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9.0/10
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Battle Royale è un manga disegnato da Masayuki Taguchi con i testi di Koushun Takami. Non si tratta però di un'opera del tutto nuova: è infatti l'adattamento a manga del romanzo dello stesso Takami. La trama è conosciuta ai più: ogni anno una classe di terza media viene scelta ed è obbligata a partecipare ad un gioco mortale (su un isola deserta) nel quale quelli che fino al giorno prima erano amici e compagni dovranno eliminarsi a vicenda, fino a quando non rimarrà che un unico sopravvissuto. Questi avrà il diritto di ritornare a casa vivo.
Quella che a prima vista può apparire come una banalissima storia per ragazzi con molto sangue è in verità uno studio del sistema scolastico giapponese con annessa critica. I concorrenti sono 42, 21 maschi e 21 femmine. Ognuno di essi ha un carattere diverso: andiamo dal nerd al bullo, dal figlio di una ricca famiglia al poveraccio, dalla ragazza timida ed ingenua a quella che può essere paragonata ad una prostituta. Insomma, ci sono tutte le sfaccettature della società. Ed è questo probabilmente, il primo punto a favore dell'opera. Qualsiasi sia il lettore, avrà sempre un personaggio col quale rapportarsi. E anche quando questi verrà eliminato potrà comunque continuare a leggere l'opera e a seconda del proprio carattere essere favorevole o meno alle scelte dei protagonisti principali.
Perché in Battle Royale non c'è il giusto e lo sbagliato, ci sono scelte. Ed esse portano a conseguenze. Il manga è stato fortemente criticato sia positivamente che negativamente (ha anche subito un indagine dal parlamento giapponese), ma si pone come validissima opera a favore del disappunto sul sistema giapponese, che per quanto meraviglioso possiede anche aspetti negativi (inutile citare più di tanto i tragici suicidi che avvengono normalmente ad opera di giovani studenti). Personalmente reputo però che la miglior caratteristica dell'opera siano i disegni. Taguchi riesce a rendere in modo incredibile ciò che Takami vuole rappresentare. Ok, sarà un autore che fa del fan service sfrenato uno dei sui cavalli di battaglia (ma vi assicuro che il modo in cui riesce a rappresentare i corpi è un qualcosa di fenomenale), però lo svolgimento delle azioni è sempre perfetto. Anche nel caos più totale il lettore capisce al 100% ciò che sta accadendo. E ciò grazie ai corpi, ogni singolo centimetro di ogni corpo trasuda qualcosa e rende subito chiaro ciò che sta per accadere. Se vogliamo poi parlare della lunghezza della storia non si può che non fare un inchino all'autore che in soli 15 volumi è riuscito a stipare le storie di 42 protagonisti (perché sì, voglio che sia chiaro: non c'è distinzione tra principali e secondari) senza però tagliare via niente. In conclusione, non posso che stra-consigliare l'opera. Finita la lettura ne uscirete sicuramente arricchiti.