Recensione
Arslan Senki
5.0/10
Recensione di Blastmally
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Prendete il figlio dell'imbattibile e feroce Re Andragoras III e mettetelo sul campo di battaglia tra le fila del regno di Pars contro Lusitania.
Quindi motivatelo con la sconfitta del suo esercito e la volontà di riconquistare la propria nazione.
Aggiungete il desiderio di vendetta per la scomparsa del padre e il rapimento della madre.
Abbiamo sicuramente gettato le basi per la caratterizzazione di un Eroe con gli attributi, di un grande e provetto condottiero.
Peccato che il Principe Arslan sia invece un totale inetto, la cui unica abilità è una "disarmante" bontà d'animo, in un mondo dove tutto si risolve con le armi.
Per sua fortuna è circondato da una compagnia di fedeli e super dotati guerrieri/e che risolvono immancabilmente ogni problema e che lo difendono con successo anche nelle situazioni più disperate.
Per nostra fortuna il Principe Arslan vanta queste immeritate amicizie o la serie sarebbe terminata dopo due puntate!
Premetto di non aver visto gli adattamenti anime precedenti, ma questa trasposizione è davvero imbarazzante.
Tutto l'impegno profuso in ben 25 episodi per rendere credibile la realtà di una sanguinosa guerra tra nazioni, in mezzo a schiavitù e violenze, è reso vano da una trama che si può riassumere così: i buoni vincono sempre!
Si badi che questo non è un attacco alla morale positiva della storia, bensì alla totale assenza del contraddittorio.
Silvermask, l'antagonista principale, agisce senza motivazioni di principio, spinto da interessi personali che vengono rivelati solo nel finale. Gli altri "cattivi" di turno o sono inadeguati nel loro ruolo o in realtà sono degli agnelli travestiti da lupi, come l'ex schiavo Etoile o l'eccentrico Principe Rajendra.
Sotto il profilo tecnico, il disegno è mediocre e la coreografia dei combattimenti poco fluida. Pare un prodotto in ritardo di 10 anni, la cui unica nota positiva sono l'ottimo utilizzo della luce e la cura nel dettaglio dei fondali.
Le musiche sono invece molto belle (in particolare la ending "One Light" delle Kalafina) e in tema con l'ambientazione. Il sonoro risulta impeccabile sia durante i dialoghi che nelle concitate battaglie campali.
Se non vi siete addormentati prima del venticinquesimo episodio, o avete bisogno di prendere dei sedativi o potete guardare il sequel di altre 8 puntate, dove i buoni vincono sempre.
Voto: 5
Quindi motivatelo con la sconfitta del suo esercito e la volontà di riconquistare la propria nazione.
Aggiungete il desiderio di vendetta per la scomparsa del padre e il rapimento della madre.
Abbiamo sicuramente gettato le basi per la caratterizzazione di un Eroe con gli attributi, di un grande e provetto condottiero.
Peccato che il Principe Arslan sia invece un totale inetto, la cui unica abilità è una "disarmante" bontà d'animo, in un mondo dove tutto si risolve con le armi.
Per sua fortuna è circondato da una compagnia di fedeli e super dotati guerrieri/e che risolvono immancabilmente ogni problema e che lo difendono con successo anche nelle situazioni più disperate.
Per nostra fortuna il Principe Arslan vanta queste immeritate amicizie o la serie sarebbe terminata dopo due puntate!
Premetto di non aver visto gli adattamenti anime precedenti, ma questa trasposizione è davvero imbarazzante.
Tutto l'impegno profuso in ben 25 episodi per rendere credibile la realtà di una sanguinosa guerra tra nazioni, in mezzo a schiavitù e violenze, è reso vano da una trama che si può riassumere così: i buoni vincono sempre!
Si badi che questo non è un attacco alla morale positiva della storia, bensì alla totale assenza del contraddittorio.
Silvermask, l'antagonista principale, agisce senza motivazioni di principio, spinto da interessi personali che vengono rivelati solo nel finale. Gli altri "cattivi" di turno o sono inadeguati nel loro ruolo o in realtà sono degli agnelli travestiti da lupi, come l'ex schiavo Etoile o l'eccentrico Principe Rajendra.
Sotto il profilo tecnico, il disegno è mediocre e la coreografia dei combattimenti poco fluida. Pare un prodotto in ritardo di 10 anni, la cui unica nota positiva sono l'ottimo utilizzo della luce e la cura nel dettaglio dei fondali.
Le musiche sono invece molto belle (in particolare la ending "One Light" delle Kalafina) e in tema con l'ambientazione. Il sonoro risulta impeccabile sia durante i dialoghi che nelle concitate battaglie campali.
Se non vi siete addormentati prima del venticinquesimo episodio, o avete bisogno di prendere dei sedativi o potete guardare il sequel di altre 8 puntate, dove i buoni vincono sempre.
Voto: 5