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Dalla regia di Hiroyuki Imaishi e dall'estro di GAINAX nasce una delle opere più folli e controverse che l'animazione nipponica abbia mai visto, un concentrato di delirio e oscenità tanto preponderante, da essere il fattore per cui si può amare o odiare visceralmente.

Questa affermazione non è campata per aria, e già dalle premesse di trama ce ne si può accorgere: le nostre belle protagoniste sono Panty e Stocking, due angeli cacciati dal Paradiso a causa della loro condotta poco ortodossa e spediti sulla Terra a riscattarsi, ospitate dal prete omosessuale Garterbelt, massacrando i Ghost e ottenendo moneta dalle loro carneficine per tornare nel regno dei Cieli.
Il primo punto di forza incredibile della produzione è proprio il cast, dove spicca ulteriormente il duo protagonista: Panty è la biondona, figa, arrogante e ninfomane, armata di due pistole ottenute dalla trasformazione dei propri slip, perennemente inferocita con tutto ciò che le sta attorno e perennemente sadica con la sorella Stocking, una gothic lolita dipendente dallo zucchero che si porta dietro un gattino di pezza e una coppia di katana ottenuta, questa volta, dalla trasformazione delle proprie calze; se la loro caratterizzazione appare già perfettamente riuscita e atipica a livello visivo, solo lodi sperticate si possono fare alle loro personalità (alle due ci si affeziona subito proprio per la loro follia) e alle dinamiche tra le due sorelle, fresche, irriverenti e capaci di strappare una grassa risata o una lacrima allo spettatore. A giocare un ruolo fondamentale non sono solo i due angeli, bensì anche i loro comprimari: il prete Garterbelt, armadio afro con tendenze sodomite, riserva più di qualche colpo di scena, e anche lui riesce a farsi voler bene fin da subito, così come il cane Chuck, immortale e proprio per questo massacrato nelle maniere più fantasiose da chiunque si imbatta in lui, e Brief, nerd innamorato di Panty e anche lui maltrattato fisicamente e psicologicamente con grande inventiva. Chiudono il cerchio i due antagonisti, le sorelle Scanty e Kneesocks, opposti polari di Panty e Stocking, alla cui carica anarchica e libertina contrappongono i principi dell'ordine e della disciplina.

La perfetta caratterizzazione dei personaggi regge assieme all'umorismo tutta la serie, che come già scritto presenta una trama piuttosto esile e soprattutto una struttura episodica simile al cartoon americano: tredici puntate suddivise ognuna in due mini-episodi autoconclusivi, alcuni meno riusciti, altri totalmente geniali (vedasi la puntata dedicata allo sperma) ma nessuno fallimentare. Ad essere simile ai cartoni del Nuovo Continente non è solo la struttura generale, ma anche lo stile grafico atipico, superdeformed, stilizzatissimo o super-dettagliato quando serve (passando durante le morti dei Ghost allo stop-motion) ed estremamente vivace nella colorazione: l'estetica è evidentemente sperimentale, talvolta cambia da puntata a puntata o più volte nella stessa puntata ma mai in modo fine a sé stesso, in quanto caratterizza e sottolinea sempre alla perfezione i momenti comici (tanti) o drammatici (molto pochi). Al netto delle particolarità, come al solito Imaishi offre una regia al cardiopalma, funambolica nelle scene d'azione iper-cinetiche e sempre capace di dare la marcia in più all'umorismo esplosivo della serie, il tutto coadiuvato da animazioni molto fluide o volutamente legnose per evidenziare la carica comica. Particolare l'accompagnamento sonoro, dalle sonorità hip-hop e techno che possono essere amate come odiate, ma sicuramente danno una personalità ancora maggiore alla serie.

Veniamo ora al vero punto critico: il lato comico. Ebbene sì, proprio il lato comico, perché difficilmente sarà possibile trovare un prodotto tanto irriverente, sconcio e divertito nello sbattere in faccia la propria scorrettezza nel futuro dell'animazione, fattore che può portare i palati più fini a detestare le avventure delle nostre antieroine. Si scherza e si dissacra tutto: la morte, la religione, la violenza, il sesso e l'erotismo in generale, questi ultimi ostentati nella ninfomania esagerata di Panty o nelle forme di Stocking; non finisce qui, poiché il prodotto viene riempito di sangue, feci, sperma, muco e altri fluidi non meglio identificabili, talvolta soggetto di intere puntate. Tale comicità funziona a mio parere benissimo, con tuttavia alcune cadute di stile abbastanza sgradevoli anche per chi come il sottoscritto ha sputato i polmoni nella maggior parte delle gag. Completano il quadro abbondanti dosi di nudo, turpiloqui e violenza piuttosto esplicita, usati con una leggerezza a volte disturbante.

Ai benpensanti, statene alla larga, "Panty & Stocking with Garterbelt" non è assolutamente adatto a voi; Imaishi ci catapulta nel regno dell'anarchia più distruttiva, e confeziona un cult incredibile, consacrandosi come uno dei registi di animazione più riconoscibili e talentuosi sulla piazza. Correte tutti a guardarlo.