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8.0/10
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Questo manga, il cui evocativo titolo originale è "Mizuiro Jidai" ("L'età dell'azzurro color dell'acqua"), porta la firma di un'autrice da noi poco conosciuta, Yuu Yabuuchi.
La storia parla delle vicende della piccola Yuko Kawai, alunna prima delle scuole elementari e poi delle scuole medie, che attraversa quella delicata età di passaggio dall'infanzia all'adolescenza, tra il bianco dell'innocenza e il blu della pubertà. Attraverso i suoi occhi il lettore vive le prime vere amicizie, i primi amori, i piccoli grandi problemi quotidiani che ognuno di noi deve imparare ad affrontare per "diventare grande".
La trama dell'opera è semplice, come lo è in effetti la vita di molte persone. Non c'è spazio per intrecci complicati nella routine di tutti i giorni. La forza del manga sta soprattutto nei protagonisti, teneri e dolci, che faranno tremare di nostalgia i lettori più "vecchiotti". A partire dall'ingenua e un po' capricciosa Yuko, dalla volitiva e testarda Takako, fino al gentile e intelligente Hiroshi, e ad altri ancora. In quest'opera ciò che prevale su tutto è la poesia del quotidiano, l'inesorabile scorrere del tempo che ogni bambino vorrebbe affrettare e che ogni adulto vorrebbe invece fermare.
Gli episodi si presentano separati, e in gran parte autoconclusivi, incentrati man mano su specifiche tematiche o singoli personaggi. Scelta narrativa in linea con la semplicità dell'opera, anche se potrebbe risultare indigesta a chi fosse in cerca di una trama più articolata. Spesso i contenuti vengono affrontati senza eccessiva profondità, quasi a voler enfatizzare lo sguardo ancora "bambino" che i protagonisti hanno riguardo le vicende trattate: elemento questo che può essere considerato sia elemento di forza che di debolezza del manga (per alcuni potrebbe essere sintomo di una certa superficialità).
Visivamente l'opera è molto "kawaii": un character design tenerissimo tiene in piedi un manga con poche pretese di realismo grafico, ma che comunque risulta coerente con i contenuti proposti. In certi casi si sente però la mancanza di fondali migliori, laddove la contestualizzazione diventa più importante (come nel capitolo della gita scolastica).
Vista l'importanza che negli ultimi tempi sono venuti ad assumere i nuovi media (Internet e i cellulari in primo luogo), l'opera non pare più adatta al target per cui è stata pensata, ovvero i ragazzi tra i 9 e i 12 anni: per loro un mondo senza SMS e senza chat come quello descritto nel manga risulterebbe noioso e privo di senso. Ma i ragazzi già cresciuti, che quel mondo l'hanno conosciuto, potranno senza dubbio abbandonarsi a nostalgici ricordi leggendo le pagine di questa dolcissima storia.