Recensione
Nana
6.0/10
Il primo shoujo che io abbia mai letto, ed indubbiamente quasi subito mi ha colpito per i temi adulti che tratta fin dall'inizio.
Andando progressivamente avanti con la storia, ho però iniziato ad apprezzarne anche altri aspetti, come i personaggi (anche se non tutti, come spiegherò più avanti).
Il personaggio che preferisco è indubbiamente Nana Komatsu: spensierata (un po' troppo) e spesso vittima delle sue stesse azioni, riesce però progressivamente a far notare al lettore il suo sviluppo psicologico e morale, nonché il suo buonsenso in non poche situazioni e la sua grande forza nell'andare avanti nonostante i conflitti spesso da lei stessa, come già detto, causati.
Sembra molto sottovalutata perfino dall'autrice, ma ritengo tuttavia che sia degna di nota e superiore alla sua controparte dark per i motivi sopra menzionati. Fortunatamente le viene dato il giusto rilievo e mai lasciata troppo da parte.
Anche la Osaki non è male: ha una storia interessante alle spalle e sembra che agisca spesso al contrario dell'altra protagonista (se la Komatsu è una ragazza apparentemente debole, la Osaki è invece apparentemente forte). Tuttavia, trova un minore sviluppo nella storia, venendo quindi facilmente scalzata dalla sua coinquilina.
Gli altri personaggi, invece, sono nella norma, abbastanza credibili e mai troppo seriosi, abbastanza fini a sé stessi quando le situazioni lo richiedono e parecchio utilizzati (anche alcuni li trovo insopportabili, come Reira).
La storia in sé non offre proprio tantissimo, sempre i soliti drammi legati all'amore, all'amicizia e alle scelte inerenti alla vita, ma in fondo tutto verte sui personaggi, dunque è inutile analizzarla.
Ma non è certo per colpa di essa se ho assegnato un voto così basso: se tutto regge bene per quanto riguarda l'inizio e viene trattato con serietà, anche se mai troppa, e spesso un po' nascosta dalle ricorrenti battute, successivamente si assiste un tracollo generale, dovuto più che altro alla mancanza di situazioni interessanti o al continuo rimandare di esse.
Non mi rappresenta molto vedere la Osaki trattare con le case discografiche per capitoli e capitoli a lungo andare... ma più che altro perché, personalmente, ho sempre trovato noiosa e vuota quella parte. Sarebbe stata meglio lasciarla di contorno.
Dopo un po', dunque, non ho trovato imput per proseguire, e mi sono fermato al 15.
Il 6 è dovuto quindi ai primi capitoli che mi hanno saputo regalare tante sensazioni e a catturarmi parecchio.
In fondo pare che l'autrice non sia ancora così esperta come sembrava essere stato ribadito più volte... peccato. Un'occasione mancata, a conti fatti.
Nulla da eccepire, in ultimo, sui disegni: tutti complessi, dettagliati e abbastanza verosimili per diversi particolari, anche se talvolta le espressioni facciali sono decisamente poco convincenti.
Andando progressivamente avanti con la storia, ho però iniziato ad apprezzarne anche altri aspetti, come i personaggi (anche se non tutti, come spiegherò più avanti).
Il personaggio che preferisco è indubbiamente Nana Komatsu: spensierata (un po' troppo) e spesso vittima delle sue stesse azioni, riesce però progressivamente a far notare al lettore il suo sviluppo psicologico e morale, nonché il suo buonsenso in non poche situazioni e la sua grande forza nell'andare avanti nonostante i conflitti spesso da lei stessa, come già detto, causati.
Sembra molto sottovalutata perfino dall'autrice, ma ritengo tuttavia che sia degna di nota e superiore alla sua controparte dark per i motivi sopra menzionati. Fortunatamente le viene dato il giusto rilievo e mai lasciata troppo da parte.
Anche la Osaki non è male: ha una storia interessante alle spalle e sembra che agisca spesso al contrario dell'altra protagonista (se la Komatsu è una ragazza apparentemente debole, la Osaki è invece apparentemente forte). Tuttavia, trova un minore sviluppo nella storia, venendo quindi facilmente scalzata dalla sua coinquilina.
Gli altri personaggi, invece, sono nella norma, abbastanza credibili e mai troppo seriosi, abbastanza fini a sé stessi quando le situazioni lo richiedono e parecchio utilizzati (anche alcuni li trovo insopportabili, come Reira).
La storia in sé non offre proprio tantissimo, sempre i soliti drammi legati all'amore, all'amicizia e alle scelte inerenti alla vita, ma in fondo tutto verte sui personaggi, dunque è inutile analizzarla.
Ma non è certo per colpa di essa se ho assegnato un voto così basso: se tutto regge bene per quanto riguarda l'inizio e viene trattato con serietà, anche se mai troppa, e spesso un po' nascosta dalle ricorrenti battute, successivamente si assiste un tracollo generale, dovuto più che altro alla mancanza di situazioni interessanti o al continuo rimandare di esse.
Non mi rappresenta molto vedere la Osaki trattare con le case discografiche per capitoli e capitoli a lungo andare... ma più che altro perché, personalmente, ho sempre trovato noiosa e vuota quella parte. Sarebbe stata meglio lasciarla di contorno.
Dopo un po', dunque, non ho trovato imput per proseguire, e mi sono fermato al 15.
Il 6 è dovuto quindi ai primi capitoli che mi hanno saputo regalare tante sensazioni e a catturarmi parecchio.
In fondo pare che l'autrice non sia ancora così esperta come sembrava essere stato ribadito più volte... peccato. Un'occasione mancata, a conti fatti.
Nulla da eccepire, in ultimo, sui disegni: tutti complessi, dettagliati e abbastanza verosimili per diversi particolari, anche se talvolta le espressioni facciali sono decisamente poco convincenti.