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E parliamo di Magic Knight Rayheart. Che dire? Partiamo dai difetti: è troppo corto! No, non è il solito urlo di nostalgia sollevato al concludersi di una serie amata: Magic Knight Rayheart è davvero troppo corto. Tre volumi non bastano a sviluppare appieno personaggi, ambientazione e relazioni, e la storia ne risente, dando un'idea di eccessiva “frettolosità” nei primi due volumi. Il ritmo si aggiusta invece nel terzo, come esige il magnifico finale. Il secondo difetto si lega in effetti strettamente al primo: si avverte troppo lo stacco tra i primi due capitoli e l'ultimo, e così la prima parte, a lettura terminata, tende a passare in secondo piano, eclissata dal finale.
Ma allora perché un voto così alto? Andiamo con ordine.

La trama in breve: tre ragazze che non si conoscono vanno in gita con le loro classi alla Tokyo Tower. Vengono misteriosamente trasportate sul mondo di Cefiro, dove il mago Clef riconosce in loro i Cavalieri Magici della Leggenda, e affida loro il compito di salvare la principessa Emeraude, Colonna Portante di Cefiro, tenuta prigioniera dal perfido Zagato.
Come già accennato, la trama di base non è nulla di particolare, allora cosa rende questo manga così degno di nota? Principalmente il finale.

Ho già nominato ben due volte il finale dell'opera, e questo perché in Magic Knight Rayheart il finale è il punto cardine, il perno attorno al quale gira tutta la storia e che dà un senso all'intera trama. Non mi dilungherò nei dettagli, perché uno spoiler su un manga del genere sarebbe un crimine, ma mi limito a consigliare caldamente la lettura dell'intera opera prima di esprimere un qualsiasi giudizio, perché il finale è anche l'elemento che eleva l'opera al di sopra del classico stereotipo fantasy.

Di cosa parla Magic Knight Rayheart? Di amicizia, di coraggio, di amore, di dolore e della difficoltà di scegliere. Come ne parla? Decisamente bene a mio parere, con sincerità e senza cadere nello stereotipo. Consigliato? Assolutamente sì.