Recensione
Cross Ange
10.0/10
Recensione di Blastmally
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"Cross Ange" sta agli anime come "Pulp Fiction" sta al cinema hollywoodiano: è pura provocazione al 200%!
Mentre il regista e lo sceneggiatore se la ridono, il pubblico urlante si strappa le vesti ad ogni scena lesbo buttata lì a casaccio, ad ogni squartamento gratuito, ad ogni scontro tra un mecha e un drago gigante, ad ogni incesto e ad ogni monologo sbrodolato di filosofia nonsense.
Intanto i produttori guardano compiaciuti la folla dei detrattori e i fan che si scannano tra di loro, gli indici di ascolto che salgono e i profitti che si allargano.
In venticinque episodi non manca certo lo spazio per mescolare il tutto con il niente: sesso, violenza e discriminazioni; amicizia, amore e nobili principi; magia, tecnologia e rapporti con la natura; famiglia, società e divino.
Il substrato che funge da fondamenta è un ulteriore amalgama di quadri che pescano senza riguardo da "Lady Oscar" a "Queen's Blade", da "Scrapped Princess" a "Gundam", da "I Racconti di Terramare" a "Code Geass".
Anche il chara e le animazioni sono puramente funzionali a una sceneggiatura volutamente fluida, che lascia la più ampia libertà di azione, così ampia da rendere la trama praticamente imprevedibile.
Le protagoniste compiono le scelte più sbagliate e gli atti più efferati, ma sono tutte bellissime, mezze nude e 'cazzute', quindi da orgogliosi otaku siamo pronti a giustificarle sempre.
Non ci sono innesti narrativi a diluire i tempi o ignobili episodi filler, ma solo una lunga corsa verso la distruzione, intrighi e tradimenti, combattimenti all'ultimo sangue, mecha coloratissimi affilati come rasoi, campi magici rotanti e missili che esplodono da tutte le parti.
In ogni nuovo episodio ci resta secco qualche personaggio che ci stava simpatico o anche no, un po' alla "Game of Thrones": chi sarà il prossimo a schiattare? Solo Dio lo sa... E in "Cross Ange" non è un eufemismo!
Non c'è mai stato un altro anime che scendesse tanto in basso e allo stesso tempo salisse tanto in alto. Guardare "Cross Ange" è come farsi un giro sulle montagne russe disegnate da Escher: alla fine forse si riuscirà a scenderne, belli carichi di adrenalina, ma soltanto dopo aver vomitato la propria anima.
Voto: da 0 a 10 ... Ma gli do 10.
Mentre il regista e lo sceneggiatore se la ridono, il pubblico urlante si strappa le vesti ad ogni scena lesbo buttata lì a casaccio, ad ogni squartamento gratuito, ad ogni scontro tra un mecha e un drago gigante, ad ogni incesto e ad ogni monologo sbrodolato di filosofia nonsense.
Intanto i produttori guardano compiaciuti la folla dei detrattori e i fan che si scannano tra di loro, gli indici di ascolto che salgono e i profitti che si allargano.
In venticinque episodi non manca certo lo spazio per mescolare il tutto con il niente: sesso, violenza e discriminazioni; amicizia, amore e nobili principi; magia, tecnologia e rapporti con la natura; famiglia, società e divino.
Il substrato che funge da fondamenta è un ulteriore amalgama di quadri che pescano senza riguardo da "Lady Oscar" a "Queen's Blade", da "Scrapped Princess" a "Gundam", da "I Racconti di Terramare" a "Code Geass".
Anche il chara e le animazioni sono puramente funzionali a una sceneggiatura volutamente fluida, che lascia la più ampia libertà di azione, così ampia da rendere la trama praticamente imprevedibile.
Le protagoniste compiono le scelte più sbagliate e gli atti più efferati, ma sono tutte bellissime, mezze nude e 'cazzute', quindi da orgogliosi otaku siamo pronti a giustificarle sempre.
Non ci sono innesti narrativi a diluire i tempi o ignobili episodi filler, ma solo una lunga corsa verso la distruzione, intrighi e tradimenti, combattimenti all'ultimo sangue, mecha coloratissimi affilati come rasoi, campi magici rotanti e missili che esplodono da tutte le parti.
In ogni nuovo episodio ci resta secco qualche personaggio che ci stava simpatico o anche no, un po' alla "Game of Thrones": chi sarà il prossimo a schiattare? Solo Dio lo sa... E in "Cross Ange" non è un eufemismo!
Non c'è mai stato un altro anime che scendesse tanto in basso e allo stesso tempo salisse tanto in alto. Guardare "Cross Ange" è come farsi un giro sulle montagne russe disegnate da Escher: alla fine forse si riuscirà a scenderne, belli carichi di adrenalina, ma soltanto dopo aver vomitato la propria anima.
Voto: da 0 a 10 ... Ma gli do 10.