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7.0/10
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Questa seconda stagione di "Nisekoi" presenta un buon margine di miglioramento come seguito della prima: è un bene, poiché ciò porta a uno sviluppo ulteriore della storia.
Resa marginale la storia della chiave e del lucchetto, ci si lascia al 'carpe diem', rendendo la situazione più leggera, frizzante e divertente: gli episodi non sono in sé legati tra loro e non è dunque presente un ordine consequenziale; ciò permette di avere una visione unica per ogni episodio.

Figura fulcro di tutta la storia rimane Raku, perno su cui ruotano tutte le altre ragazze: questa rotazione assicura l'esplicita esposizione delle loro figure a tutto tondo, enfatizzando tanto l'aspetto fisico con accuratissimi aspetti grafici, tanto quanto l'aspetto psicologico. Viene inoltre potenziato l'uso delle "ragazze supporto", che mostrano anche loro la propria consistenza in ambito complessivo, consentendo una valorizzazione del complesso.

Le sigle, come anche il sottofondo andante, sono molto orecchiabili e piacevoli, lasciando sempre una buona impressione e un buon gusto per chiunque abbia il tempo di apprezzare la produzione di grande valore grafico.

Tutto molto bello, però... Eh sì, c'è un 'però'. Lo slegamento tra gli episodi senza seguire una trama o un obiettivo ben definito può essere visto da alcuni come una mancanza di idee o comunque un "fare una cosa tanto per farla": in quest'ottica si potrebbe prendere la serie come una banalità commerciale, ma, per i motivi sopra descritti, non sembra questo il caso. Purtuttavia rimane qualcosa che infastidisce, come l'aver avuto solo un po' di pancetta a una grigliata, e la domanda è: "E allora?!". Allora niente: gli occhi pieni e le mani vuote. In soldoni, seppur con sette ragazze con sentimenti molto forti, si rimane sul vago e... non si quaglia. Né a parole né con fatti.

Quanto detto non vuole sminuire l'opera ed è solo un'osservazione che si realizza quando si è visionato tutto il prodotto, che rimane, comunque, di tutto rispetto. Voto: 7.