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Voto: 6
"Shigatsu wa Kimi no Uso" è un'opera da 6, anche se per ammetterlo ho dovuto cambiare il modo con cui guardavo questo anime, ma ciò non è per niente grave, in quanto non è colpa dell'anime (anzi, è stata l'opera stessa a indirizzarmi sulla giusta via). Quindi, se avete intenzione di guardare l'anime in questione, partite dal presupposto che non state guardando un anime "scolastico", "drammatico" e "psicologico"; questo vi farà evitare di pensare, dopo aver visto i ventidue episodi, di aver sprecato parte della vostra vita per guardare ciò.

Ora partiamo con i vari aspetti che salvano questo anime e quelli che abbassano la sua qualità. Preciso fin da subito che eviterò di inserire tutti quei difetti effimeri che solo io noto o che sono comuni in tutti gli anime, ed eviterò di parlare della coerenza di quest'opera (mentre elencherò i dettagli che mi sono piaciuti, ma che sono totalmente inutili).

Pregi (non è il termine corretto, ma è l'unico a cui ho pensato)
- Trama: la trama è normale, esattamente quello che ti aspetti, pochi colpi di scena e gran parte di quello che succede viene rilevato molto prima che accade, direttamente dai discorsi dei personaggi. Non ha mai momenti rilevanti né cali, la trama sembra fatta apposta per essere votata 6.
- Grafica: la grafica è tendenzialmente bella, le animazioni mediamente sono decenti (beh, a parte i violinisti che non si muovono e i protagonisti che sono immuni agli effetti ambientali... perché diavolo animare ogni singolo lenzuolo su un tetto se poi non ti degni di animare i capelli o i vestiti dei personaggi? Toglievi il vento ed era fatta, no?). Dopo, beh, ci sono scelte discutibili, come gli occhiali che fluttuano e le recinzioni che scompaiono per vedere i volti dei personaggi, ma tutto ciò è influente per un anime moderno, e infatti far scomparire elementi dello scenario è più conveniente che studiare inquadrature decenti (o forse no?).
- La prima illusione: una delle tre parti belle dell'opera. La prima illusione che vediamo quando il protagonista suona per la prima volta il piano è fantastica, e rende in modo impeccabile quello che sta succedendo.
- Musica: la musica classica, le opening e una OST sono magnifiche (non so dire se la musica è fedele, ma ciò non toglie la sua bellezza).
- L'amica di infanzia: personalmente insopportabile, ma ben caratterizzata, l'amica di infanzia ruberà parecchio screen-time al protagonista, personaggio stereotipato, ma che funziona e che mantiene la sua coerenza (il solo personaggio con queste caratteristiche).
- Gli arci-nemici: la vetta dell'anime, il punto che mi ha fatto capire il mio errore di valutazione, la comparsa degli "arci-nemici", presentati a noi come verrebbero presentati nel battle shonen più ignorante di sempre, vetta dell'opera che con la sua bellezza non può che danneggiare l'opera in sé, in quanto mostra a tutti un'occasione sprecata, una possibilità che non si potrà mai realizzare. Questa presentazione poteva condurre questo anime ridicolo a un traguardo inoppugnabile, un vero e proprio battle shonen con il piano e il violino al posto delle kamehameha e degli Stand, purtroppo però l'anime ritorna nei suoi binari di mediocrità in poco più una puntata. L'amaro in bocca è forte, ma almeno questa parte "ignorante" (nel senso buono) continuerà a fare la sua comparsa durante l'opera (portando a una vera battaglia in cui si concentra tutto il buono dell'anime).
- Citazioni: la bionda spesso e volentieri citerà altre opere di ben altra caratura ("Peanuts"). Questi passaggi compongono i dialoghi meglio riusciti dell'anime e rappresentano un bel modo di esportare valide opere in posti dove sono meno conosciute (far conoscere opere belle è più facile che creare opere belle, ma è comunque nobile).
- Dettagli: il cambio di colore dei capelli della bionda e il fatto che la madre del protagonista cantasse "brilla la stellina" in giapponese mentre i protagonista cantano la versione inglese sono dettagli molto curati.

Difetti
- Illusioni/visioni et similia: dopo la prima illusione già descritta, le altre sono davvero fatte controvoglia, non si sono nemmeno impegnati a dar loro un senso.
- Discorsi: per i discorsi hanno pescato a caso le parole da un cappello. Tentare in tutti i modi possibili di infilare nella stessa farse parole come "autunno", "primavera", "stelle" e ripetere le frasi già dette (tecnica che adoro, ma in 'sto anime si raggiunge la ridondanza) per rendere i discorsi "drammatici, profondi e maturi" è una tecnica vile usata per opere che tentano di attratte i bambini e gli adolescenti che si sentono troppo maturi per la loro età (questa è tecnica è un chiaro identificatore di opere scadenti).
- Musica: a parte quanto ho scritto sopra, le OST sono totalmente disgustose, e per di più non c'entrano nulla con le varie scene proposte a video. Per fortuna nella seconda metà dell'anime si sentirà sempre più musica classica e verrà iterata sempre di più l'unica OST bella (davvero bella). Come se non bastasse, alcune volte la musica classica viene interrotta da flashback e illusioni, sancendo in modo definitivo il fatto che se ti piace la musica è meglio che stai lontano da "Shigatsu wa Kimi no Uso" (solo se la componi, puoi guardarlo).
- Flashback: come tutte le brutte opere drammatiche che si rispettino, anche in questo anime il dramma è solo al passato, e gli onnipresenti flashback verranno sventolati qua e là, quando meno te lo aspetti, dove meno te lo aspetti e (questo invece te lo aspetti), o non avranno la minima utilità o saranno farciti di "drammaticità" spicciola (chi ha bisogno delle interazioni tra i personaggi e la coerenza quando basta un flashback per delineare ogni essere vivente in modo prefetto?)
- La fine: esattamente sul più bello, boom! Finisce con un monologo di quaranta minuti con relativo 'spiegone' della faccenda (tipo quelli nelle puntate di "Detective Conan"), lasciando questioni in sospeso e saltando tutta la parte decente (il superamento di ciò che è appena successo e la nuova vita). È da qui che l'anime dovrebbe entrare nel suo vivo, non può finire così! Su questo punto devo fare alcune precisazioni:
1. I finali che lasciano domande in sospeso sono incantevoli, solo le l'opera è matura o solo se non ci sono state ventuno puntate di inutilità e cambi di stile. 2. Davvero qualcuno pensa che un "dramma" seguito dallo 'spiegone' del perché 'sto "dramma" è "drammatico" sia una cosa minimamente sensata? 3. Il finale in sé non è malvagio.

Conclusione
"Shigatsu wa Kimi no Uso" è il nulla, troppo ridicolo per essere un'opera matura, troppo altezzoso per essere un comico, troppe buone idee per essere ridicolo, e ciò mi dispiace. Le idee per un bel dramma c'erano, la realizzazione no, mentre, concentrandosi sullo "shonen", dalla puntata 6 in poi ho sperato per un cambiamento, per vedere quest'opera liberarsi dai limiti che si è imposta per diventare finalmente un anime di combattimento, non fisico, non mentale, ma fatto di suoni e di galà; cambiamento mai avvenuto. Avrebbe potuto osare e vincere, ma ha preferito diventare un altro specchietto per le allodole, e ciò mi rende triste...