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JoJo nasce da un'idea originale di Hirohiko Araki e conta oggi 8 serie manga. L'idea originale di JoJo era quella di fare un battle shonen in salsa dark ottocentesco ambientato in Inghilterra, ma non è di certo questo che lo ha reso famoso. Ciò che ci è piaciuto di JoJo è la sua evoluzione. Parte con personaggi banali e stereotipati "tranne l'antagonista che è la malvagità fatta persona - ma ora arrivo pure a lui - e si evolve saga dopo saga in un immenso collage di genialate incredibili dal parte del nostro Araki. I poteri esagerati, il design degno di uno stilista, la velocità della narrazione e la semplicità della trama vi aiuteranno a seguire il percorso della famiglia Joestar senza mai annoiarvi.

La prima serie di episodi è divisa in due saghe: Phantom blood e Battle tendency. La prima narra le vicende di Jonathan e Dio, fratelli per caso e nemici per natura. Jonathan infatti sarà l'esatto opposto di Dio, che è di natura malvagia, avida, ambiziosa e sleale. Gli scontri di certo non mancheranno e grazie alle onde concentriche saranno lotte a suon di assurdità. Il punto forte della prima serie è forse proprio Dio Brando, uno dei protagonisti più egoisti e malvagi che incontrerete.

Per quanto riguarda il design abbiamo non poco da dire: JoJo è stile. Infatti l'autore ha anche collaborato per alcuni design di abiti con Gucci, non di certo il primo "signor nessuno" che passava. Nella prima serie, il design e lo stile assomiglia molto a quello di Ken il guerriero. Successivamente lo stile subirà notevoli cambiamenti. Le animazioni della David Production non sono delle migliori. La mancanza fondi si fa sentire ma comunque lo studio riesce a dargli uno stile caratteristico, con cambi di colore durante i discorsi o i combattimenti e forti onomatopee nei momenti clou. Senza contare delle pose eccentriche dei personaggi principali, la fonte più grande di fanservice che l'opera ha.

Comparto sonoro estremamente variegato, con opening ed ending di alto livello e orecchiabilissime, insomma, adatte alle vostre playlist. Nel corso delle varie serie il genere inizierà a variare da shonen a seinen, quindi si avrà un calo nei combattimenti "anche se continueranno ovviamente ad essere presenti" e ci sarà uno studio più psicologico e critico all'interno dell'opera, tutto ciò avverrà verso la 5^ o 6^ serie, non ricordo bene. In definitiva, un bell'anime frenetico, facile da seguire che non può non piacervi! Se ve lo state chiedendo, si, l'opera è fedele al manga "anche se ovviamente hanno fatto tagli in alcune scene meno rilevanti".

Voto 8.2