Recensione
Arrivare a Te
7.0/10
Ho conosciuto il manga dall'anime e questo ovviamente cambia le prospettive, sono ricorsa al manga perché quando vidi per la prima volta la prima serie animata l'attesa per la seconda serie dell'anime era davvero lunga; ora che sta uscendo quest'ultima mi ritrovo di nuovo a guardarla, in quando piacevolmente colpita dalla stagione uno, e abbastanza in là con il manga lascio il commento anche qui, e dal piacevole 8 della serie animata scado a 7.
È una serie carina "Arrivare a Te", e direi che "carino" è il termine esatto per descrivere tutto: lo stile del disegno, gradevole e non fastidioso, ma non certo eccelso, carina è la trama dolcissima tra i due protagonisti, carina è la scelta di una protagonista con seri problemi di inserimento e un aspetto da Sadako di The Ring e carino è senza dubbio il modo in cui primari e comprimari si confrontano non incentrandosi solo su Sawako e Shouta, cosa che rende più realistico il palcoscenico di analisi dei protagonisti e delle loro diverse timidezze. Ma tutta questa carineria alla fine in Kimi ni Todoke porta ad una cosa sola: sfiancamento.
Purtroppo c'è un momento in cui lo sforzo di tenere Sawako incollata al suo essere impacciata e al non capire le situazioni uccide la voglia di proseguire la lettura. La crescita di Sawako dopo un certo punto si blocca e diventa una linea a livello costante, l'evoluzione della ragazza isolata avvicinata al mondo sociale che tanto agognava ha un bloccone e mentre nella trama viene mostrato il miglioramento con i compagni di classe etc, sul fronte Shouta si scade in una ridicolaggine assurda. Non è più credibile nemmeno con salti di fantasia epici che una sedicenne non sappia spiegarsi come mai vuole prendere per mano il suo ragazzo e per questo ha mezze crisi di panico, è ridicolo e persino fastidioso, non ha 9 anni, sicuramente la televisione l'accende anche. Queste scenette fanno cadere le braccia e ledono molto la Sawako che si è seguita nelle sue faticose conquiste, che a quanto pare sono tutte a ramengo visto che poi ci sono continuamente queste situazioni assurde e per nulla credibili, nemmeno con gli eventi che hanno preceduto per altro.
Per quanto sia indiscutibilmente piacevole un'analisi così delicata e profonda dei personaggi e della loro timidezza, seguire l'avvicinamento della isolatissima Sawako con il principe della disinvoltura Kazehaya (tranne che in amore è disinvolto nei rapporti sociali) nel proseguire dei volumetti diviene ineluttabilmente un qualcosa di faticoso, lento al punto da essere sfiancante, persino indisponente. Si vedono replicare scene già viste nel primo anno di avvicinamento tra i due personaggi ed anche se si i passetti sono stati fatti ci sono ripetizioni di cose già viste che non tengono nemmeno per come è la storia.
Io mi auguro solo che l'idea sia quella di svegliare Sawako o di evolvere Shouta, mentre l'intorno dei comprimari prosegue, però diventa davvero pesante pensare che l'evoluzione del caso umano numero 1 (Sawako/Shouta) sia a pari livelli delle situazioni delle due amiche (Chizuro e Ayane) e dell'amico di Shouta, Ryu, visto che tecnicamente sono i "normali" loro.
Do 7 perché l'effetto lentezza è stato troppo trascinato, mi auguro che si arrivi ad una conclusione che non leda la progressione di Sawako che tanto meticolosamente è stata impostata e seguita.
È una serie carina "Arrivare a Te", e direi che "carino" è il termine esatto per descrivere tutto: lo stile del disegno, gradevole e non fastidioso, ma non certo eccelso, carina è la trama dolcissima tra i due protagonisti, carina è la scelta di una protagonista con seri problemi di inserimento e un aspetto da Sadako di The Ring e carino è senza dubbio il modo in cui primari e comprimari si confrontano non incentrandosi solo su Sawako e Shouta, cosa che rende più realistico il palcoscenico di analisi dei protagonisti e delle loro diverse timidezze. Ma tutta questa carineria alla fine in Kimi ni Todoke porta ad una cosa sola: sfiancamento.
Purtroppo c'è un momento in cui lo sforzo di tenere Sawako incollata al suo essere impacciata e al non capire le situazioni uccide la voglia di proseguire la lettura. La crescita di Sawako dopo un certo punto si blocca e diventa una linea a livello costante, l'evoluzione della ragazza isolata avvicinata al mondo sociale che tanto agognava ha un bloccone e mentre nella trama viene mostrato il miglioramento con i compagni di classe etc, sul fronte Shouta si scade in una ridicolaggine assurda. Non è più credibile nemmeno con salti di fantasia epici che una sedicenne non sappia spiegarsi come mai vuole prendere per mano il suo ragazzo e per questo ha mezze crisi di panico, è ridicolo e persino fastidioso, non ha 9 anni, sicuramente la televisione l'accende anche. Queste scenette fanno cadere le braccia e ledono molto la Sawako che si è seguita nelle sue faticose conquiste, che a quanto pare sono tutte a ramengo visto che poi ci sono continuamente queste situazioni assurde e per nulla credibili, nemmeno con gli eventi che hanno preceduto per altro.
Per quanto sia indiscutibilmente piacevole un'analisi così delicata e profonda dei personaggi e della loro timidezza, seguire l'avvicinamento della isolatissima Sawako con il principe della disinvoltura Kazehaya (tranne che in amore è disinvolto nei rapporti sociali) nel proseguire dei volumetti diviene ineluttabilmente un qualcosa di faticoso, lento al punto da essere sfiancante, persino indisponente. Si vedono replicare scene già viste nel primo anno di avvicinamento tra i due personaggi ed anche se si i passetti sono stati fatti ci sono ripetizioni di cose già viste che non tengono nemmeno per come è la storia.
Io mi auguro solo che l'idea sia quella di svegliare Sawako o di evolvere Shouta, mentre l'intorno dei comprimari prosegue, però diventa davvero pesante pensare che l'evoluzione del caso umano numero 1 (Sawako/Shouta) sia a pari livelli delle situazioni delle due amiche (Chizuro e Ayane) e dell'amico di Shouta, Ryu, visto che tecnicamente sono i "normali" loro.
Do 7 perché l'effetto lentezza è stato troppo trascinato, mi auguro che si arrivi ad una conclusione che non leda la progressione di Sawako che tanto meticolosamente è stata impostata e seguita.