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Attenzione: presenza di lievi spoiler

Veni, vidi, vici (per la soddisfazione)! Queste le parole che mi assalgono a posteriori della visione del primo dei tre film che andranno a comporre l'adattamento della terza route di "Fate/stay night".
Innanzitutto chiariamo come funzionano le route di "Fate/stay night": una volta avviato il gioco ed aver letto un prologo (in questo caso adattato quasi 1:1 con l'episodio 00 di "Fate/stay night: Unlimited Blade Works" della Ufotable), si viene introdotti alla prima route della visual novel, la route "Fate". Completata questa, rigiocando il gioco si potrà optare per una scelta che sbloccherà un braccio completamente distaccato, da un certo punto in poi, per avvenimenti, ossia "Unlimited Blade Works", e infine, completato anche questo, si potrà rigiocarla una terza volta avendo la possibilità di accedere alla route in questione: "Heaven's Feel".
Premessa dovuta, quella appena riportata, in quanto risulterà così chiaro che "Heaven's Feel" è una storia parallela nei fatti, ma che richiede premesse, concetti, caratterizzazioni e conoscenza di eventi narrati solo nelle altre route. Ma passiamo al film.

Il film si apre con un breve prologo, anime original, che ci racconta eventi precedenti alle vicende della ormai famosa guerra del Graal, prologo che andrà a creare le fondamenta delle intricate relazioni che congiungono Shirou Emiya con Matou Sakura, suo fratello Shinji e una ancora "poco conosciuta" Tohsaka Rin.
Finito ciò, si passa quindi ai classici eventi, sebbene con alcuni cambiamenti, che intercorrono nei primi giorni di ogni route fino "all'uccisione" di Shirou da parte di Lancer e l'evocazione di Saber. Proprio per le premesse prima poste, ovvero che ci troviamo di fronte all'adattamento di una route che presenta questa sequenza di eventi iniziali in modo pressoché identico, il tratto di avvenimenti che va dall'evocazione del Servant Spadaccino fino all'incontro in chiesa con Kirei Kotomine è intelligentemente riassunto in una sequenza di spezzoni ripresi da UBW e montati con l'opening del film e in un monologo fuori campo svolto da un certo personaggio, che va ad analizzare le nuove situazioni che stanno venendo a crearsi in questa "strana" guerra del Graal (trovata che ho personalmente molto apprezzato).

La storia presenta un pacing abbastanza spedito durante la maggior parte del film, mitigato tuttavia dall'utilizzo di momenti "silenziosi", senza OST, sapientemente usati, soprattutto per enfatizzare determinati momenti anche di suspense o sorpresa. Nello sviluppo di UBW il regista affermò che il loro processo di produzione consistette nel togliere tutta la carne dall'osso e riattaccare solo i pezzi più significativi, il che risultò in un'opera dove quasi ogni singola parola era importante ma perfettamente legata e bilanciata. Questo film a sua volta riesce perfettamente a riassumere i principali eventi della route che adatta e riesce a non risultare "rushato" grazie a un'attenta opera di "taglia, rielabora e cuci" ancor più raffinata della serie precedente. Alcuni eventi sono, infatti, alterati originalmente, anticipati o posticipati rispetto alla visual novel, ma ogni cosa è legata in maniera molto fluida e con un'alterazione praticamente inesistente dei concetti e motivi di base, ma sfrutta anzi diversi espedienti narrativi per far filare bene il tutto in 2 ore.
Dispiace solo per l'apparente rimozione di due scene d'interazione con un certo personaggio, ma gira voce (anche abbastanza certa) che in origine il film dovesse avere uno storyboard di 2h 30', quindi chissà che magari non avremo una versione estesa nei Blu-ray che andrà a inglobare anche tali scene nel tutto (teoria motivata, tra l'altro, dall'uso di due tagli nel mezzo del film con transizione più lunga del normale che, se ricordo bene, avvenivano proprio in prossimità della posizione di tali scene nell'ipotetico flusso di eventi della storia originale).
Ci si potrebbe lamentare, inoltre, che in questa prima parte sembra avvenire davvero poco, ma in generale ogni "Fate/" è costruito in maniera simile, con un build up degli eventi lento nella prima metà e un climax che andrà come, al solito, ad accentuarsi molto nella seconda parte delle vicende; questo film va ad adattare proprio la prima metà della route, il che significa che dal prossimo la scala dovrebbe essere tutta in ascesa.

L'opera presenta gli stessi personaggi delle altre route con qualche nuova aggiunta e ne deriva che lo spettatore dovrebbe già conoscerne psiche, moventi ed eventi che gli han coinvolti dalle precedenti route. Approfondisce quindi le new entry e altri personaggi precedentemente poco comparsi come la stessa Sakura, questa volta al centro delle vicende stesse, o Kirei Kotomine, che presenta una larga fetta di tempo in più sullo scherno rispetto alle altre route e si rende partecipe di nuove vicissitudini (e dell'adattamento di un meme ormai storico nel fandom stesso).
Detto ciò non bisogna quindi stupirsi se determinati personaggi vengono subito messi fuori gioco, giacché presentati già abbondantemente in opere "precedenti" oppure che potranno risultare molto più approfonditi nei film seguenti (fan di Tohsaka, tralasciando che questo non è UBW, non disperatevi avendo visto il primo film soltanto).
Punto a favore del film risulta inoltre il character acting e l'attenzione ai dettagli visuali nello sviluppo dei suddetti personaggi. Questa cura minuziosa, fatta di espressioni, accorgimenti e rimandi, già presente in UBW sotto la direzione di Takahiro Miura, è qui molto più amplificata sotto la regia di Tomonori Sudou, che dimostra ancora una volta di aver colto perfettamente, come precedentemente in "Kara no Kyoukai Mirai Fukuin", il tono e le caratteristiche dell'opera.
I personaggi, anche quelli di cui ci si lamenta per il poco tempo sullo schermo, parlano con le loro espressioni e atteggiamenti. Shinji risulta contrariato, distaccato e in conflitto con se stesso o deciso più volte. I monologhi interiori di Shirou prendono vita nelle sue reazioni, gesti e sguardi che spesso trasmettono la sua devastazione o il suo timore, o la sua titubanza o decisione.
Possiamo assistere a un'evoluzione del personaggio di Sakura nella sua interezza, dai suoi occhi vuoti e spenti, la sua espressione passiva e apatica, il suo essere indifferente alla vita, perfino alla pioggia che le scroscia addosso, per arrivare alla lucentezza restituitale dal tempo trascorso con Emiya. Andando più avanti Sakura si dimostra già più ricca di vita, dimostra più emozioni. Non più apatica e depressa ma spesso felice, preoccupata o arrabbiata. Possiamo vederla addirittura usare un ombrello alla fine rispetto alla scena sotto la pioggia mostrata inizialmente. Ci è mostrato come lei riesca a ritrovare valore nella sua vita andando avanti.
L'ostilità palpabile di Archer nei confronti di Shirou trasmessa già anche con una sola scena, la "danza" sfrenata e maniaca di Illyasviel, i cambi d'espressione di Kirei con lo scoprire nuovi eventi non previsti. E infine le visioni e i sogni di Shirou, estremamente espressivi e pregni di significati e richiami all'interno dell'opera. Quest'adattamento fa della componente visuale e vocale (nota a favore anche l'ottimo doppiaggio Italiano, ora si attendono i Blu-ray per un rewatch anche in originale) dei personaggi il suo cavallo di battaglia nella loro descrizione interiore.

Sulla grafica nulla da dire. Come sempre da Ufotable un lavoro davvero mostruoso. Le animazioni sono maestose e integrate con un'ottima CGI che questa volta non punta ad amalgamarsi per forza alla grafica 2D ma riesce, grazie anche al suo essere molto finemente elaborata, a restare parte del tutto e a non sfigurare affatto. E' difficile vedere quest'opera e affermare che il tutto non faccia parte dello stesso piano. Inoltre quest'opera va a presentare anche una quantità di effetti 2D di molto superiore alle più recenti opere di Ufotable e il tutto è anche molto più "limato", indice dell'attenzione dello studio molto più orientata su questo progetto negli ultimi tempi. E il risultato è davvero ammirevole... salvo una dannata macchina in movimento in una certa scena e un atterraggio molto "meh" su di un camion in uno degli scontri più esaltanti di tutto il film...

Gli scontri... Chi ormai conosce "Fate" da tempo saprà che questi non sono la parte principale dell'opera come molti, purtroppo, ancora credono (probabilmente per la realizzazione tecnica di questi ultimi davvero eccezionale tra UBW e HF), ma, ciò nonostante, sono davvero spacca mascella. La maggior parte dura realmente poco, ma presentano tutti un perfetto mix di animazione e sonoro che trasmette perfettamente gli impatti a volte colossali dei clash tra armi, le velocità supersoniche e le movenze incredibili di questi famosi famigli detti Servant. Il tutto condito con una salsa anche un po' gore che, effettivamente, mancava così ben riportata nei precedenti adattamenti, e che infonde anche la reale crudeltà e pericolosità della guerra. E poi vedere finalmente "Zabaniya" animato ha il suo effetto.
Peccato, come già detto prima, solo per un certo atterraggio un po' troppo rigido che pare immotivato (e che spero possano correggere, magari nei Blu-ray).

Sul sonoro nulla da dire. Gli effetti sonori di armi etc. erano molto ben calibrati e come detto prima hanno avuto un gran ruolo nel trasmettere l'intensità degli scontri, mentre per le tracce le ho trovate molto adatte, perfino la Kajiura pare essersi impegnata assai per questa produzione. Come già detto inoltre, davvero lodevole l'uso dei silenzi in determinate scene che non stonano per nulla ma amplificano, anzi, il valore che vuole inviare il momento. Solo un punto magari non ho gradito molto, siccome la traccia utilizzata per tale scena mi è parsa leggermente fuori luogo e poco attinente col contesto, ma era davvero un'inezia. Nota invece di totale merito l'ending "Hana no Uta", cantata da Aimer, di cui un po' rimpiango non abbiano messo una piccola traduzione neanche nell'angolo dello schermo, in quanto presenta un testo davvero intrecciato con le vicende di questa route e pregno di significato (chi conosce gli eventi e dovesse leggerla potrà darmi ragione).

In conclusione, l'opera si presenta come uno degli adattamenti di "Fate/" più solidi ad oggi giunti (sempre se lo si guarda conoscendo almeno UBW). Presenta una realizzazione tecnica e una direzione magistrali e un sapiente uso del medium cui appartiene. A tratti il pacing potrebbe magari sembrare troppo veloce, ma si continua a sperare nell'uscita di una versione estesa che magari vada a correggere questa minuscola pecca in un tiro altrimenti davvero perfetto a livello di adattamento della storia.
Dopo la sua visione non si può fare a meno di aspettare i seguiti che completeranno la trilogia e non posso esimermi dal consigliarlo (insieme ovviamente alla serie di UBW da vedere precedentemente) a chiunque possa essere interessato.