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9.0/10
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Questa volta la Panini ha fatto davvero un ottimo lavoro: edizione è ottima, pagine a colori e copertina patinata e in rilievo. L'unica pecca, però, è il mancato adattamento delle onomatopee giapponesi. Per quanto riguarda le storie sono tutte geniali, anche se si ha qualche incertezza leggendo l'episodio che dovrebbe reinterpretare l'apocalisse, il quale, in generale, è poco chiaro e molto veloce. In ogni caso tutti i racconti sono pieni di sentimento, sono commoventi e interessanti. Un esempio è il racconto "Present", nella quale si ha una sorta di amore eterno fra un professore e la propria studentessa.

Nel volume c'è spazio anche per momenti di divertimento: si vedano le storie comiche d'intermezzo e l'episodio sulla scomparsa del tonno dalla Terra, la quale, a mio avviso, è la migliore dopo la principale, in quanto incarna a fumetti la vera ricerca scientifica. Questa storia riesce a strappare molte risate al lettore con la sua assurdità, tuttavia vuole rappresentare in realtà come l'uomo può raggiungere traguardi inaspettati e straordinari durante il corso della propria vita e come infine possa giungere al suo obiettivo iniziale, sebbene questo costi enormi sacrifici.

Il capolavoro del volume però è un altro: Hotel. Questo racconto, che attribuisce il nome alla raccolta, è probabilmente il migliore mai scritto da Boichi. Hotel è un racconto fantascientifico, ambientato su una Terra morente per il surriscaldamento globale: al fine di evitare la scomparsa totale di ogni forma di vita sulla Terra, gli uomini cominciano a costruire "un'Arca", l'Hotel, che dovrà custodire il DNA di ogni specie terrestre, tranne quella dell'uomo. Hotel è una storia speciale, questo è l'unico aggettivo adatto. Speciale perché la narrazione è stupefacente: la solitudine di Louis Armstrong, il direttore dell'Hotel, è quasi trasmessa al lettore e il finale è semplicemente geniale, commovente, e fa capire cosa sia la vera fedeltà.