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8.0/10
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Prima di recensire questo manga ho voluto completare la lettura della sua controparte , ossia "Emerging".
I due seppur trattano lo stesso argomento cercano di trasmettere messaggi diversi, in uno viene affrontata la reazione ipotetica, ma verosimile, ad un'epidemia delle persone e degli enti specializzati; mentre in "Manhole" è l'uomo la causa del male da neutralizzare, da questo presupposto nascono poi i relativi quesiti rivolti al lettore: fino a che punto possiamo giustificare le azioni di un uomo? Come identifichiamo un' azione malvagia? "Manhole" utilizza la diffusione di un' epidemia come un mezzo per descrivere le implicazioni morali dietro l'azione dell'uomo, pur senza trascurare l'aspetto, per così dire, " medico ", lo fa dando nozioni minime alla comprensione di quanto espresso nel testo. La trama è già esposta in alto e secondariamente su soli tre volumi il rischio di spoiler è alto, quindi non sto a ripeterla.
"Manhole", per dirla in breve, è un thriller accattivante, coinvolgente e intelligente, dove la riflessione è perfettamente alternata a scene di tensione, l'autore con un tratto piuttosto semplice, ma realistico e godibile, riesce a imporre una regia cinematografica all'opera, grazie al pathos crescente, alla repentinità delle vignette in seguito a scioccanti intuizioni, alla forza e alla brutalità delle immagini; il tutto interpretato da personaggi interessanti, difficilmente banali , spesso anche divertenti (come la coppia di poliziotti protagonista della vicenda).
Insomma "Manhole" è un thriller e un fumetto di ottima fattura, lo consiglio agli amanti dei seinen che siano abituati a una gran dose di violenza sia fisica ma soprattutto psicologica, anche se più che violenza fisica sono piuttosto scene dal forte impatto visivo. Opera eccezionale 8+