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9.0/10
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Non è facile recensire un anime come Ergo Proxy, ma cercherò di fare del mio meglio.
Cercherò si sintetizzare i lati positivi (molti) e negativi (pochissimi) di questa serie, più che cercare di sintetizzare la trama (alquanto complessa).
Ergo Proxy adotta un'ambientazione postapocalittica/postcyberpunk per far agire i suoi personaggi, tutti molto ben caratterizzati psicologicamente e i quali subiscono un coerente sviluppo psicologico nel corso dei 23 episodi. La trama è molto complessa, parte abbastanza lentamente e accelera il suo ritmo progressivamente, dosando con maestria rivelazioni e colpi di scena: a dirla tutta, l'intreccio rimane piuttosto oscuro fino alle ultime 2-3 puntate, in cui viene spiegato tutto (o quasi). E questo è forse l'unica debolezza della serie: non si ha il tempo necessario per metabolizzare tutti gli elementi e alcuni aspetti rimangono poco chiari anche dopo la fine della serie, che necessita di essere vista un paio di volte per essere compresa a fondo. Se questo può infastidire chi predilige uno sviluppo più lineare della trama, è vero d'altra parte che rende la serie più interessante per chi cerca una serie che sia più complessa, più impegnata. Trovo che nonostante la sua brevità, Ergo Proxy raggiunga una profondità incredibile. La regia è magistrale: lo stile è frammentario, condito di citazioni più o meno indirette, scene oniriche, espedienti metacinematografici per un impatto visivo senza precedenti.
Il 9 è perché alla fine della serie si rimane con la sensazione che ci sia sfuggito qualcosa, ma forse è proprio quello che rende questa serie così affascinante.