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È raro trovare un'opera di grande consistenza come "Puella Magi Madoka Magica". Qualitativamente ci si trova di fronte a un prodotto senza pecche, una perla che brilla per il suo comparto tecnico nel fango di produzioni che non riescono a risaltare da nessun punto di vista, crudelmente dette mediocri.
Non è però la cornice, in un trionfo musicale e visivo, a rendere questo anime un capolavoro. Ciò che lo rende tale è la storia, intessuta con cura da una regia magistrale, che si dipana in maniera deliziosamente lineare, le cui uniche increspature sono rappresentate da flashback e rivelazioni inaspettate che non spezzano minimamente il ritmo scorrevole dell'opera.

"Puella Magi Madoka Magica" siede ancora con grazia nelle classifiche dedicate al mondo anime stilate in Giappone, a mostrare la vittoria dell'equilibrio sugli eccessi di un'industria che punta a primeggiare attraverso le vuote stravaganze, col risultato di sfornare titoli dal successo fulmineo ma incapaci di rimanere nei cuori degli spettatori.
È il prezzo da pagare per la mancanza di originalità e di coraggio nell'osare, in contrasto con "Puella Magi Madoka Magica", il cui intero concept è basato sulla demolizione del genere maho shojo.
All'inizio si viene presi per mano e guidati nella comodità rassicurante del già visto, soltanto per essere abbandonati all'improvviso con l'emozione che solo un salto nel vuoto può dare, e questo salto è il rovesciamento degli stereotipi che trasforma il banale in sorprendente. Questo passaggio brusco si sviluppa però con la freddezza razionale di un'idea ben pensata, dove ogni cosa ha il suo posto e il suo perché, e puntata dopo puntata si delinea una spiegazione chiara di ogni avvenimento. Nulla è lasciato al caso e, se da una parte abbiamo la logica spietata dell'antagonista, dall'altra troviamo l'emotività umana delle giovani protagoniste.
Bianco e nero quindi, ma anche infiniti grigi che catturano le mille sfaccettature che questo titolo riesce ad offrire grazie alla cura dei particolari, generando interessanti retroscena e possibilità di teorizzare nonostante la sua perfetta conclusione.

L'unica fetta di pubblico che dovrebbe astenersi dalla visione è quella alla ricerca di leggerezza. L'atmosfera cupa, resa paradossalmente ancora più fosca dal delicato character design e dai colori pastello, appesantisce una storia amara e carica di emozioni, certamente non adatta a chi preferisce una risata.