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10.0/10
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Un regalo di Natale è diventato uno dei manga che mi resterà sempre nel cuore. Sì, perché «Video Girl Ai» non potrebbe essere custodito da nessun’altra parte.
Il mio voto all’opera di Masakazu Katsura, originale e coinvolgente, è 10, scritto in cifre per risaltarne ancora di più il valore. Mi sono arrabbiato, commosso, emozionato, innervosito, esaltato, e, al di là di come sarebbe finita la storia, sapevo e sentivo che quella lettura aveva fatto breccia dentro di me.
Disegni bellissimi e curatissimi, narrazione complessa e articolata ma con riferimenti solidi e perciò fluida, e un pathos che accompagna lungo tutto il manga. Non sembrava di leggere un fumetto, pareva di vedere una serie televisiva. Una gran bella serie televisiva.
Personalmente non ho amato molto il protagonista, Yota Moteuchi, forse perché la sua eccessiva insicurezza e la sua mancanza totale di autostima mi hanno ricordato sensazioni passate a me familiari. Tuttavia, Yota, in mezzo a inappropriati silenzi, errori e sbandate, riesce a commuovere e a trasmettere cosa significhi amore e amare.
Di Ai Amano, la coprotagonista, che dire? Tenera, testarda, impulsiva e altruista, resa così «umana» per il fatto di essere una Video Girl «difettosa». Ma è proprio per questo che la bionda Ai è, a mio parere, un personaggio speciale.
In ogni caso, devo ammetterlo, la figura femminile che caratterialmente ho preferito è stata Moemi Hayakawa (l’altro grande amore di Yota), per il suo animo dolce e riservato.
Un consiglio: se vi piacciono le storie d’amore condite da emozioni intense e pathos, leggete Video Girl Ai.