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Sapevo di questo volumetto e tuttavia, senza che avessi intenzione di cercarlo, me lo sono ritrovato di fronte come usato in uno scaffale della mia libreria di fiducia, non potevo non prenderlo.
Come altre opere dello stesso autore (ad oggi non le ho ancora lette tutte) pure questa è una benedizione per gli occhi, incantati pagina dopo pagina dalle linee morbide che plasmano languidamente, senza apparenti forzature, i volti e i corpi come in generale gli ambienti. La natura la fa da padrona e ovviamente sono molti gli scorci col mare come protagonista. Il realismo del disegno di Satoshi Kon si nota qui soprattutto nell'infrangersi delle onde, nella spuma rigogliosa dei fiotti marini e nella trasparenza dell'acqua. Ahimè, la spropositata genialità di questa tecnica grafica non si traduce in un'altrettanta lucidità nello svolgere il filo degli eventi. Il problema principale sembra essere quello di un troppo repentino cambio di scene spesso animate da dialoghi inconcludenti, sembra quasi che l'autore abbia deciso all'ultimo momento di fare dei tagli al copione per far entrare tutto in un unico volumetto. Esempio di ciò il momento in cui i due giovani protagonisti, Yosuke e Natsumi, si trovano nella stanza di lui e hanno una discussione che si esaurisce nell'arco di poche vignette, nonostante si avverta che il contenuto richiederebbe più tempo. Il tutto finisce con una domanda e, girata pagina, non troviamo la risposta bensì un cambio di scena e di eventi. In questo episodio come in altri, poi, si intuisce un certo interesse della ragazza nei confronti di Yosuke ma tale sfumatura nel loro rapporto non viene approfondita abbastanza, per cui alla fine non si capisce bene se siano amici o se nasca qualcosa di più (per un romanticone come me questo è un aspetto importante). La figura della sirena, infine, è quella ben tratteggiata di una creatura misteriosa simile ad una dea, con poteri soprannaturali e un'inaspettata fiducia nei confronti dell'uomo: è infatti da lungo tempo che le uova della sirena vengono affidate al sacerdote del villaggio teatro della vicenda, per poi essere recuperate ogni sessant'anni. Mi pare comunque che la leggenda non entri nel vivo e i pochi dati che abbiamo su di essa, senza le dovute spiegazioni, la rendono forse un tantino assurda, o perlomeno poco accattivante.
Consiglio dunque "La stirpe della sirena" in quanto opera pregevole e bella da guardare, ma non altrettanto da leggere. Grazie a chi legge, a presto!