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7.0/10
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Dokuro è un shounen manga dalle buone premesse e dal buon stile grafico, che naufraga purtroppo all'interno di se stesso senza avere la capacità di raccontare qualcosa oltre all'incipit iniziale. La storia narra di un un killer di una setta religiosa molto ricca e potente che si ribella ai suoi fondatori ed inizia la sua crociata personale per eliminare i suoi vertici e il suo padre fondatore. Il manga inizia con il killer Takeo Kikuchi già alle prese con la sua vendetta personale, ma avremo modo di leggere quasi fin da subito parte del suo passato e di come lui sia diventato un killer. Giappone e sette religiose, probabilmente molti si ricorderanno della strage compiuta dalla setta religiosa dell'Aum Shinrikyo con il gas Sarin nella metropolitana di Tokyo. Questo manga pertanto affronta un tema non inflazionato e visto (almeno in Europa) solo in un altro manga "20th century Boys", anche se lo fa con tavole ricche d'azione ed un ritmo incalzante.

Il protagonista Takeo Kikuchi ha la caratteristica di avere sulla schiena una orrenda cicatrice causata da un'ustione che ricorda vagamente la sagoma del viso di un lupo. Inoltre possiede una tecnica di combattimento tutta sua che utilizza un filo metallico alla cui estremità è attaccato un uncino. I suoi combattimenti quindi sono spesso corpo a corpo, coreografati con salti mortali a corpo libero tramite i quali circonda il corpo dei suoi nemici con il suo letale filo metallico. Takeo possiede un fratello poliziotto che riuscirà ad arrestarlo e a causa di ciò finirà in prigione. Da questo punto in poi il manga perde molto tempo dietro le sbarre del carcere con combattimenti sempre più violenti tirando in ballo esperimenti sugli esseri umani, zombie ed una sorta di profezia messianica di cui Takeo è l'incarnazione: Infatti lui è l'uomo "che non crede in dio ma che piace a dio" e per questo anche le situazioni più disparate si risolvono con la sua salvezza.

Purtroppo a parte l'incipit della storia, Dokuro è una mattanza dietro l'altra che per metà dell'opera avviene dietro alle sbarre divenendo quasi un'opera differente mescolando assieme vari temi e contenuti, quasi fosse un minestrone a cui aggiungere gli ortaggi. Questo a mio modo di vedere è il limite dell'opera, i temi ci sono ma non vengono appieno sviluppati. Invece nel caso di tutta la parte carceraria vengono introdotti temi che centrano nulla con l'incipit. La sua corta durata in questo caso è un bene in quanto la storia finisce prima di diventare troppo noiosa, e anche la storia aggiuntiva finale presente nel 4° volumetto (forse un pilot) non aggiunge nulla di nuovo al personaggio. Dokuro rimane tuttavia un'opera leggera (anche se truculenta) ottima da leggere per chi cerca un po' di sana action senza molte seghe mentali.