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8.5/10
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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Mayuri ha convinto Okabe a rientrare nella macchina del tempo ed a salvare Kurisu... anzi no, in questa linea di universo β non lo ha fatto e senza la sua determinante spinta egli ha dovuto convivere per mesi con il peso di non essere riuscito a salvare la vita alla ragazza che amava; viceversa Mayuri è stata costretta ad assistere impotente mentre un sempre più irriconoscibile Okarin si lasciava alle spalle quel lato di sé stesso che gli aveva consentito di rendere possibile l'impossibile, rinnegando lo scienziato pazzo Kyoma Hooin e facendosi sempre più cupo, triste e depresso, in altre parole anche lei ha perduto l'uomo che amava ed esattamente come lui è consapevole di essere la diretta responsabile di quanto è accaduto.

Questo è in breve l'incipit di Steins;Gate 0, un midquel nel quale ci viene mostrato il doloroso e straziante percorso che si concluderà con l'invio da parte di un oramai 34enne Okabe del futuro di quel video già visto in Steins;Gate al sè stesso del passato e mostrandoci come e perchè Mayuri riuscì a trovare la forza di schiaffeggiarlo e di farlo così rinsavire.

Steins;Gate era perfetto in ogni suo reparto, ma in particolare lo era a livello di storia, personaggi e musiche; qui ci si riconferma sullo stesso eccezionale livello in quanto a colonna sonora mentre i personaggi per quanto incredibile risultano essere anche migliori di quelli della serie originale: Daru, Suzuha, Moeka, Ruka, Faris e soprattutto Mayuri (meravigliosa) vengono tutti riscritti con delle personalità eccezionalmente ben delineate e finalmente vengono svincolati dalla semplice funzione di aiuto o supporto al protagonista, perfino mister Braun apparirà in una veste completamente diversa, mentre Yuki è inserita benissimo nel contesto e lo svilupparsi della sua relazione amorosa con Daru viene gestito in una maniera magistrale; a voler cercare il pelo nell'uovo le altre due amiche di Mayuri (Katsumi e Kaede) e la dottoressa Judy Reyes appaiono invece molto più in ombra e sono delle semplici comparse, forse le si poteva sfruttare meglio o lasciarle proprio fuori dalla storia; la cosa importante però è che tutti si comportano come veri esseri umani, anziché come semplici personaggi monodimensionali, ciascuno con le proprie debolezze e con i propri difetti ed in diverse occasioni li si vedrà interagire tra loro o con altri personaggi ancora e prendere decisioni ed iniziative che vanno anche esplicitamente contro la volontà di Okabe.

Un posto d'onore in questa categoria spetta sicuramente a Maho Hiyajo, l'elemento 009 del laboratorio, di fatto colei che in questa linea di universo prende idealmente il posto di Kurisu non solo come semplice assistente ed amica; non è un caso ad esempio che nel primo episodio facciamo la sua conoscenza subito dopo una terribile visione avuta da Okabe, poichè sarà proprio grazie a Maho che lui riuscirà a rimettere un po' di ordine nella sua vita, sempre grazie a lei che avrà modo di conoscere Amadeus e di salutare come si deve Kurisu, chiudendo finalmente quella dolorosa ferita rimasta aperta per troppo tempo ed è proprio a Maho che ciò che rimane di Kurisu affiderà definitivamente Okabe, chiedendole esplicitamente di "prendersi cura di lui". Proprio per questo motivo l'abbraccio tra Maho e Okabe nell'ultimo episodio a mio avviso avrebbe anche potuto essere più profondo.

Si possono apprezzare poi la straordinaria bellezza del doppiaggio e dei dialoghi in sé, anche qui non si ha nulla da invidiare al primo Steins;Gate (dal quale però forse si attinge troppo spesso, specie nelle prime puntate, puntando molto sull'effetto nostalgia), nonché la sorprendente varietà dei luoghi e dei paesaggi: se in Steins;Gate si era passata anche più di metà serie nel laboratorio di Okabe, qui invece esso diviene a tratti un luogo secondario che il protagonista evita volentieri; ciò e stata una graditissima sorpresa e novità.

Ciò che è in realtà è mancato alla storia per raggiungere la perfezione della serie originaria sono dei grandi colpi di scena; il genere di base è ancora il thriller fantascientifico e almeno da questo punto di vista Steins;Gate 0 tolti alcuni bei guizzi perde nettamente il confronto con la serie di partenza: alcuni espedienti e colpi di scena del primo Steins;Gate erano stati davvero sconvolgenti e incredibili e probabilmente anche la regia e le animazioni in certi frangenti si erano dimostrate rispettivamente più ispirata e più fresche; qui si mantiene la stessa intelaiatura ma si fanno scelte ben diverse, si punta sull'espressività dei volti (ad esempio è impressionante il realismo di "Amadeus") piuttosto che sulla fluidità dei movimenti (anzi, da quest'ultimo punto di vista sulle sparatorie è meglio stendere un velo pietoso), sull'approfondire la psicologia e le relazioni interpersonali dei personaggi principali della storia piuttosto che sullo stupire lo spettatore; non che i colpi di scena e le sorprese non ci siano, anzi, ma appaiono forse meno geniali o strabilianti di quanto il primo Steins;Gate ci aveva abituato ed alcuni spunti narrativi (come le già citate amiche di Mayuri, il passato di Kagari e il suo rapporto con Okabe) a mio avviso non sono stati sfruttati al meglio.

Forse la prima serie ci aveva effettivamente viziato troppo, perchè comunque anche Steins;Gate 0 nel suo piccolo è una gemma di rara bellezza; alcune sue citazioni sono destinate a passare alla storia e molti suoi fermi immagine sono così belli che li si potrebbero stampare ed appendere in camera.

Non sarà da 10 come la precedente, ma un 8.5 se lo merita tutto (inizialmente avevo assegnato un 9 alla serie, un po' esagerato).