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Un essere (un virus o un parassita), con tutta probabilità proveniente dallo spazio, arriva sulla Terra e prende possesso dei corpi di alcune persone, portando ovviamente pesanti mutamenti in essi, sia a livello genetico che "caratteriale", molto spesso trasformando il malcapitato di turno in un vero e proprio mostro. Con questo incipit presero vita una lunga serie di opere inerenti sia la bibliografia mondiale del ramo fantascientifico sia tutta una serie di film più o meno noti, buona parte dei quali collocherei attorno agli anni '90, e non a caso anche la controparte cartacea di "Kiseiju" nacque esattamente nel 1990, ma solo ora, a distanza di quasi venticinque anni, vede la luce la sua trasposizione animata, e si presenta – fortunatamente - con una veste grafica completamente rinnovata, tirata a lucido e al passo coi tempi, cosa che, tuttavia, ha lasciato in qualche modo deluso colui che avrebbe desiderato una trasposizione fedelissima all'originale. Quanto appena scritto non vale per il sottoscritto, che considera tale processo assolutamente indispensabile per rinverdire il successo di un'opera tanto datata, e che altrimenti sarebbe stata ignorata dai più. La suddetta operazione si può dire riuscita al 100%, e tutto il comparto tecnico di "Kiseiju" si assesta su livelli piuttosto alti, ponendo giustamente l'accento anche su di una splendida colonna sonora capace di valorizzare non poco le atmosfere dei fatti narrati; in particolar modo citerei la grintosissima (forse anche troppo) sigla di apertura e le OST intermedie in stile Vangelis ("Blade Runner"). Molto belle!

"Kiseiju" si presenta essenzialmente come un horror con scene anche piuttosto forti ma intervallate da siparietti abbastanza leggeri - dei quali avrei fatto volentieri a meno -, fortunatamente non troppo pesanti e non troppo frequenti da rovinare le atmosfere seriose della trama.
I personaggi principali risultano ben congegnati con delle caratterizzazioni intriganti e convincenti.

Si tratta di una serie animata che è riuscita a convincermi quasi in ogni suo passaggio, pur potendo immaginare dei margini di miglioramento con un'impostazione leggermente diversa (più seriosa) in talune circostanze. Per quanto mi riguarda "Kiseiju" rappresenta indubbiamente l'opera migliore di questo 2014, non solo all'interno del suo genere.