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7.5/10
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Ho scoperto per puro caso questa serie un po' anomala, e a suo modo originale e semiseria, e, contro ogni aspettativa, è stata una scoperta piacevole. Sì, mi è piaciuta davvero. Intendiamoci, non stiamo parlando di un capolavoro del genere fantascienza o guerra, ma l'ambientazione curiosa (un futuro lievemente distopico) condita con azione, tensione e commedia, dà al tutto un guizzo davvero frizzante che coinvolge e non annoia mai. Nulla va preso troppo sul serio, perché la serie non vuole esserlo, anche quando tratta tematiche importanti come il controllo dei media e delle informazioni esercitato dalla censura governativa, osteggiata da un apparato militare (Library Force) che cerca di difendere il diritto alla libera espressione e la cultura in tutte le sue forme, in questo caso i libri custoditi nelle biblioteche pubbliche.

I personaggi sono pochi ed essenziali, ma tratteggiati con una certa cura. Una ragazza di nome Iku Kasahara si arruola in questo corpo militare, in seguito a un 'fatale incontro' con un uomo misterioso che l'aiuta a difendere un libro dalla confisca governativa.
L'addestratore Dojo è il suo diretto superiore, ragazzo che la sprona e la punzecchia di continuo almeno all'inizio, ma che in realtà crede in lei e ne vede il potenziale. I toni da commedia sono suggeriti dal rapporto conflittuale tra questi due (sembrano cane e gatto), che verrà stemperato nell'arco della serie, diventando un rapporto di fiducia con un lieve romanticismo appena accennato o solo suggerito, oltre ad altre situazioni vagamente surreali (come l'interferenza dei genitori della protagonista).
La protagonista femminile è senza dubbio esuberante e interessante, ragazza di carattere, determinata, impulsiva e capace di tenere testa a chiunque, un bel personaggio, come Dojo, del resto, deciso, energico, ma più protettivo e gentile di quanto non appaia.
Gli altri personaggi come Tezuka, Komaki o la compagna di stanza Asako non sono semplici comparse, ma hanno un loro ruolo piuttosto preciso all'interno della storia e una loro personalità ben marcata, che li rende tutti figure interessanti e ben collocate nella trama.

Le scene di guerriglia non sono molte e ridotte all'essenziale, e, più che altro, definiscono il contesto dell'azione.
Il dramma è sottinteso, stemperato, c'è la tensione, ma non c'è mai la volontà di scendere davvero nella tragedia, eppure tutto funziona abbastanza bene, e, nonostante le contraddizioni e i toni surreali di alcune situazioni che potrebbero apparire improbabili se non del tutto inverosimili (perfino questa strana guerra e la maniera in cui viene combattuta... eppure la censura trova un suo contesto di verità, come la volontà di opporvisi), gli elementi sono equilibrati e nell'insieme non mi hanno infastidito o fatto storcere il naso.
Ripeto, nulla va preso troppo sul serio, ma il divertimento c'è e la storia ha i suoi lati leggeri, oltre che piacevoli, e potrebbe concederci anche qualche piccola riflessione su temi come la libertà dell'espressione umana o il potere che vuole esercitare il controllo parziale o totale sull'individuo.

Una bella serie di puro intrattenimento, o quasi. Si lascia guardare volentieri.