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8.0/10
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Death Note è un manga di cui si è parlato e sparlato all'infinito, una serie di cui si è esaminata ogni minima sfumatura. Il successo di pubblico della serie è stato eccezionale, tanto da stimolare un enorme commercio collaterale tra gadget, DVD, romanzi e "saggi" sull'opera; successo che, a mio parere, è dovuto alla splendida congiunzione tra una trama affascinante e un disegno quasi senza paragoni.

Come ben si sa, la trama è incentrata sullo scontro tra l'assassino seriale Kira, alter ego dello studente modello Light, e le varie organizzazioni che tentano di fermare questo killer apparentemente invincibile. Grazie ad un quaderno appartenuto al dio della morte Ryuk, Kira può uccidere conoscendo nome e volto della vittima designata: con questo strumento, l'intelligentissimo Light tenta di creare un nuovo mondo, a suo dire migliore di quello attuale; naturalmente, a lui si oppongono personalità altrettanto geniali, primo fra tutti il bizzarro ed enigmatico investigatore che si fa chiamare Elle. Ai personaggi principali si aggiungono poi una gran quantità di personaggi minori (una gothic lolita con un quaderno della morte, poliziotti tutti d'un pezzo, fanatici seguaci di Kira...), ognuno con la propria psicologia e con personali modalità di agire, che movimentano la partita a scacchi tra Kira e i suoi avversari.

La forza della trama consiste nella fredda sfida tra menti eccezionali che si fronteggiano a colpi di trucchi, strategie al limite dell'infallibilità e colpi bassi, intervallata però da improvvise entrate in scena dei comprimari, che, con il loro comportamento spesso imprevedibile (e con trovate maldestre) scombinano i piani matematici dei geni della situazione, costringendoli a rimescolare le carte in tavola e dando nuove svolte alla vicenda. Da un altro punto di vista, il continuo botta e risposta (e le lunghe spiegazioni della contortissima logica che sta alla base di questo) diventa uno dei punti deboli del manga, rallentando la vicenda e scoraggiando il lettore, che spesso è costretto a tralasciare alcuni punti diventati troppo oscuri o a sorbirsi pagine e pagine di ragionamenti contorti.

Questo fatto diventa quasi insopportabile nello scontro tra Kira e Near, uno tra gli investigatori che compaiono nella serie, che occupa la seconda parte della vicenda. A tratti, i personaggi sembrano leggersi nel pensiero, tanta è la loro capacità di previsione: non sbagliano mai, e quando qualcosa non va secondo i loro piani, semplicemente sono gli altri ad aver combinato qualche guaio. Fortunatamente, è proprio nella seconda parte che, grazie ad un deciso cambiamento nella rosa di personaggi, si introduce nella trama una maggiore dinamicità, variando gli sfondi su cui si muovono i personaggi (nella prima parte, il raggio d'azione era piuttosto limitato, e ciò rendeva la trama a tratti statica), cosa che a mio parere dà al manga una marcia in più.

In ogni caso, Death Note è una lettura indubbiamente divertente e stuzzicante, che coinvolge il lettore grazie a personaggi caratterizzati splendidamente (soprattutto per quel che riguarda i personaggi minori) e a continui colpi di scena: impossibile non lasciarsi sorprendere per gli stravolgimenti improvvisi, inevitabile chiedersi come reagiranno "buoni e cattivi", improbabile che non si venga coinvolti dalla vicenda. Da notare l'ottima stesura e l'uso intelligente delle regole del quaderno della morte.

Ad una trama decisamente ben fatta (nonostante le lentezze) si affiancano disegni meravigliosi, precisissimi, impeccabili in qualunque situazione, sempre perfetti che si tratti di descrivere l'emozione di un personaggio, una scena in movimento o un'ambientazione. Probabilmente, buona parte della fortuna della serie è da attribuirsi proprio ai disegni di Obata, almeno tra le dame che non portranno non lasciarsi sedurre dagli affascinanti protagonisti. Altrettanto belle le copertine, disegnate con uno stile particolare e rinconoscibilissimo, con un tocco di gotico. In particolare, però, ho letteralmente adorato le vignette in cui comparivano gli strani pasti di Elle, i bellissimi giocattoli di Near, e gli originalissimi dei della morte.

Un appunto in particolare merita il volume 13 della serie, il cosiddetto "How to read", una guida alla lettura ben fatta, piena di contenuti divertenti ed interessanti (tra cui varie interviste agli autori e una particolareggiata descrizione "minuto per minuto" della vicenda del manga), piacevolissima per gli amanti della serie, peccato per la pessima rilegatura (il manga è edito da Panini), che mi si è letteralmente sfaldata in mano perdendo diverse decine di pagine, cosa che ho potuto constatare non essere accaduta solo a me e che mi ha decisamente seccato visto il costo di € 6,90, prezzo per cui si può ottenere decisamente qualcosa di meglio.

La serie si merita un 8, grazie ai bellissimi disegni e alla trama eccellente. Consigliato ad aspiranti investigatori, scacchisti dotati di logica ferrea, fangirl amanti del gotico e... perché no, a tutti quelli che in fondo in fondo si sentono dei piccoli dei della morte.