Recensione
Zero no Tsukaima
9.0/10
La storia è ambientata in un mondo fantastico in cui viene catapultato, un po' per magia e un po' non si sa come, un ragazzo che diviene il "famiglio" di una maghetta pasticciona, irascibile e snob, soprannominata Zero Louise. Da questo punto nascono ben quattro serie, interrotte dal lutto dell'autore.
La storia si svolge in un mondo parallelo con due soli e, come ambientazione, vestiti e modi di combattimento (a parte la magia), mi fanno immaginare un'Europa medioevale; al riguardo un dettaglio interessante è stata la graduale scoperta dei nomi dei regni: essi infatti assomigliavano a nomi europei reali, simili ai reali o a regni del passato (Gallia, Germania, Romalia, Aquileia...). L'anime quindi si sviluppa in un mondo fantastico dove coesistono maghi, nobili, gente comune e... famigli. Naturalmente il nostro famiglio è ben diverso dagli altri (draghi, talpe, lucertole...) e in un mondo magico la presenza di un "normale" ragazzo sarà motivo di derisione nei confronti di chi l'ha evocato (Louise) e ovviamente di gag. Creato questo strano legame "di lavoro-familiare", la serie procede sviluppando una storia in cui i buoni propositi, la correttezza morale e una sorta di codice d'onore di maghi e nobili fanno da riferimento ad avventure fondate sulla magia e sul legame che si fortifica fra i protagonisti principali.
Determinante in questo anime sono le fantasie di Saito (il famiglio), che si trova in un mondo pieno zeppo di maghette e ragazze procaci e prosperose, che addirittura gli fanno la corte (alcune); la sua padrona, invece, è piuttosto piallata e indisponente. Nessuna delle altre presenze femminili, in ogni caso, riuscirebbe a tener testa alla Louise che emerge come carattere dinanzi a chi risulta (pur con delle oppai nettamente superiori) troppo timida o troppo "gatta morta" o troppo "principessa". Proprio il rapporto un po' atipico fra due persone che un po' si amano, un po' si detestano, un po' si cercano, un po' mal si sopportano, crea quel qualcosa in più che solleva questo anime oltre la media. Le storie con un ragazzo e tante ragazzotte prosperose, infatti, circolano abbondantemente, ma la realizzazione di condizioni come queste, il carattere spigoloso di Luoise, la diversa educazione di Saito e questa necessaria convivenza un po' forzata (prima) e un po'cercata (dopo) creano numerose gag che (almeno personalmente) hanno dato un'atmosfera divertente e piacevole all'anime e lo hanno reso leggero e facile da vedere.
Frequenti sono quegli stacchetti in cui (non so esprimerlo in maniera esatta) dopo una gag viene cambiato lo stile del disegno per evidenziare l'aspetto giocoso o curioso.
Mi è parso di notare qualche somiglianza fra Louise e Taiga, almeno come carattere.
Relativamente alla storia, invece, mi è sembrato di scorgere qualcosa di simile con "Highschool dxd" (lì le oppai avrebbero potuto reggere da sole tutta la storia, sia per quantità e qualità e sia perché assolutamente determinanti), solo che qui le oppai sono certamente intuibili e importanti, ma utili soprattutto per sorridere in alcune gag.
Trovato così per caso, cercando un anime leggero e di durata medio corta, rimango proprio contento di averlo visto e gli metto un 9.
La storia si svolge in un mondo parallelo con due soli e, come ambientazione, vestiti e modi di combattimento (a parte la magia), mi fanno immaginare un'Europa medioevale; al riguardo un dettaglio interessante è stata la graduale scoperta dei nomi dei regni: essi infatti assomigliavano a nomi europei reali, simili ai reali o a regni del passato (Gallia, Germania, Romalia, Aquileia...). L'anime quindi si sviluppa in un mondo fantastico dove coesistono maghi, nobili, gente comune e... famigli. Naturalmente il nostro famiglio è ben diverso dagli altri (draghi, talpe, lucertole...) e in un mondo magico la presenza di un "normale" ragazzo sarà motivo di derisione nei confronti di chi l'ha evocato (Louise) e ovviamente di gag. Creato questo strano legame "di lavoro-familiare", la serie procede sviluppando una storia in cui i buoni propositi, la correttezza morale e una sorta di codice d'onore di maghi e nobili fanno da riferimento ad avventure fondate sulla magia e sul legame che si fortifica fra i protagonisti principali.
Determinante in questo anime sono le fantasie di Saito (il famiglio), che si trova in un mondo pieno zeppo di maghette e ragazze procaci e prosperose, che addirittura gli fanno la corte (alcune); la sua padrona, invece, è piuttosto piallata e indisponente. Nessuna delle altre presenze femminili, in ogni caso, riuscirebbe a tener testa alla Louise che emerge come carattere dinanzi a chi risulta (pur con delle oppai nettamente superiori) troppo timida o troppo "gatta morta" o troppo "principessa". Proprio il rapporto un po' atipico fra due persone che un po' si amano, un po' si detestano, un po' si cercano, un po' mal si sopportano, crea quel qualcosa in più che solleva questo anime oltre la media. Le storie con un ragazzo e tante ragazzotte prosperose, infatti, circolano abbondantemente, ma la realizzazione di condizioni come queste, il carattere spigoloso di Luoise, la diversa educazione di Saito e questa necessaria convivenza un po' forzata (prima) e un po'cercata (dopo) creano numerose gag che (almeno personalmente) hanno dato un'atmosfera divertente e piacevole all'anime e lo hanno reso leggero e facile da vedere.
Frequenti sono quegli stacchetti in cui (non so esprimerlo in maniera esatta) dopo una gag viene cambiato lo stile del disegno per evidenziare l'aspetto giocoso o curioso.
Mi è parso di notare qualche somiglianza fra Louise e Taiga, almeno come carattere.
Relativamente alla storia, invece, mi è sembrato di scorgere qualcosa di simile con "Highschool dxd" (lì le oppai avrebbero potuto reggere da sole tutta la storia, sia per quantità e qualità e sia perché assolutamente determinanti), solo che qui le oppai sono certamente intuibili e importanti, ma utili soprattutto per sorridere in alcune gag.
Trovato così per caso, cercando un anime leggero e di durata medio corta, rimango proprio contento di averlo visto e gli metto un 9.