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La prima opera del maestro Fujisawa, prequel di G.T.O, è un vero capolavoro. Se si vuole capire la trama basta fare riferimento alla traduzione del titolo, ecco perché si avrà una trama ricca di scazzottate e di bande condite da un'amore puro che solo i giovani possono dare.
Purtroppo per il lettore odierno leggere un'opera che porta sulle sue spalle più di 15 anni può suscitare alcune perplessità. Primo fra tutti il disegno. Se si confronta il primo numero con il quindicesimo si nota la grandissima differenza di "stile". Infatti Fujisawa nel corso della serializzazione di questo manga cresce, definendo così lo stile che lo renderà famoso.
Secondo, per come il filone narrativo viene sviluppato. Se questo manga viene letto in modo spassionato ciò che il lettore percepisce sono tanti episodi di scazzottate e di amori giovanili in un contesto che poteva essere il Giappone degli '80. In realtà i tanti episodi proposti sono una riflessione alla vita presentata sotto il punto di vista che i due giovani protagonisti, Onizuka e Danma, vogliono narrare senza censure.
Le varie storie s'incastrano l'una nell'altra, anche l'episodio che può sembrare più demenziale ha in realtà un certo spessore nella storia. Così come i vari episodi, anche i personaggi che vengono presentati non sono mai lasciati da parte ed interagiscono nella successione degli eventi.

Passando alla edizione italiana c'è da definire se la "mania" delle traduzioni sia un bene o un male: spesso vengono tradotte le insegne dei negozi e addirittura le giacche dei moto teppisti, lasciando non poche volte "spiacevoli sbavature".
Carine le sovracopertine, sulle quali vi sono sia le cover della prima che della seconda ristampa giapponese.
Consiglio questo manga anche a chi non conosce nulla di G.T.O o che non è proprio abituato a questo tipo di genere. Nulla è lasciato al caso e sicuramente una lettura di SJG ha un valore pedagogico, in grado di arricchire i lettori e di trasmettere lo spirito dei due giovani protagonisti.