Recensione
La prima stagione dell'anime mi aveva abbastanza deluso, il classico harem sentimentale inconcludente, e le scene con loro che creano il gioco inutili. La seconda stagione riconferma il mio parere su "Saenai Heroine no Sodatekata".
In questa seconda serie si cerca, oltre immancabilmente di mandare avanti il progetto del videogioco, di approfondire i vari rapporti tra i personaggi, in special modo la relazione odio/rivalità/rispetto professionale tra Sawamura Eriri e Utaha Kasumigaoka, e la relazione amicizia/amore/partner di lavoro tra Tomoya e Megumi. Quest'ultima regala i due episodi più belli della serie. Nonostante questo, l'anime non riesce a salvarsi dal mio giudizio negativo. Sarò sincero, l'unica cosa che mi poteva interessare un minimo in "Saekano" era l'evolversi della relazione sentimentale del protagonista con Megumi, e con Eriri e Utaha. E da questo punto di vista regala parecchie delusioni, perché l'anime punterà quasi tutta la sua attenzione sulla creazione finale del videogioco e sul futuro della Blessing Software. Ed è qui che casca il proverbiale asino. Perché no, non sono interessato solo al lato commedia romantica dell'anime perché sono un tenerone, ma perché è davvero l'unica cosa genuina che poteva offrire l'anime. Tutte le parti in cui loro creano il videogioco attraverso la sceneggiatura e i disegni sono tutte parti mandate avanti con discorsoni noiosissimi sul superare i propri limiti, credere in sé stessi, lavorare sodo, fare squadra. No, "Saekano" non mi dice niente di interessante sul mondo dei videogiochi, sul mondo degli sceneggiatori di light novel, sul mondo dei disegnatori di doujin, sulla cultura otaku in generale. E potevo anche passarci sopra al fatto che l'anime mi voglia continuamente convincere del fatto che il mondo otaku è bellissimo, che tutto il merchandising dietro un anime fatto di modellini, light novel, videogiochi a tema sia meraviglioso, se fosse riuscito a regalarmi una bella commedia scolastica. Invece no, il protagonista non ha interessi al di fuori della Blessing software.
Come ho detto, ci sono un paio di puntate molto belle con protagonisti Tomoya e Megumi, che purtroppo non porteranno a nulla. Mentre le peggiori sono sicuramente quelle dedicate al rapporto tra Eriri e Utaha, che non fanno altro che offendersi, ma in fondo si rispettano, e così via per intere puntate. Ah, insopportabili tutte le scene in cui un personaggio scoppia a piangere (ho perso il conto di quante volte sia successo). Forse questa seconda stagione è riuscita anche ad essere più brutta della prima, per il fatto di volersi prendere a volte un po' troppo sul serio.
In questa seconda serie si cerca, oltre immancabilmente di mandare avanti il progetto del videogioco, di approfondire i vari rapporti tra i personaggi, in special modo la relazione odio/rivalità/rispetto professionale tra Sawamura Eriri e Utaha Kasumigaoka, e la relazione amicizia/amore/partner di lavoro tra Tomoya e Megumi. Quest'ultima regala i due episodi più belli della serie. Nonostante questo, l'anime non riesce a salvarsi dal mio giudizio negativo. Sarò sincero, l'unica cosa che mi poteva interessare un minimo in "Saekano" era l'evolversi della relazione sentimentale del protagonista con Megumi, e con Eriri e Utaha. E da questo punto di vista regala parecchie delusioni, perché l'anime punterà quasi tutta la sua attenzione sulla creazione finale del videogioco e sul futuro della Blessing Software. Ed è qui che casca il proverbiale asino. Perché no, non sono interessato solo al lato commedia romantica dell'anime perché sono un tenerone, ma perché è davvero l'unica cosa genuina che poteva offrire l'anime. Tutte le parti in cui loro creano il videogioco attraverso la sceneggiatura e i disegni sono tutte parti mandate avanti con discorsoni noiosissimi sul superare i propri limiti, credere in sé stessi, lavorare sodo, fare squadra. No, "Saekano" non mi dice niente di interessante sul mondo dei videogiochi, sul mondo degli sceneggiatori di light novel, sul mondo dei disegnatori di doujin, sulla cultura otaku in generale. E potevo anche passarci sopra al fatto che l'anime mi voglia continuamente convincere del fatto che il mondo otaku è bellissimo, che tutto il merchandising dietro un anime fatto di modellini, light novel, videogiochi a tema sia meraviglioso, se fosse riuscito a regalarmi una bella commedia scolastica. Invece no, il protagonista non ha interessi al di fuori della Blessing software.
Come ho detto, ci sono un paio di puntate molto belle con protagonisti Tomoya e Megumi, che purtroppo non porteranno a nulla. Mentre le peggiori sono sicuramente quelle dedicate al rapporto tra Eriri e Utaha, che non fanno altro che offendersi, ma in fondo si rispettano, e così via per intere puntate. Ah, insopportabili tutte le scene in cui un personaggio scoppia a piangere (ho perso il conto di quante volte sia successo). Forse questa seconda stagione è riuscita anche ad essere più brutta della prima, per il fatto di volersi prendere a volte un po' troppo sul serio.