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6.0/10
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[<b>Attenzione spoiler</b>]
Si parla nel mondo a gran voce del fenomeno Naruto... bel fenomeno, lo leggo anch'io.
Iniziamo dal disegno; premessa: ho tante serie manga, disegno spessissimo, e da grande vorrei diventare Mangaka. Di disegni le vedo molti quindi... vi posso assicurare che Kishimoto ha iniziato piuttosto bene; si intravvedeva in essi una certa profondità (nei corpi, nei volti, nei capelli dei personaggi) grazie alle ombre e alle poche pieghe dei vestiti... poi con passare delle pubblicazioni tutto questo è sparito; le ombre e il controluce sono spariti (o è tutto bianco o è tutto nero), sulle teste dei personaggi ci sono dei porcospini, non capelli, le espressioni sono molto spesso uguali (sempre felici o sempre tristi) e le inquadrature sono scelte male, specie nei combattimenti.
L'autore era partito bene, ma non credevo che lo stile si potesse ridurre in qualcosa di così piatto e infantile.
Ringrazio solo l'assistente di Kishimoto, l'addetto agli sfondi, che almeno sono decenti.

La storia: seguendo il solito filone degli Shonen, Naruto si ferma troppo a lungo sugli stessi argomenti:
Naruto, il ragazzo con dentro il fantomatico Demone della Volpe a Nove Code, che cerca di farsi accettare dalla società. Questo argomento verrà soppiantato, senza una spiegazione, dal volume 25 in poi, da lì il problema di Naruto sarà: "Sasuke! Sasuke! Alla ricerca del Sasuke perduto..." Ma non capisce che a questi non gliene frega più niente, né dei suoi "amici", né del villaggio...
Sasuke, il vendicatore-traditore, che alla fine riesce a sconfiggere il fratello Itachi, perché aveva ucciso l'intero clan Uchiha su ordine degli Anziani della Foglia... scoperto questo, Sasuke non sapendo che fare, decide di distruggere il Villaggio della Foglia.

I cattivi hanno la fantomatica idea di conquistare il mondo (originale eh!) tramite i nove Demoni, il perché non è ancora stato rivelato. Il capo si pensava fosse Pain, poi in realtà è Madara Uchiha (Tobi fino a un attimo prima), che vuole vendicarsi del villaggio.
In definitiva, crepano solo i cattivi, i buoni vincono sempre, nei combattimenti dopo un confronto sia fisico sia ideale non c'è pietà per nessuno, a volte salta fuori la storia della profezia, personaggi che si credevano morti (il quarto Hokage) tornano magicamente il vite per dare consiglio al protagonista... e a chi se no?
Ripetitivo e lungo, è diventato noioso fino alla morte.
Chi vuole cimentarsi nella sua lettura, deve amare davvero il genere.