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Immergersi in una lettura ha sempre, in bene e in male, una dissidenza metaforica; da un lato il lato emozionale, dall'altro quello freddamente critico, ancor di più se si tratta di una sperimentazione italiana.
Un presupposto negativo quindi, non va interpretato come denigrare il lavoro di un individuo, ma come un aspetto intrinseco dell'apprezzamento e dell'attenzione spesa. Cos'è? e purtroppo qui, si langue.
Un Nouveua minimalista compreso in un respiro più ampio di linguaggio, come ci viene esplicitamente definito, immagini simbolo sollevate nell'etere; un opera di nicchia insomma, insolita e che "scardina i cliche'". Fardello inutile ed aulico, l'arte non è di nicchia, l'arte non è di pochi, l'arte è e basta. Fare un'introduzione del genere, per modestia o presunzione, sottrae qualsiasi spontaneità, e quindi qualsiasi possibilità di attingere ad un linguaggio nuovo.

Torniamo all'opera
A mio avviso sono di buona fattura i paesaggi e gli sfondi, soprattutto per la scelta terrosa dei colori che mi ricorda magnifiche opere fumettistiche di artisti sudamericani. Qualità del disegno non male, scelta delle posizioni discreta, molto meglio il ritratto statico che dinamico, il movimento e' assente e si rischia d'incorrere in una frammentazione della fluidità, incattivita dalla troppa omogeneità dei tagli "fotografici" in sequenza;poca cura per il panneggio delle vesti, un peccato perché i giochi di luce e le ombre danno un bel volume. Piccola remora sulla scelta dei font.

Per il filone narrativo intrapreso, di buon gusto, peccato per la premessa del sito stesso, che strizza l'occhio a conoscitori del fumetto anche mediocri, ma comunque in grado di notare la grande e difficile affinità a tante serie autoprodotte. Un 6 di rabbia, per un Italia che non disegna e narra a carponi, ma solo e sempre in piedi, e in abiti talari.