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8.0/10
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Non è facile recensire un manga come "Psyren", perché si deve distinguere tra quello che è stato e tra quello che sarebbe potuto essere, non certo per colpa dell'autore. Si parla infatti di uno shonen che, inizialmente pubblicato su Jump, non ha mai avuto il successo che meritava (non è stato nemmeno trasposto in anime!), probabilmente anche per il fatto che doveva scontrarsi nei famigerati sondaggi con tre pilastri dei battle shonen come "One Piece", "Naruto" e "Bleach". Non ha portato grandi frutti nemmeno lo spostamento del manga sull'altra rivista shonen targata Shueisha, Jump Next!, tant'è che da quel momento in poi (siamo all'incirca al volume 11) si nota una chiara accelerazione della trama al fine di terminarlo, chiaramente imposta dalla casa editrice. Questo è veramente un peccato, perché "Psyren" ha una trama molto interessante che per essere sviluppata al meglio avrebbe avuto bisogno di almeno 3-4 volumi in più rispetto ai 16 di cui si compone. Il dispiacere aumenta se si pensa che all'estero questo manga ha avuto un gran successo, a differenza che in Giappone, e l'Italia non fa eccezione, visto che la Star Comics ha deciso di cavalcare l'onda annunciando l'arrivo dell'altra opera (molto meno famosa) dell'autore, "Mieru Hito". Terminata questa doverosa introduzione è il momento di vedere i pregi e i difetti di questo manga.

Indubbiamente è la trama il punto forte di "Psyren": a differenza di molti battle shonen iniziati su Jump, questo parte non con episodi autoconclusivi o comunque abbastanza slegati fra loro, ma con una signora trama che si dispiega per bene in tutto il primo volume. Tutto ruota intorno a Psyren, un fantomatico mondo abitato da strane creature in cui alcuni soggetti possono entrare ed uscire attraverso una scheda telefonica e soddisfacendo alcune condizioni. A qualcuno ricorda un po' "Gantz"? In effetti all'inizio si ha questa spiacevole sensazione, ma passerà col tempo quando la trama andrà più avanti (in parte già nel primo volume, quando si scoprirà che cos'è e soprattutto "dove" si trova Psyren). Nel lettore non può che emergere una notevole curiosità nello scoprire perché sia "nato" Psyren e chi lo abbia "creato". Nel corso dei vari volumi l'autore aggiungerà vari pezzetti che andranno pian piano a risolvere i vari misteri presentati, mantenendo una solida coerenza di fondo (cosa non scontata per uno shonen settimanale) nonostante, per sua stessa ammissione, non avesse pianificato tutto dall'inizio. Se nel primo volume il manga sembra più sul genere survivor, già dal secondo volume sono introdotti elementi tipici da battle shonen, come poteri "magici" per i protagonisti, per poi consolidarsi sempre più su tale asse (e le somiglianze con "Gantz" si riducono sempre più). La costruzione delle battaglie e dei power up è buona ma non eccelsa, tuttavia viene ampiamente compensata dalla bella trama di fondo. Un intreccio che, complice anche l'ambientazione del mondo di "Psyren", è piuttosto "occidentale" per un manga, nel senso che si avvicina a quelle di film/telefilm americani. Senza spoilerare troppo, ad esempio il mondo di Psyren ha il cielo completamente coperto, tipo "Matrix", e nel secondo volume c'è un chiaro omaggio a "Tremors". Chissà, forse è stata proprio questa preminente "occidentalizzazione" ad aver impedito a "Psyren" di avere in patria il successo che meritava. Nonostante negli ultimi volumi, come già detto, la trama acceleri bruscamente (di punto in bianco l'autore pone le basi per lo "scontro finale" con i nemici), la lettura rimane piacevole e vengono svelati tutti i misteri. Ovviamente vengono saltate/accennate alcune sottotrame e certe relazioni tra i personaggi, ma nulla di sconvolgente. Il volume finale è davvero ben fatto, e dopotutto questo è già molto visto che si parla di shonen targati Jump.

Pure i disegni sono ad un livello molto alto (sempre considerando il target shonen), già dal primo volume, e si mantengono pressoché uguali per tutta la storia. Le vignette sono sempre molto pulite e le espressioni dei personaggi sono varie e ben fatte, per non parlare degli sfondi. Se proprio si vuole cercare un difetto questo lo si ha nelle scene d'azione, che soprattutto all'inizio avrebbero potuto essere rese meglio. Niente di grave, comunque.

Il punto dolente di questo manga sono sicuramente i personaggi. L'autore costruisce il classico gruppetto di 4-5 tizi che va "all'avventura", di cui uno è il protagonista (bello ma non sempre intelligente, leale e che difende gli amici), una è l'eroina che si innamorerà del protagonista, uno è quello figo e taciturno, uno è quello stupido e debole ecc. Il protagonista ricorda molto Ichigo di "Bleach", in quanto ha un lato un po' "oscuro", come testimoniato anche dal suo potere. L'eroina invece è forse quella meglio costruita e più originale, il cui carattere particolare viene approfondito nel corso della storia. Il resto dei personaggi del gruppo non è niente di che, e forse anche per questo l'autore ad un certo punto li abbandona a se stessi (letteralmente) per poi riprenderli solo nei volumi finali. Miglior sorte invece tocca ad alcuni personaggi inizialmente di contorno ma che poi acquistano sempre più importanza, come un gruppo di bambini "speciali". Nemmeno i nemici sono un gran che, sono pur sempre un'organizzazione che vuole dominare il mondo. Al boss principale viene anche dedicato un flashback che spiega le ragioni delle sue azioni, ma sa di già visto. Lo stesso autore ammette qualche suo errore in tale ambito, quando parla di come Grana, uno dei nemici principali, sia cambiato (caratterialmente ed esteticamente) tra la sua prima apparizione e quelle successive.

In conclusione, "Psyren" è un signor shonen un po' incompreso a cui va data fiducia. Se volete leggere uno shonen non troppo lungo, ben disegnato e con una trama appassionante e originale, prendetelo e non ve ne pentirete.

Trama: 9
Disegni: 9
Personaggi: 6