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Avendo visto la maggior parte delle produzioni animate relative a Ghost in the Shell, ed avendomi appassionato molto, mi era venuta la curiosità di leggere il volume da cui tutto aveva avuto inizio: Ghost in the Shell di Masamune Shirow.
Il volumetto si presenta diviso in capitoli, i quali per la maggior parte trattano di storie autoconclusive (e a me questo non è mai dispiaciuto), tranne gli ultimi due, che in effetti non sono altro che la prime e seconda parte di una stessa vicenda, e dai quali tra l'altro è stato tratto lo spunto per il primo film di Oshii.
Il tratto dell'autore è particolare e può piacere o meno, comunque risulta più che convincente (una cosa seccante forse è il volto di Aramaki: è veramente troppo scimmiesco). Sono anche presenti un discreto numero di pagine a colori ad impreziosire un'edizione che nel complesso si rivela più che buona.

Se da un lato l'opera presenta molti pregi, che sono stati illustrati meglio da altri, dall'altro però non si possono non notare un buon numero di difetti, specie se questa viene confrontata con le controparti animate. Le storie di Shirow per quanto affascinanti si presentano infatti spesso confuse: il lettore si ritrova spaesato davanti a situazioni poco comprensibili, inoltre le note dell'autore o le spiegazioni intertestuali non fanno che aumentare questa confusione. Infatti molte di queste sono inventate di sana pianta e non abbastanza esaurienti, mentre altre si perdono in una inutile marea di tecnicismi per buona parte inessenziali: certo, quelle parti si possono saltare senza perdersi molto, ma resta comunque piuttosto seccante (la prima serie animata da questo punto di vista aiuta indubbiamente a chiarire le cose). In più la cornice fornita dalla sezione 9 a tratti non risulta molto solida e la mancanza di una trama di fondo si fa sentire (non avrei mai pensato di dirlo).
Un altro punto a sfavore sono purtroppo le parti in cui l'autore si perde (è proprio il caso di dirlo) nelle sue meditazioni metafisiche sulla vita della/nella rete. Se da una parte infatti questo è interessante, dall'altra tutta l'"argomentazione" addotta a supportarla è anch'essa confusa e risulta decisamente debole ad un attenta analisi (vedere il discorso finale del marionettista).

In conclusione, io lo consiglierei solo a chi abbia già un'idea di come funzioni il mondo creato da Shirow: se infatti cercate azione le due serie televisive superano decisamente il manga ed inoltre i personaggi sono caratterizzati notevolmente meglio, se invece volete introspezione allora guardatevi i due film di Oshii, che riprendono la parte "filosofica" e la ampliano, donandole un tratto più adulto e comprensibile (che ci crediate o no).
Ghost in the Shell rimane per me un buon punto di partenza, ma risulta ancora piuttosto immaturo rispetto a ciò che verrà prodotto in seguito.
Voto 7,5.