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9.5/10
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Cosa dire di Naruto, infanzia di migliaia e migliaia di giovani? Tante cose.

Prima di tutto, va ringraziato. Ringraziato perché è riuscito a farmi provare emozioni che moltissime altre opere non sono riuscite a darmi. Ringraziato perché ha fatto crescere moltissime persone. Ringraziato perché, con la bellezza di 72 volumi, ha fatto rilassare e ha fatto combattere la noia a una grandissima moltitudine di persone.

Subito dopo, va criticato: Naruto non era nato per durare 15 anni né tantomeno per durare più di due anni; l'obiettivo di Masashi Kishimoto era scrivere una storia che durasse poco, ma che allo stesso tempo fosse avvincente. Le saghe finali, infatti, messe a confronto con quelle iniziali, hanno differenze e lacune di collegamenti inimmaginabili.
Eppure, è lo stesso che accadde con Dragonball: i poteri che all'inizio sembrano rendere invincibili una persona, alla fine sono sempre nullificati e surclassati da altri fantomatici poteri ancor più invincibili, nonostante le canzoni e le scene epiche che narrano della imparagonabile attivazione di questi.

Nonostante tutto, a me è piaciuto davvero molto. Il finale mi è piaciuto, seppur abbia anche io notato alcune incongruenze e lacune di trama.

E i disegni? Posso assicurarvi che i disegni di Naruto sono opere d'arte che, unite, riescono a dare una rappresentazione in chiave unica e totale dell'opera.