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Che il manga di "Sailor Moon" sia nettamente inferiore a livello qualitativo alla meravigliosa serie animata è praticamente un dato di fatto. Sebbene le sue pagine siano impregnate di pathos, mistero, di simbolismi più o meno espliciti e numerosissimi riferimenti culturali, alla versione cartacea mancano quell'umorismo, quel dinamismo nei combattimenti, quella dolcezza, se non nella descrizione dell'amore tra Usagi e Mamoru, con cui vengono narrati i vari episodi, e per finire tutta la coralità e l'introspezione che da oltre vent'anni continuano a far amare le famosissime guerriere Sailor. Tuttavia a Naoko Takeuchi, autrice originale della storia, va riconosciuto il merito di avere avuto idee di base originali e intriganti, con cui ha dato vita a un vero e proprio mito mondiale e attraverso le quali è riuscita a divulgare efficacemente le sue idee anche riguardo argomenti ritenuti scottanti e scandalosi, attualissimi peraltro ancora oggi, come ad esempio nel caso dell'omosessualità in "Sailor Moon S", incarnazione più riuscita delle avventure delle ragazze.
Tra le ottime idee della Takeuchi rientra anche "L'amante della Principessa Kaguya", storia breve dedicata alla gatta Luna, mentore di Usagi e compagne oltre che simpaticissima quanto pignola mascotte della serie. Da questa one-shot, infatti, è stato tratto il lungometraggio omonimo, un film dolcissimo e delicato, anche commovente in più punti e in cui sono racchiusi tutti i pregi che continuano a far amare il brand ancora adesso.

"L'amante della Principessa Kaguya" apparentemente non si presenta troppo diversamente da un normale episodio standard di "Sailor Moon": abbondano gli usuali siparietti comici e le parentesi di vita quotidiana del gruppo, è presente il classico monster of the week, stavolta incarnato dall'algida e bella regina dei ghiacci Snow Kaguya e dalle sue adepte Snow Dancers, ci sono le ragazze che come sempre, come una vera squadra, lottano e fanno fronte comune riuscendo, grazie anche al classico lancio della rosa di Tuxedo Kamen, a sconfiggere il nemico. Parallelamente a tutto questo, però, si sviluppa la trama principale del film, quella dedicata al primo, non corrisposto amore della gatta Luna, con tutte le riflessioni che ne conseguono da parte degli altri personaggi, Usagi in primis.
L'oggetto del desiderio della micetta è un astronomo di nome Kakeru Oozora, giovane altruista e sognatore, fermamente convinto dell'esistenza di una sorta di dea lunare, la Principessa Kaguya, innamorato da sempre a sua volta della collega Himeko, la quale però non condivide tali tesi, da lei giudicate eccessivamente romantiche e sentimentalistiche.

Lo sbocciare del sentimento amoroso da parte di Luna nei confronti del ragazzo, il suo sperimentare le gioie e le sofferenze che da ciò conseguono, rappresentano la parte più convincente del film, quella che inoltre regala alla sua piccola protagonista un'ottima caratterizzazione, distaccandola finalmente dal riduttivo ruolo di spalla comica che le è appartenuto per le prime tre stagioni della serie TV. Lungi dall'annoiare, i problemi sentimentali del pragmatico animaletto trasmettono anzi una tenerezza notevole, scaldando il cuore dello spettatore e anche delle guerriere Sailor, che grazie ad esso trovano la forza di ribellarsi al gelo eterno che minaccia la Terra.
L'amore diviene quindi una risposta vincente al silenzio eterno e alla morte, la testimonianza della preziosità di qualunque forma di vita, nonostante il dolore e le ferite che talvolta può causare, che comunque non impediscono di trarre forza da questo sentimento e di opporsi al male e alla tristezza in qualunque forma si presentino.

I pregi di quest'opera non si esauriscono però alla toccante sottotrama di Luna: come già detto, trovano infatti grande spazio le varie gag comiche tipiche di "Sailor Moon", che stemperano la tensione e risultano ben bilanciate con le parti serie e romantiche del film. Ottimi come al solito anche tutti i personaggi a partire dalla dolce Usagi, che in questa occasione pronuncia uno dei suoi discorsi più belli e toccanti, fino a tutte le altre guerriere, in particolare Ami, Makoto, Rei e Minako, di cui ancora una volta possiamo conoscere speranze e sogni, pur se solo in ambito amoroso per il ridotto spazio di cui godono a causa della storia della gatta, e di cui possiamo ammirare la coordinazione e lo spirito di gruppo durante i vari combattimenti.
Combattimenti, peraltro, come al solito corali e ben realizzati nella loro semplicità, in cui intervengono, per la gioia dei numerosissimi fan, anche Uranus, Pluto e Neptune, le Sailor del Sistema Solare esterno che, così come nell'anime, rendono dinamiche, adrenaliniche e forse anche epiche tutte le scene in cui compaiono. Fortunatamente, l'amato trio stavolta agisce in tandem con il quintetto di Usagi, al contrario di quanto avvenuto nella serie S su cui questo lungometraggio si basa, in cui lo scontro tra queste due fazioni e i loro differenti scopi e ideali era anzi uno dei cardini dell'intera trama.
Sempre appropriati e mai superflui, inoltre, Mamoru, Chibiusa e Artemis, buffo e tenero più che mai.

Dal punto di vista tecnico "L'amante della Principessa Kaguya" è una gioia per gli occhi, complice il budget più elevato a disposizione dei produttori, che non mancano di deliziare gli spettatori con animazioni fluide, colori accesi, sfondi più definiti del solito e un chara design accuratissimo. A ciò si aggiunge anche la colonna sonora, sempre efficace proprio come nelle varie stagioni animate.
Per tutte queste ragioni, tale lungometraggio, così come tutte le cinque serie delle combattenti vestite alla marinara, è caldamente consigliato a chiunque abbia voglia di godersi un prodotto ben fatto che, nonostante la semplice trama di fondo, riesce ogni volta a colpire ed emozionare.