Recensione
Oh cielo, da dove comincio?
"UQ Holder" è un anime che aspettavo da molto, essendo un fan del manga. Mettiamo per inciso che, nonostante una tematica di base abbastanza profonda, la serie non si distingue certo per la serietà... no, sul serio, le uniche due cose che urlano "fanservice" più di "UQ Holder" sono "To-Love Ru" e Lucy Heartphilia di "Fairy Tail", limitandoci al campo del non-vietato ai minori.
Sorvolando sulla voce di Tota, più fastidiosa di quella di Asta di "Black Clover", "UQ Holder" presenta una moltitudine di problemi che non finiscono più. Vada per i primi capitoli (in realtà solo il 2), trascurabili nella trasposizione manga-anime: neanche sparando alla trama con un fucile a canne mozze a distanza zero, due volte, potrei fare tanti danni all'opera.
Senza scendere troppo in spoiler per chi non avesse letto il manga, la UQ Holder è rappresentata da membri comuni, semi-immortali, e dai Numbers, gli immortali veri e propri: escludendo i numeri 3, 5 e 8, che vengono mostrati brevemente all'inizio del manga e poi infilati nel dimenticatoio, i restanti Numbers (che sono in tutto dodici al capitolo 140) sono letteralmente il cast principale. Sorvolando sul personaggio di Subaru, introdotta in maniera completamente diversa (ma essendo secondaria, non importa), un altro discorso sono Jinbei, Numbers 2, e vice capo della UQ Holder, che nel manga viene segregato nella grotta sotto la loro base da Yukihime per sfizio due anni prima, per poi essere dimenticato lì, grotta in cui Tota e annesso migliore amico (circa) sarebbero dovuti essere lanciati a inizio episodio... cercando di non farsi ammazzare e uscirne prima di otto anni. Ma a Jinbei è andata anche di lusso. Il numero 12 neanche si è visto, nel senso che lo hanno saltato insieme a un intero arco narrativo! Arco che avrebbe dovuto seguire quello di Kirie...
Cambiare qualche cosa negli adattamenti è un conto! Tralasciare un personaggio principale va oltre ogni limite. Capisco che la serie di dodici episodi non possa raccontare tutto, ma togliere personaggi e trama supera ogni limite! L'adattamento è praticamente un roba a sé stante! Io non sono il tipo che 'droppa' le serie a metà, ma questa non è neanche un anime degno del titolo che porta.
Le animazioni in compenso sono buone, ma non salvano la serie.
"UQ Holder" è un anime che aspettavo da molto, essendo un fan del manga. Mettiamo per inciso che, nonostante una tematica di base abbastanza profonda, la serie non si distingue certo per la serietà... no, sul serio, le uniche due cose che urlano "fanservice" più di "UQ Holder" sono "To-Love Ru" e Lucy Heartphilia di "Fairy Tail", limitandoci al campo del non-vietato ai minori.
Sorvolando sulla voce di Tota, più fastidiosa di quella di Asta di "Black Clover", "UQ Holder" presenta una moltitudine di problemi che non finiscono più. Vada per i primi capitoli (in realtà solo il 2), trascurabili nella trasposizione manga-anime: neanche sparando alla trama con un fucile a canne mozze a distanza zero, due volte, potrei fare tanti danni all'opera.
Senza scendere troppo in spoiler per chi non avesse letto il manga, la UQ Holder è rappresentata da membri comuni, semi-immortali, e dai Numbers, gli immortali veri e propri: escludendo i numeri 3, 5 e 8, che vengono mostrati brevemente all'inizio del manga e poi infilati nel dimenticatoio, i restanti Numbers (che sono in tutto dodici al capitolo 140) sono letteralmente il cast principale. Sorvolando sul personaggio di Subaru, introdotta in maniera completamente diversa (ma essendo secondaria, non importa), un altro discorso sono Jinbei, Numbers 2, e vice capo della UQ Holder, che nel manga viene segregato nella grotta sotto la loro base da Yukihime per sfizio due anni prima, per poi essere dimenticato lì, grotta in cui Tota e annesso migliore amico (circa) sarebbero dovuti essere lanciati a inizio episodio... cercando di non farsi ammazzare e uscirne prima di otto anni. Ma a Jinbei è andata anche di lusso. Il numero 12 neanche si è visto, nel senso che lo hanno saltato insieme a un intero arco narrativo! Arco che avrebbe dovuto seguire quello di Kirie...
Cambiare qualche cosa negli adattamenti è un conto! Tralasciare un personaggio principale va oltre ogni limite. Capisco che la serie di dodici episodi non possa raccontare tutto, ma togliere personaggi e trama supera ogni limite! L'adattamento è praticamente un roba a sé stante! Io non sono il tipo che 'droppa' le serie a metà, ma questa non è neanche un anime degno del titolo che porta.
Le animazioni in compenso sono buone, ma non salvano la serie.