Recensione
La Corda d'Oro
8.0/10
Il venticinquesimo episodio dell'anime "La Corda d'Oro" mi aveva lasciato letteralmente a bocca asciutta, sensazione familiare nel genere reverse, dove l'incertezza domina e non porta quasi mai ad una scelta. Così, mossa dalla curiosità nel scovare una dignitosa conclusione (dimenticate gli inguardabili finali multipli) sono approdata a questo manga ad opera di Yukie Kure, felice nel riscoprire e nel riscontrare alcune conferme.
Kahoko Hino rimane la protagonista forte e determinata della versione animata. Anzi, la sua audacia si moltiplica, sbocciando in una magnifica ragazza, capace di affrontare le sfide che la vita le offre, siano esse di natura musicale o sentimentale. Materia ampiamente analizzata, con momenti da battito cardiaco accelerato, che portano ad un ambitissimo happy-ending.
Sì. Avete capito bene.
C'è un prescelto, un belloccio destinato a rientrare nella categoria "fidanzato". Ovviamente, la lotta per la vittoria si annuncia dura, e ciò è dovuto a personaggi maschili legati indubbiamente alla formula magica tsundere/yandere/dandere, ma lontani mille miglia dall'esistenza di un soprammobile, esibito per decorare la scena. In poche parole, le pance rimangono coperte (mi dispiace per le fanatiche della tartaruga) e si mettono in mostra i cervelli.
Sorprendente, in ugual modo, è il tratto della mangaka, caratterizzato da uno stile limpido e curato, soprattutto nella resa delle figure umane, dolci e impalpabili quanto una sinfonia, in netto contrasto con le linee, a mio avviso, piatte dell'anime. Ho adorato poi, nello spazio dedicato all'autrice e negli intervalli tra i capitoli, i ritratti dei ragazzi in diverse situazioni, inoltre, i volumetti sono pieni di spin-off (tra cui Corda d'Oro Blue Sky), storie inedite e vicende one-shot, veramente gustose, che valgono il prezzo (per nulla economico) dell'edizione J-pop.
E la musica?
A differenza di Nodame Cantabile, la mancanza di audio non danneggia la trasposizione cartacea. La musica è indiscutibilmente il cardine della narrazione (il sole del cosmo degli studenti dell'accademia Seiso), ma resta staccata da accurate dissertazioni tecniche, prevalentemente presenti nel manga di Tomoko Ninomiya.
Kahoko Hino rimane la protagonista forte e determinata della versione animata. Anzi, la sua audacia si moltiplica, sbocciando in una magnifica ragazza, capace di affrontare le sfide che la vita le offre, siano esse di natura musicale o sentimentale. Materia ampiamente analizzata, con momenti da battito cardiaco accelerato, che portano ad un ambitissimo happy-ending.
Sì. Avete capito bene.
C'è un prescelto, un belloccio destinato a rientrare nella categoria "fidanzato". Ovviamente, la lotta per la vittoria si annuncia dura, e ciò è dovuto a personaggi maschili legati indubbiamente alla formula magica tsundere/yandere/dandere, ma lontani mille miglia dall'esistenza di un soprammobile, esibito per decorare la scena. In poche parole, le pance rimangono coperte (mi dispiace per le fanatiche della tartaruga) e si mettono in mostra i cervelli.
Sorprendente, in ugual modo, è il tratto della mangaka, caratterizzato da uno stile limpido e curato, soprattutto nella resa delle figure umane, dolci e impalpabili quanto una sinfonia, in netto contrasto con le linee, a mio avviso, piatte dell'anime. Ho adorato poi, nello spazio dedicato all'autrice e negli intervalli tra i capitoli, i ritratti dei ragazzi in diverse situazioni, inoltre, i volumetti sono pieni di spin-off (tra cui Corda d'Oro Blue Sky), storie inedite e vicende one-shot, veramente gustose, che valgono il prezzo (per nulla economico) dell'edizione J-pop.
E la musica?
A differenza di Nodame Cantabile, la mancanza di audio non danneggia la trasposizione cartacea. La musica è indiscutibilmente il cardine della narrazione (il sole del cosmo degli studenti dell'accademia Seiso), ma resta staccata da accurate dissertazioni tecniche, prevalentemente presenti nel manga di Tomoko Ninomiya.