Recensione
Gantz
10.0/10
La perfezione non esiste.
Né in cielo né in terra.
"Perfetto" è un aggettivo molto difficile da portare sulle spalle, ha un peso monumentale e in pochi riescono a reggerne il peso.
Se però il termine è stato forgiato per definire qualcosa di totale, imprescindibile e come termine di paragone per gli altri, allora questo è il caso di Gantz.
Quando cominciai a leggere Gantz ero a conoscenza del fenomeno mondiale che avevo davanti. Il grande successo della serie mi aveva spinto a cominciare la serie nonostante la scarsa reperibilità.
Quando presi in mano il primo volume ero conscio di avere tra le mani un ottimo manga, ma mai e poi mai avrei pensato di trovarmi di fronte ad un capolavoro di queste dimensioni.
Uscite da qualsiasi schema, lasciate perdere ogni trama prestabilita dove il protagonista diventa il fulcro delle vicissitudini della saga, dimenticate ogni "dogma" della classica stesura di una storia, lasciatevi alle spalle qualsiasi altro tipo di lettura e immergetevi all'interno di un viaggio che non lascerà scampo a niente e nessuno.
Cosa c'è dopo la morte? Cos'è il Gantz? Perché i personaggi devono stare in una stanza nel centro di Tokyo? Perchè vengono armati?
Il grande genio di Hiroya Oku è tutto concentrato nel sottoporre continuamente il lettore a domande, interrogativi ed enigmi che ossessioneranno il lettore per tutta la serie. La grande forza di Gantz è quella di non lasciare sbavature tra gli interrogativi e la narrazione, come se fossero due elementi che si intrecciano e si rincorrono per tutta la storia senza lasciare il tempo di respirare al lettore.
L'altra grande forza del manga è l'estremo realismo di tutti i combattimenti. La peculiarità con la quale Oku disegna e compone organi, mutilazioni, espressioni facciali, la tensione dei muscoli e delle vene, è senza dubbio la migliore in circolazione.
Oku utilizza in maniera massiccia la computer grafica, come già fatto con Zero-One, ma non diventa mai pesante e macchinosa. Resta sempre il tratto specifico dell'autore, che delinea con estrema precisione ogni particolare, dal sudore all'arteria che esplode quando un arto viene reciso.
Gantz ha tutto.
Una storia appassionante che non abbassa mai i giri del motore.
Personaggi variegati, e se ne perdono il conto all'interno dell'opera.
Possiede un carico emotivo che spezza le scene violente d'azione.
Come da tradizione (e qua entra in gioco il passato di Oku, andate a vedere Hen) ogni personaggio femminile sembra uscito dai sogni più remoti di ogni uomo.
Insomma ogni particolare porta con se l'ingrediente perfetto per creare una manga d'azione che trascende il tempo, perchè da 12 anni ormai tiene col fiato sospeso milioni di lettori in giro per il mondo.
Essendo una pubblicazione Manga 2000, e poi successivamente passata tra le mani della Planet Manga, patisce del passaggio di proprietà. Questo cosa vuol dire? Che quando avvenne il cambio di pubblicazione era in stampa il volume 20, quindi questo specifico albo è praticamente introvabile e sarete costretti a leggerlo via web. Sembra che la Panini ne voglia fare una versione Deluxe nel futuro, io mi tengo i 33 volumi in prima edizione.
L'unico difetto dell'edizione è che perdono il nero. Sopratutto negli ultimi volumi, dal 25 al 33, le ambientazioni diventano molto cupe e "pesanti" a livello di colorazione, quindi le pagine rischiano di macchiare le dita, e di conseguenza l'albo. Ma fortunatamente non è nulla di grave.
Il prezzo con gli anni è lievitato, come per tutti gli albi, ma sta tenendo un prezzo ancora accessibile.
In conclusione Gantz è un capolavoro dell'epoca moderna. Un grande appassionato di manga non può permettersi di non conoscerlo e di non averlo all'interno della sua personale collezione.
Ormai Oku dovrebbe essere arrivato (almeno ad immaginare) il termine di questo sua opera, perchè ogni capolavoro, per essere considerato tale, deve riuscire a terminarsi nella fase più complicata e difficile che una storia possa incontrare.
La fine.
Né in cielo né in terra.
"Perfetto" è un aggettivo molto difficile da portare sulle spalle, ha un peso monumentale e in pochi riescono a reggerne il peso.
Se però il termine è stato forgiato per definire qualcosa di totale, imprescindibile e come termine di paragone per gli altri, allora questo è il caso di Gantz.
Quando cominciai a leggere Gantz ero a conoscenza del fenomeno mondiale che avevo davanti. Il grande successo della serie mi aveva spinto a cominciare la serie nonostante la scarsa reperibilità.
Quando presi in mano il primo volume ero conscio di avere tra le mani un ottimo manga, ma mai e poi mai avrei pensato di trovarmi di fronte ad un capolavoro di queste dimensioni.
Uscite da qualsiasi schema, lasciate perdere ogni trama prestabilita dove il protagonista diventa il fulcro delle vicissitudini della saga, dimenticate ogni "dogma" della classica stesura di una storia, lasciatevi alle spalle qualsiasi altro tipo di lettura e immergetevi all'interno di un viaggio che non lascerà scampo a niente e nessuno.
Cosa c'è dopo la morte? Cos'è il Gantz? Perché i personaggi devono stare in una stanza nel centro di Tokyo? Perchè vengono armati?
Il grande genio di Hiroya Oku è tutto concentrato nel sottoporre continuamente il lettore a domande, interrogativi ed enigmi che ossessioneranno il lettore per tutta la serie. La grande forza di Gantz è quella di non lasciare sbavature tra gli interrogativi e la narrazione, come se fossero due elementi che si intrecciano e si rincorrono per tutta la storia senza lasciare il tempo di respirare al lettore.
L'altra grande forza del manga è l'estremo realismo di tutti i combattimenti. La peculiarità con la quale Oku disegna e compone organi, mutilazioni, espressioni facciali, la tensione dei muscoli e delle vene, è senza dubbio la migliore in circolazione.
Oku utilizza in maniera massiccia la computer grafica, come già fatto con Zero-One, ma non diventa mai pesante e macchinosa. Resta sempre il tratto specifico dell'autore, che delinea con estrema precisione ogni particolare, dal sudore all'arteria che esplode quando un arto viene reciso.
Gantz ha tutto.
Una storia appassionante che non abbassa mai i giri del motore.
Personaggi variegati, e se ne perdono il conto all'interno dell'opera.
Possiede un carico emotivo che spezza le scene violente d'azione.
Come da tradizione (e qua entra in gioco il passato di Oku, andate a vedere Hen) ogni personaggio femminile sembra uscito dai sogni più remoti di ogni uomo.
Insomma ogni particolare porta con se l'ingrediente perfetto per creare una manga d'azione che trascende il tempo, perchè da 12 anni ormai tiene col fiato sospeso milioni di lettori in giro per il mondo.
Essendo una pubblicazione Manga 2000, e poi successivamente passata tra le mani della Planet Manga, patisce del passaggio di proprietà. Questo cosa vuol dire? Che quando avvenne il cambio di pubblicazione era in stampa il volume 20, quindi questo specifico albo è praticamente introvabile e sarete costretti a leggerlo via web. Sembra che la Panini ne voglia fare una versione Deluxe nel futuro, io mi tengo i 33 volumi in prima edizione.
L'unico difetto dell'edizione è che perdono il nero. Sopratutto negli ultimi volumi, dal 25 al 33, le ambientazioni diventano molto cupe e "pesanti" a livello di colorazione, quindi le pagine rischiano di macchiare le dita, e di conseguenza l'albo. Ma fortunatamente non è nulla di grave.
Il prezzo con gli anni è lievitato, come per tutti gli albi, ma sta tenendo un prezzo ancora accessibile.
In conclusione Gantz è un capolavoro dell'epoca moderna. Un grande appassionato di manga non può permettersi di non conoscerlo e di non averlo all'interno della sua personale collezione.
Ormai Oku dovrebbe essere arrivato (almeno ad immaginare) il termine di questo sua opera, perchè ogni capolavoro, per essere considerato tale, deve riuscire a terminarsi nella fase più complicata e difficile che una storia possa incontrare.
La fine.