Recensione
Alita Last Order
8.0/10
Recensione di Etherchild
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Odi et Amo... Non potrei trovare parole più adatte per descrivere il mio stato d'animo costante nei confronti di Alita Last Order. Nei lontani anni 2001 e 2002, a 16-17 anni, mi innamorai di Battle Angel Alita, grazie alla pubblicazione di Alita Collection, e rimasi delusissimo dalla mancata pubblicazione del finale originale, poichè pubblicarono solo il nuovo finale. Vedendo poi che il seguito "Last Order" usciva nel formato sottile (da rabbrividire...), comprai il primo numero ma mi rifiutai di leggerlo.
Anni e anni dopo (cioè pochi mesi fa, a cavallo tra 2016 e 2017) mi sono ritrovato a scoprire la versione deluxe di Alita Last Order e mi sono detto: "Che fare?". Ero consapevole che nulla avrebbe potuto eguagliare la prima serie ma non ho resistito alla curiosità e, ben quindici anni dopo la lettura della prima serie, ho comprato il volume iniziale della versione deluxe.
Subito le mie reazioni sono state di amore e odio. E' fin troppo chiaro che Kishiro non solo è stato forzato a scrivere questa espansione, ma che soffre in questa forzatura, tanto che cerca in certi passi, in tutti i modi, di dichiararlo al lettore. Badate bene, io la sto buttando sul demenziale perchè in fin dei conti non ci credo per niente. Mi hanno detto di ballare e ballo senza pensare troppo. Vogliamo citare la fittissima presenza di note maniacali su particolari del tutto superflui, se non fosse che a volte viene da sorridere a voce alta per certi dettagli...?
Oppure vogliamo citare il modo folle in cui si svolgono i combattimenti e, soprattutto, si concludono?
C'è da rimanere esterrefatti. Alcuni passi sono demenziali. Pensiamo anche alle vignette con cui Yukito Kishiro non fa che prendere in giro se stesso.
Insomma, potrebbe sembrare da quel che sto dicendo che Alita LO mi faccia "puntini-puntini"... E invece no. Dopo il primo volume mi ero reso conto di cosa avevo tra le mani ma ho pensato "Io voglio sostenere Yukito Kishiro". Non gli hanno fatto sviluppare Aqua Kinght, pace, lo sostengo lo stesso aspettando qualcosa nel futuro. E poi non è da buttare Alita Last Order. Eccezionale la spiegazione della struttura sociale Jeru-Salem-Città Discarica. La narrazione è piena di idee veramente eccezionali, sebbene sia permeata da un'aurea così demenziale che il pathos drammatico è pressochè assente.
Ma c'è un filone narrativo che mi ha rapito, sebbene anch'esso non esente dai difetti sopramenzionati. La storia di Caerula Sanguis. Questo filone emerge da Alita LO come il Cuore trovato da Kishiro durante la lavorazione dell'intero arco narrativo nuovo. Io credo di poter affermare che in questo filone narrativo Kishiro ha trovato un'ispirazione autentica, e, in effetti, è proprio qui che viene spiegato il nucleo della trama, fantascientifica, astratta. Se non ci fosse questa parte di storia, Alita Last Order sarebbe stato completamente vuoto. Grazie a questo arco narrativo acquista un minimo di spessore. La parte finale, scritta ad hoc per i nostalgici è, secondo me, fallita per la gran parte, perchè è ridondante rispetto al finale sci-fi psichedelico-mistico che lo precede, sebbene l'abbia letta con molto piacere. All'inizio del volume 12 sembra nulla abbia senso, che sia tutto un balletto demenziale, poi appare Kaos e per un momento sembra che si possa ricreare armonia con la prima serie. Ma, credo apposta, Kishiro sceglie di rendere ancora più evidente la natura di simulacro di questa parte narrativa, e il finale parla chiaro, ma non lo anticipo. Eppure, il fascino resta. La filosofia, a volte così cerebrale, che stona con elementi dementi, non possono farmi arrabbiare con Kishiro. Certo, ora con Alita Mars Chronicle la situazione potrebbe o decollare in modo sano, o precipitare assolutamente... Per ora affermo il mio Odi et Amo per un autore eccentrico che, forzato dal marketing, si è buttato come un pazzo a scrivere quello che gli passava per la testa, senza correggere un solo passo. Della serie: "Volete Alita, editori?! ". Allora eccovela come cavolo mi pare e piace!
Anni e anni dopo (cioè pochi mesi fa, a cavallo tra 2016 e 2017) mi sono ritrovato a scoprire la versione deluxe di Alita Last Order e mi sono detto: "Che fare?". Ero consapevole che nulla avrebbe potuto eguagliare la prima serie ma non ho resistito alla curiosità e, ben quindici anni dopo la lettura della prima serie, ho comprato il volume iniziale della versione deluxe.
Subito le mie reazioni sono state di amore e odio. E' fin troppo chiaro che Kishiro non solo è stato forzato a scrivere questa espansione, ma che soffre in questa forzatura, tanto che cerca in certi passi, in tutti i modi, di dichiararlo al lettore. Badate bene, io la sto buttando sul demenziale perchè in fin dei conti non ci credo per niente. Mi hanno detto di ballare e ballo senza pensare troppo. Vogliamo citare la fittissima presenza di note maniacali su particolari del tutto superflui, se non fosse che a volte viene da sorridere a voce alta per certi dettagli...?
Oppure vogliamo citare il modo folle in cui si svolgono i combattimenti e, soprattutto, si concludono?
C'è da rimanere esterrefatti. Alcuni passi sono demenziali. Pensiamo anche alle vignette con cui Yukito Kishiro non fa che prendere in giro se stesso.
Insomma, potrebbe sembrare da quel che sto dicendo che Alita LO mi faccia "puntini-puntini"... E invece no. Dopo il primo volume mi ero reso conto di cosa avevo tra le mani ma ho pensato "Io voglio sostenere Yukito Kishiro". Non gli hanno fatto sviluppare Aqua Kinght, pace, lo sostengo lo stesso aspettando qualcosa nel futuro. E poi non è da buttare Alita Last Order. Eccezionale la spiegazione della struttura sociale Jeru-Salem-Città Discarica. La narrazione è piena di idee veramente eccezionali, sebbene sia permeata da un'aurea così demenziale che il pathos drammatico è pressochè assente.
Ma c'è un filone narrativo che mi ha rapito, sebbene anch'esso non esente dai difetti sopramenzionati. La storia di Caerula Sanguis. Questo filone emerge da Alita LO come il Cuore trovato da Kishiro durante la lavorazione dell'intero arco narrativo nuovo. Io credo di poter affermare che in questo filone narrativo Kishiro ha trovato un'ispirazione autentica, e, in effetti, è proprio qui che viene spiegato il nucleo della trama, fantascientifica, astratta. Se non ci fosse questa parte di storia, Alita Last Order sarebbe stato completamente vuoto. Grazie a questo arco narrativo acquista un minimo di spessore. La parte finale, scritta ad hoc per i nostalgici è, secondo me, fallita per la gran parte, perchè è ridondante rispetto al finale sci-fi psichedelico-mistico che lo precede, sebbene l'abbia letta con molto piacere. All'inizio del volume 12 sembra nulla abbia senso, che sia tutto un balletto demenziale, poi appare Kaos e per un momento sembra che si possa ricreare armonia con la prima serie. Ma, credo apposta, Kishiro sceglie di rendere ancora più evidente la natura di simulacro di questa parte narrativa, e il finale parla chiaro, ma non lo anticipo. Eppure, il fascino resta. La filosofia, a volte così cerebrale, che stona con elementi dementi, non possono farmi arrabbiare con Kishiro. Certo, ora con Alita Mars Chronicle la situazione potrebbe o decollare in modo sano, o precipitare assolutamente... Per ora affermo il mio Odi et Amo per un autore eccentrico che, forzato dal marketing, si è buttato come un pazzo a scrivere quello che gli passava per la testa, senza correggere un solo passo. Della serie: "Volete Alita, editori?! ". Allora eccovela come cavolo mi pare e piace!