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    'Omoi, Omoware, Furi, Furare' (titolo inglese, 'Love Me, Love me not') è la bella trasposizione animata uscita nel 2020 del manga 'Amarsi, lasciarsi' di Yo Sakisaka.
    Proprio recentemente ho voluto ritentare la visione, e valutare a distanza di tempo, con maggior obbiettività, l'effetto che avrebbe potuto farmi.

    Premetto che ho amato particolarmente l'opera cartacea (forse l'opera migliore della mangaka), non mi è dispiaciuta questa versione, se1 [ continua a leggere]
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    Finalmente sono riuscita a visionare questo film che cercavo di recuperare da un po', e l'esperienza è stata bellissima, commovente e lievemente malinconica, come accade quasi sempre con le storie che riguardano il nostro giovane Natsume, ma pure dolce e divertente.

    Dopo il manga e sei stagioni, una più bella dell'altra, il film è un tassello in più che, forse, non aggiunge nulla alla storia così come la conosciamo, ma di certo amplifica i conc1 [ continua a leggere]
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    Incuriosita dalla premessa, ho iniziato la visione di questa serie, senza sapere bene cosa aspettarmi.
    Siamo nel campo della fantascienza, sci-fi, come viene chiamata adesso, e non manca qualche elemento fantasy.

    La storia, ambientata in Giappone, racconta della discesa in questo mondo di uno strano oggetto, un cubo (chiamato Kado) di proporzioni gigantesche, che atterra sulla pista di un aeroporto e ingloba un aereo con tutti i suoi passeggeri1 [ continua a leggere]
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    Anime scoperto quasi per caso (non seguo per nulla gli anime sportivi), attirata dal titolo 'Ballroom e yokoso' ho iniziato a seguirlo perché sono un'amante del ballo da sala, dunque mi intrigava la tematica della danza sportiva, credo una singolarità inusuale nel panorama degli anime di tale genere.
    Mai avrei pensato di poterlo dire, ma sono bastati pochi episodi iniziali a conquistarmi completamente; presa dall'entusiasmo ho divorato la serie1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    “Sayonara no Asa ni Ya Kusuku no Hana o Kazero” (titolo inglese: “Maquia. When the Promised Flower Blooms” - più o meno si può tradurre come: “Adorniamo il mattino dell’addio coi fiori promessi”) è un film giapponese del 2018, tratto dal manga omonimo, da noi ancora inedito.
    Spero che presto possa essere presentato al pubblico italiano in sala, come è già successo per altre opere d’animazione del Sol L1 [ continua a leggere]
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    Premesso che ho visto tutte le sei stagioni di questo splendido anime, che ho imparato ad amare in sommo grado per la delicatezza della storia - anzi, sarebbe meglio dire delle storie - che racconta, non c'è un solo episodio nell'arco di tutte le sei stagioni che non mi sia piaciuto, o che mi abbia annoiato... mai, neppure una volta. Mi manca solo il film, poi credo di aver visto tutto.

    Ogni yokai che Natsume incontra, ogni storia con cui entra1 [ continua a leggere]
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    Tra i cosiddetti reverse-harem che mi è capitato di vedere (non molti in verità, essendo un genere che, per quanto gradevole, non mi affascina), questo è forse uno tra quelli che ho preferito. Senza dubbio uno di quelli che mi ha colpito di più, fatta eccezione per quella meraviglia di "Hakuouki".
    Probabilmente è stata la tematica musicale a piacermi, ad appassionarmi fino alla fine; questo è decisamente un omaggio alla musica, quella classica i1 [ continua a leggere]
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    Oggi vorrei parlare di un corto d'animazione giapponese che ho scoperto da pochissimo, reperibile in streaming sottotitolato, sia in versione originale, ma anche col doppiaggio italiano.
    Si tratta di "Hotarubi no Mori E", film del 2011 (titolo inglese, "Into the forest of Fireflies' light"), un cortometraggio di 45 minuti, vero e proprio gioiello di poetica struggente, dolce e malinconica, di profondità straordinaria che mi ha scosso nell'animo.1 [ continua a leggere]

    7.5/10
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    Ho scoperto per puro caso questa serie un po' anomala, e a suo modo originale e semiseria, e, contro ogni aspettativa, è stata una scoperta piacevole. Sì, mi è piaciuta davvero. Intendiamoci, non stiamo parlando di un capolavoro del genere fantascienza o guerra, ma l'ambientazione curiosa (un futuro lievemente distopico) condita con azione, tensione e commedia, dà al tutto un guizzo davvero frizzante che coinvolge e non annoia mai. Nulla va pres1 [ continua a leggere]
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    Era da un po' che volevo vedere questa serie. Tratta da una graphic novel che non conosco, il trailer prometteva benissimo dal punto di vista della grafica, che ho scoperto essere davvero eccezionale, forse una delle migliori che mi sia capitato di trovare in un prodotto del genere. Di solito una tale cura dell'immagine l'ho trovata solo nei film e in pochissimi altri casi, ma qui davvero non delude affatto.
    Anche la storia pareva essere davvero1 [ continua a leggere]
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    "Voglio mangiare il tuo pancreas", regia e sceneggiatura di Shinichiro Ushijima, è la trasposizione in anime del romanzo del 2015 di Yoru Sumino, best seller in Giappone (2 milioni e 600 mila copie), cui è seguita una versione manga; da qui al film il passo è stato breve, per una storia che veicola emozioni e messaggi non banali, sul senso della vita, della morte e delle nostre scelte che potrebbero sembrare un frutto del caso, ma come dice la p1 [ continua a leggere]
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    E' una storia fantasy lievemente sentimentale che narra la storia di una ragazza, una comune umana, Aoi Tsubaki, capace di vedere il mondo degli spiriti (demoni, yokai e quant'altro), che, per saldare il debito del nonno defunto, viene rapita da un orco che la reclama come sposa e la porta nel mondo 'nascosto'... ma la fanciulla non accetta di sposarsi e preferisce lavorare nella locanda celeste (Tenshin'ya), per pagare il debito.

    Trovo che sia1 [ continua a leggere]