Recensione
Sun Ken Rock
10.0/10
Dopo aver letto la trama che questo stesso sito propone, mi sono lanciato nella lettura di Sun-ken Rock con tante aspettative. Il primo impatto con l'opera è stato unico: non avevo infatti mai visto un manga con disegni così realistici (se ce ne sono non li conosco).
Procedendo nella lettura ci si imbatte nel tema centrale della trama, il mondo mafioso. All'inizio gli avvenimenti sono sembrati forzati: Ken, il protagonista, infatti si trova a capo di un gruppo di mafiosi dopo una rissa. La scelta è stata forzata al fine di mantenere ben preciso il carattere dello stesso protagonista, che rimarrà ben delineato in tutta la storia. Ken, infatti, è solo un semplice ragazzo che vorrebbe lavorare, e non vuole avere a che fare con dei malviventi. Sarà il fascino del denaro a spingerlo ad accettare il "lavoro".
Dopo questo passaggio decisamente strano la trama evolve in maniera lineare, con degli archi consecutivi classici che portano il gruppo ad ingrandirsi ed ad aumentare di influenza. Ogni arco porta ad una crescita dal punto di vista morale del nostro protagonista, che capisce l'importanza di difendere ciò che gli è caro. Buona quindi la sua caratterizzazione.
La trama scorre veloce e gli archi sono sia accompagnati che intervallati da scene comiche molto divertenti e da tanto Fan Service. Sono tante le scene cruente, e il sangue scorre ad ogni combattimento. Gli eventi raggiungono il cruento ma la trama li gestisce bene, o meglio questi si amalgamo perfettamente con essa. Non vediamo quindi inutili scene di sangue ecc., bensì tutti i passaggi hanno senso nella maturazione di Ken.
L'immersione nella serietà degli argomenti trattati è graduale, così come lo è per il protagonista, insomma sembra di farlo insieme e questo mi è piaciuto molto (come detto soprattutto per Ken).
I disegni sono fantastici. Il tratto cambia leggermente quando le scene sono comiche e torna ad essere molto realistico quando la storia riprende ad ingranare. La precisione dei dettagli del viso, soprattutto per gli anziani e per i volti oscurati è strabiliante. Gli sfondi - non so se siano realmente paesaggi coreani - sono molto particolareggiati. Le cover a colori o le pagine interne a colore sono uniche e mi sono piaciute tantissimo.
La scelta dell'ambientazione in un mondo mafioso è alquanto strana: ci si potrebbe chiedere come mai una gang possa pensare di difendere i poveri e gli oppressi. Ecco, personalmente questo punto mi ha fatto vacillare. Possibile che Boichi pensasse di trattare i classici temi Shonen con una situazione del genere? La risposta me l'ha data un altro manga molto simile a questo (ma solo nelle scelte tematiche): “Tutor Hitman Reborn!”. È evidente infatti che entrambi rappresentano un'estremizzazione dei concetti e messaggi che trasmettono gli Shonen. Un assurdo quindi, ma un assurdo che ha senso.
Consiglio la lettura di questo manga a tutti gli appassionati di Shonen cruenti.
Procedendo nella lettura ci si imbatte nel tema centrale della trama, il mondo mafioso. All'inizio gli avvenimenti sono sembrati forzati: Ken, il protagonista, infatti si trova a capo di un gruppo di mafiosi dopo una rissa. La scelta è stata forzata al fine di mantenere ben preciso il carattere dello stesso protagonista, che rimarrà ben delineato in tutta la storia. Ken, infatti, è solo un semplice ragazzo che vorrebbe lavorare, e non vuole avere a che fare con dei malviventi. Sarà il fascino del denaro a spingerlo ad accettare il "lavoro".
Dopo questo passaggio decisamente strano la trama evolve in maniera lineare, con degli archi consecutivi classici che portano il gruppo ad ingrandirsi ed ad aumentare di influenza. Ogni arco porta ad una crescita dal punto di vista morale del nostro protagonista, che capisce l'importanza di difendere ciò che gli è caro. Buona quindi la sua caratterizzazione.
La trama scorre veloce e gli archi sono sia accompagnati che intervallati da scene comiche molto divertenti e da tanto Fan Service. Sono tante le scene cruente, e il sangue scorre ad ogni combattimento. Gli eventi raggiungono il cruento ma la trama li gestisce bene, o meglio questi si amalgamo perfettamente con essa. Non vediamo quindi inutili scene di sangue ecc., bensì tutti i passaggi hanno senso nella maturazione di Ken.
L'immersione nella serietà degli argomenti trattati è graduale, così come lo è per il protagonista, insomma sembra di farlo insieme e questo mi è piaciuto molto (come detto soprattutto per Ken).
I disegni sono fantastici. Il tratto cambia leggermente quando le scene sono comiche e torna ad essere molto realistico quando la storia riprende ad ingranare. La precisione dei dettagli del viso, soprattutto per gli anziani e per i volti oscurati è strabiliante. Gli sfondi - non so se siano realmente paesaggi coreani - sono molto particolareggiati. Le cover a colori o le pagine interne a colore sono uniche e mi sono piaciute tantissimo.
La scelta dell'ambientazione in un mondo mafioso è alquanto strana: ci si potrebbe chiedere come mai una gang possa pensare di difendere i poveri e gli oppressi. Ecco, personalmente questo punto mi ha fatto vacillare. Possibile che Boichi pensasse di trattare i classici temi Shonen con una situazione del genere? La risposta me l'ha data un altro manga molto simile a questo (ma solo nelle scelte tematiche): “Tutor Hitman Reborn!”. È evidente infatti che entrambi rappresentano un'estremizzazione dei concetti e messaggi che trasmettono gli Shonen. Un assurdo quindi, ma un assurdo che ha senso.
Consiglio la lettura di questo manga a tutti gli appassionati di Shonen cruenti.