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3.0/10
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<b>Attenzione: presenza di spoiler.</b>

Naruto è sicuramente uno dei manga più famosi al mondo, la storia, in breve, parla di un orfano all'interno del quale è stata sigillata la Volpe a Nove Code, che in passato attaccò il Villaggio della Foglia, dove è ambientata la storia, provocando ingenti danni.
L'ambientazione è medievale/fantasy, anche se sono presenti oggetti all'avanguardia come radio, computer e schermi al plasma. In un databook, Kishimoto ha specificato che i ninja conoscono la tecnologia, ma la usano poco per loro scelta.

Non starò qui a fare un riassunto generale della storia, per quello c'è wikipedia, ma un elenco delle ragioni per le quali ritengo Naruto una sorta di esempio per le generazioni future, per capire le scelte che non dovrebbero mai essere fatte in modo da non rovinarne la storia:

- Morale contraddetta: tutta la prima serie trasmette il messaggio che anche se sei un perdente puoi comunque cambiare il tuo destino, diventando un vincente, come spiega anche Naruto a Neji dopo il loro duello. Peccato che nello Shippuden scopriamo che il nostro eroe discende per metà dal quarto Hokage e per l'altra metà dal clan più potente di un altro villaggio, e come se non bastasse è la reincarnazione del figlio di Rikodou. Il povero Neji invece è l'unico sfigato a morire in guerra, proprio come il suo destino imponeva.

- Stravolgimento totale dei combattimenti: si passa tra sfide ninja, con l'uso di kunai, carte bomba e fumogeni a uno scambio di onde energetiche, ninja che volano con nonchalance e lanciano meteoriti.

- Estremizzazione dei concetti di vendetta e amicizia che, col tempo, hanno reso Naruto e Sasuke due macchiette insopportabili, mentre all'inizio erano due personaggi con tanto potenziale.

- Eccessivo buonismo: è davvero cosi difficile disegnare un ninja col coprifronte della foglia che non sia buono? Era davvero necessario il tragicomico siparietto tra Nagato e i carnefici del padre "Ehi scusaci se ti abbiamo ammazzato la famiglia, ma non lo abbiamo fatto apposta!"?

- I cattivi sono tutti buoni e anche fortemente idioti: Pain ha seminato morte e distruzione per vent'anni uccidendo chiunque gli si opponesse, tra cui il suo vecchio maestro che per lui era come un padre e, dopo un discorsetto di Naruto che si limita a dirgli "Io crederò in quello in cui credeva Jiraiya, sì il tizio che hai ucciso qualche giorno fa", decide di redimersi e suicidarsi per riportare tutti in vita.

- La guerra è stata 90% fanservice, dove personaggi che sembravano essere stati dimenticati tornano sfoderando tecniche assurde e sconfiggendo ninja contro i quali, per coerenza, nemmeno avrebbero dovuto competere.
Sai e Kankuro vs Sasori e Deidara è un esempio, ma ce ne sono molti altri.
Per non parlare di Obito che torna dal regno dei morti solo per dare il Susano a Kakashi, o Gai che usa le otto porte sacrificandosi per fermare Madara; già, peccato che in realtà poi non muoia.

- I disegni a me non sono mai piaciuti molto, ma li ritengo nella media.

- L'ambientazione aveva potenzialità illimitate, peccato che tutti i personaggi siano di Konoha, più il Kage e due-tre ninja degli altri villaggi, alcune figure potenzialmente interessantissime come gli Oin Oin scomparsi nel nulla, gli Anbu, l'élite del villaggio, umiliati da chiunque in ogni occasione.

- Il nemico finale introdotto a trenta capitoli dalla fine per me è davvero una scelta artistica pessima, dato che non c'è nemmeno un po' di hype; Madara sarebbe stato molto più sensato.

Insomma, secondo me gli scrittori di shonen dovrebbero prendere come esempio Naruto proprio per capire cosa non fare per trasformare una storia potenzialmente eccezionale in una minestra banale e scontata, dove già sai cosa e come succederà.