Recensione
Touch
10.0/10
Se cercate un capolavoro fra gli shonen, leggete Touch, anche se non siete appassionati di manga sportivi. Il maestro Adachi racconta, con affascinante delicatezza, la storia di una profonda amicizia fra due gemelli e una loro vicina di casa; un'amicizia che, con l'adolescenza, giunge inevitabilmente a confondersi con l'amore.
Ad accompagnare il livello romantico, ne troviamo uno sportivo, che coinvolge in vari modi tutti e tre i protagonisti.
Che dire della trama, se non che è bellissima? I sentimenti non sono mai sopra le righe, non affondano mai nel patetico, e sono contraddistinti da una sorta di leggera purezza che li rende sublimi, ma non distanti dal cuore del lettore. Nel momento della tragedia non si riesce a rimanere indifferenti, personalmente piango ogni volta che rileggo quel volume. Anche l'aspetto sportivo non è da meno: tutto quello che so di baseball l'ho imparato leggendo questo manga, ma anche sapendone davvero poco ho profondamente fatto il tifo durante i momenti di difficoltà. Attraverso la lettura si possono di conseguenza conoscere non solo uno sport molto interessante, ma anche la vita dei liceali giapponesi e le loro aspettative sportive, e il Koshien, ovvero il realizzarsi di un sogno (che viene trasmesso anche in TV, l'ho visto!).
Se proprio c'è da trovare un difetto, possiamo dire che, al contrario dei due gemelli, la protagonista Minami è fin troppo perfetta. Tutti la adorano, non sbaglia praticamente mai, è simpatica, gentile, educata, brava a cucinare, di buon cuore, mai invidiosa, e chi più ne ha più ne metta. Ci si rende conto di questi suoi aspetti solo dopo aver letto il manga per due o tre volte, perché prima si è rapiti dalla perfezione della storia, quindi la possiamo definire una pecca trascurabile (e comunque Minami non è male come personaggio). Un ultimo appunto: io facevo il tifo per l'altro, ma ormai sono abituata a sostenere la coppia sbagliata. Voto: 10.
Ad accompagnare il livello romantico, ne troviamo uno sportivo, che coinvolge in vari modi tutti e tre i protagonisti.
Che dire della trama, se non che è bellissima? I sentimenti non sono mai sopra le righe, non affondano mai nel patetico, e sono contraddistinti da una sorta di leggera purezza che li rende sublimi, ma non distanti dal cuore del lettore. Nel momento della tragedia non si riesce a rimanere indifferenti, personalmente piango ogni volta che rileggo quel volume. Anche l'aspetto sportivo non è da meno: tutto quello che so di baseball l'ho imparato leggendo questo manga, ma anche sapendone davvero poco ho profondamente fatto il tifo durante i momenti di difficoltà. Attraverso la lettura si possono di conseguenza conoscere non solo uno sport molto interessante, ma anche la vita dei liceali giapponesi e le loro aspettative sportive, e il Koshien, ovvero il realizzarsi di un sogno (che viene trasmesso anche in TV, l'ho visto!).
Se proprio c'è da trovare un difetto, possiamo dire che, al contrario dei due gemelli, la protagonista Minami è fin troppo perfetta. Tutti la adorano, non sbaglia praticamente mai, è simpatica, gentile, educata, brava a cucinare, di buon cuore, mai invidiosa, e chi più ne ha più ne metta. Ci si rende conto di questi suoi aspetti solo dopo aver letto il manga per due o tre volte, perché prima si è rapiti dalla perfezione della storia, quindi la possiamo definire una pecca trascurabile (e comunque Minami non è male come personaggio). Un ultimo appunto: io facevo il tifo per l'altro, ma ormai sono abituata a sostenere la coppia sbagliata. Voto: 10.