Recensione
La finestra di Orfeo
10.0/10
Un'opera matura, o meglio "in evoluzione", in cui si intrecciano i vari temi cari all'autrice: l'amore, l'arte e il destino.
Un'opera "realistica", dal punto di vista dell'analisi dell'animo umano, che parte dal raccontare le vicende di un trio e che finisce per dar voce a un coro.
Per chi decidesse di cimentarsi in questa lettura suggerisco di mettere da parte "Le Rose di Versailles". Infatti, nonostante le somiglianze fisiche e per certi versi sicuramente anche di carattere, Julius non è Oscar. Tanto Oscar richiama un modello di virtù e valori, tanto Julius appare molto più umana, nella sua fragilità e (a volte) meschinità. Tanto Oscar affronta le sue difficoltà e ritrova una dimensione eroica, tanto Julius annaspa nel tentativo di trovare la sua felicità, fino a naufragare del tutto. Lo stesso dicasi per gli altri personaggi, sia principali che secondari, i quali, tra dolori e lotte, sperimentano i fallimenti della vita. Questo però non basta a definire "Orpheus" un manga pessimista. La dimensione tragica di molte vicende infatti trova il suo giusto contrappeso nel sacrificio e nell'amore che portano a rivalutare le azioni dei personaggi, viste in una dimensione storica di più ampio respiro.
Particolarmente suggestivo lo stile narrativo, dove abbiamo una prima parte che dura circa tre anni, in cui vengono a definirsi le relazioni dei tre personaggi principali (Julius, Isaac e Klaus); e poi nella seconda la storia è incentrata su Isaac e copre un arco temporale molto più lungo, fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Poi nella terza parte c'è un salto temporale indietro per seguire lo stesso arco temporale, stavolta dal punto di vista di Julius e Klaus. Poi c'è la parte conclusiva, in cui i nodi vengono al pettine.
Splendide le ambientazioni: Regensburg, Vienna, poi la Russia. Diversi sono gli stili. Nella prima parte lo stile è ancora quello de "Le Rose di Versailles", mentre nella terza parte il tratto somiglia più a quello di "Eroica", i paesaggi e gli ambienti sono più carichi e ricchi di dettagli.
Non vorrei fare paragoni impropri, ma quando ho letto "Orpheus" la mente correva alle atmosfere di "Delitto e castigo" e "Il dottor Zivago".
Invito a leggere questo manga a chi ama la Storia, la musica e i drammi forti.
Un'opera "realistica", dal punto di vista dell'analisi dell'animo umano, che parte dal raccontare le vicende di un trio e che finisce per dar voce a un coro.
Per chi decidesse di cimentarsi in questa lettura suggerisco di mettere da parte "Le Rose di Versailles". Infatti, nonostante le somiglianze fisiche e per certi versi sicuramente anche di carattere, Julius non è Oscar. Tanto Oscar richiama un modello di virtù e valori, tanto Julius appare molto più umana, nella sua fragilità e (a volte) meschinità. Tanto Oscar affronta le sue difficoltà e ritrova una dimensione eroica, tanto Julius annaspa nel tentativo di trovare la sua felicità, fino a naufragare del tutto. Lo stesso dicasi per gli altri personaggi, sia principali che secondari, i quali, tra dolori e lotte, sperimentano i fallimenti della vita. Questo però non basta a definire "Orpheus" un manga pessimista. La dimensione tragica di molte vicende infatti trova il suo giusto contrappeso nel sacrificio e nell'amore che portano a rivalutare le azioni dei personaggi, viste in una dimensione storica di più ampio respiro.
Particolarmente suggestivo lo stile narrativo, dove abbiamo una prima parte che dura circa tre anni, in cui vengono a definirsi le relazioni dei tre personaggi principali (Julius, Isaac e Klaus); e poi nella seconda la storia è incentrata su Isaac e copre un arco temporale molto più lungo, fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Poi nella terza parte c'è un salto temporale indietro per seguire lo stesso arco temporale, stavolta dal punto di vista di Julius e Klaus. Poi c'è la parte conclusiva, in cui i nodi vengono al pettine.
Splendide le ambientazioni: Regensburg, Vienna, poi la Russia. Diversi sono gli stili. Nella prima parte lo stile è ancora quello de "Le Rose di Versailles", mentre nella terza parte il tratto somiglia più a quello di "Eroica", i paesaggi e gli ambienti sono più carichi e ricchi di dettagli.
Non vorrei fare paragoni impropri, ma quando ho letto "Orpheus" la mente correva alle atmosfere di "Delitto e castigo" e "Il dottor Zivago".
Invito a leggere questo manga a chi ama la Storia, la musica e i drammi forti.