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8.0/10
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<b>[Attenzione questa recensione contiene SPOILER sul finale di Death Note]</b>

Questo manga mi è piaciuto, ma sotto alcuni aspetti mi ha anche deluso, ora cerco di spiegarmi meglio.
Posso dire che questo manga possa essere diviso in due parti: la prima comprende i primi 7 numeri mentre la seconda, quella che mi ha deluso, comprende gli ultimi 5.
Quando ho letto i primi 6-7 numeri (già il settimo mi ha un po' deluso) ero entusiasta: Death Note era il mio manga preferito. Ma poi mi ha deluso. C'è una differenza di anni luce tra i primi 7 volumi e i restanti 5.

Il problema degli ultimi numeri è la morte di L. Certo, è una morte di tutto rispetto, molto bella e triste, ma secondo me il manga sarebbe benissimo potuto finire lì, e se fosse stato così io non gli avrei dato 8 ma 10. Ma Tsugumi Ohba ha voluto rovinare il suo capolavoro inserendo due personaggi superflui come Near e Mello.
Il primo è una schifosa copia in miniatura di L, mentre il secondo è un po' più interessante e come modo di pensare penso che si potrebbe paragonare a Light ma un po' più sadico.
Ma il problema non sono tanto N e M, ma lo sviluppo della storia. C'è molto meno suspance rispetto ai primi volumi (per me la parte più bella di DN è quando Kira incontra Naomi Misora) e la lettura è più noiosa.
Poi la parte peggiore: il nuovo L è Light, ovvero Kira. Una scelta stupida, lui fa il doppio gioco, è sia il bene che il male. Veramente assurdo.

Ora vi parlerò del disegno e di altre piccole cose della trama, senza spoilerare troppo.
I disegni di Obata-sensei sono semplicemente stupendi, molto realistici e sempre proporzionati.
La trama in generale mi piace molto, anche la seconda parte è discreta ma inferiore alla prima.