Recensione
Bugie d'Aprile
8.0/10
Recensione di Velvet_Inbō
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Finora non mi ero mai imbattuto in un anime che avesse come uno dei temi principali la musica classica; una volta completata la visione della serie, devo dire che non mi è dispiaciuto affatto. Come (presumo) gran parte degli spettatori, di musica ne capisco poco o niente, non so distinguere un sol da un fa e l'ultimo spartito che sono riuscito a decifrare risale alle scuole medie... ed è per questo che non posso giudicare l'opera da un punto di vista strettamente tecnico (secondo me sarebbe sbagliato farlo, visto che non si può ridurre la complessità della musica in due brani di Chopin).
Detto questo, passiamo a discorsi concreti; posso sicuramente affermare che questo anime mi è piaciuto per tre ragioni: la prima è il comparto grafico e (probabilmente scontato) musicale, che è veramente di alto livello; soprattutto nel primo ho trovato il disegno ottimo e molto caratteristico, l'animazione fluida, con uno sforzo maggiore nella caratterizzazione e nei particolari dei personaggi (con un distacco abbastanza netto dal classico, obsoleto e iper-sfruttato disegno schematico giapponese tipico delle primissime opere ma ricalcato nella sostanza anche ai giorni nostri), mentre il secondo è molto godibile, anche se di originale c'è poco, visto che si tratta di riprodurre composizioni di piano o violino.
In secondo luogo la storia, che ha una evoluzione lineare e un buon ritmo anche in ogni singolo episodio e riesce d interessare e coinvolgere lo spettatore (unica nota stonata, è il caso di dirlo, il ricorso troppo insistito ai flashback, che in alcuni casi risultano veramente fastidiosi).
Terzo, il finale, che contravviene alle regole classiche e lascia l'amaro in bocca ai romantici, ma è una cruda e reale riflessione sulla inoppugnabilità delle cose e una visione realistica della vita, che tanto può dare e altrettanto togliere.
Da vedere senz'altro. Voto: 8
Detto questo, passiamo a discorsi concreti; posso sicuramente affermare che questo anime mi è piaciuto per tre ragioni: la prima è il comparto grafico e (probabilmente scontato) musicale, che è veramente di alto livello; soprattutto nel primo ho trovato il disegno ottimo e molto caratteristico, l'animazione fluida, con uno sforzo maggiore nella caratterizzazione e nei particolari dei personaggi (con un distacco abbastanza netto dal classico, obsoleto e iper-sfruttato disegno schematico giapponese tipico delle primissime opere ma ricalcato nella sostanza anche ai giorni nostri), mentre il secondo è molto godibile, anche se di originale c'è poco, visto che si tratta di riprodurre composizioni di piano o violino.
In secondo luogo la storia, che ha una evoluzione lineare e un buon ritmo anche in ogni singolo episodio e riesce d interessare e coinvolgere lo spettatore (unica nota stonata, è il caso di dirlo, il ricorso troppo insistito ai flashback, che in alcuni casi risultano veramente fastidiosi).
Terzo, il finale, che contravviene alle regole classiche e lascia l'amaro in bocca ai romantici, ma è una cruda e reale riflessione sulla inoppugnabilità delle cose e una visione realistica della vita, che tanto può dare e altrettanto togliere.
Da vedere senz'altro. Voto: 8