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"Racconti del vicinato" è uno splendido affresco di adolescenza e vita quotidiana.
Mikako Koda è una ragazza di 16 anni che sogna di diventare una stilista e studia con passione all'istituto d'arte Yazawa. E' talmente stacanovista da è essere conosciuta anche come "fanatica dei pomeriggi", dal momento che rimane a scuola sempre fino a tardi pur di finire i suoi lavori. Migliore amico e dirimpettaio di condominio di Mikako è Tsutomu. Anche lui frequenta l'istituto d'arte Yazawa, anche se, a differenza di lei, non ha ben chiaro che cosa vuole fare realmente da grande e per ora si diletta nel costruire strani ufo, che non si sa bene a cosa servano.

Naturalmente il manga narra la storia d'amore e il processo di maturazione dei due ragazzi, ma lo fa con un'analisi psicologica e una sensibilità che vanno ben al di là dei soliti cliché e sdolcinatezze che caratterizzano la maggior parte degli shojo e, diciamocelo, danno anche un po' la nausea. Inoltre, Mikako e Tsutomu sono circondati da tutta una serie di personaggi secondari, che però non rimangono solo un piatto sottofondo, ma hanno il loro spessore, la loro storia, i loro problemi e le loro emozioni; e vengono raccontati benissimo, riuscendo a emozionare tanto quanto i due protagonisti. Un altro pregio di questo racconto è che il finale, nonostante l'eccessivo happy ending che coinvolge praticamente tutti i personaggi, rimane idealmente aperto, proiettando la storia nel futuro con la nuova generazione di "vicini". Perché la vita è così: non finisce in un solo individuo o in una sola storia, ma slitta di persona in persona e di generazione in generazione. E in questo senso è davvero da apprezzare anche il passaggio un po' obliquo dai personaggi di Cortili del cuore a quelli di Paradise Kiss.

Non si può poi non fare menzione degli splendidi disegni, talvolta simpaticissimi, talvolta di una delicatezza struggente, ma sempre precisi, freschi e originali. Mi viene da dire che hanno un che di colorato e vivace anche se sono quasi tutti in bianco e nero. Capisco che a molti non piace il fatto che i personaggi siano tutti scheletrici e con i testoni, ma d'altronde questo stile è il marchio distintivo della Yazawa, che la rende una mangaka assolutamente unica e inimitabile (come i disegni sproporzionati di Yoichi Takahashi o i muscoli cubici di Akira Toriyama). Inutile poi parlare di vestiti e pettinature. Tutti diversi, molto cool, a volte davvero strambi, ma sempre curatissimi e dettagliatissimi. Per me questo manga è stata una vera gioia per gli occhi.

Anche dell'edizione deluxe della Panini sono abbastanza soddisfatta. Bellissime copertine e sopraccoperte. Solo mi scoccia un po' che quest'ultime siano in cartone, che di sicuro rischia di rovinarsi molto più in fretta del materiale plastificato. Buona anche la carta e la stampa. Ho beccato giusto un errorino di ortografia, ma non ci si formalizza certo per così poco.
Perciò consiglio vivamente questo manga, gli affibbio un bel 9, e mi metto in attesa di leggere anche Paradise Kiss.