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7.5/10
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Questa seconda serie animata solitaria di "Spider-Man", datata 1981, non è che un remake aggiornato e ampliato della prima stagione della prima serie del 1967, ma anche qualche cosa in più.

Oltre alle scene al "Daily Bugle", con il giornalista J. Jonah Jameson che continua a scrivere editoriali anti-ragno e la sua segretaria Betty Brant, che è sempre la fidanzata di Peter Parker/Spider-Man, fotografo freelance di sé stesso, abbiamo lo stesso Peter che frequenta l'Empire State University di New York e non più il liceo di Midtown, ma continua a vivere con sua zia May, che diventa una presenza fissa dello show. Nel cast si tenta, inizialmente, d'inserire un nipote di Jameson, Mortimer, che dopo poche puntate viene rimpiazzato dal capo-redattore afro-americano del "Daily Bugle" Joe Robertson, che pure qui diventa, come nei fumetti, il braccio destro di Jameson.
Il look dei personaggi viene aggiornato ai primi anni'80 (vedi, ad esempio, Peter Parker che qui ha i capelli riccioluti alla John Romita Sr., un maglione giallo a collo alto - rimpiazzabile con camicia sempre di colore gialla -, giacca blu e pantaloni jeans) e i super-problemi di Peter (sia fisici che umani ed economici) si affacciano spesso nel bel mezzo di una battaglia con il super-cattivo di turno. A differenza della serie del 1967, finalmente, Spider-Man indossa il costume dei fumetti (anche se la maschera, a differenza dei fumetti, diventa un cappuccio), peccato che, a causa di un'auto-censura americana sulla violenza nei prodotti TV, il nostro non possa più sferrare pugni agli avversari, come faceva prima (nemmeno i poliziotti, che continuano a guardarlo in cagnesco, gli sparano addosso, e persino Goblin, il suo eterno nemico, non gli lancia più bombe zucca, eppure il serial è pieno di raggi laser, pistole stordenti, o riducenti, e raggi anti-gravità).

La serie animata prodotta dalla "De Patie-Freleng Enterprises" ha avuto due adattamenti italiani, uno per Retequattro e le reti private negli anni '80 (quella con l'ormai storica sigla "Spider-Man, tu sei l'Uomo Ragno", cantata da I Sorrisi), e l'altro per l'home video e la Rai, negli anni'90. In questo serial vediamo Spider-Man tornare ad affrontare i nemici dei fumetti (il già citato Goblin, il tentacolare Dottor Octopus, l'Avvoltoio, l'Uomo Sabbia, Mysterio e Kingpin, il pachidermico zar del crimine), più le new entry Gatta Nera, Kraven il cacciatore e il Camaleonte. A sorpresa, però, il nemico principale del serial si rivela essere il Dottor Destino, il folle monarca con la maschera di ferro del piccolo regno europeo inesistente della Latveria (e storico nemico dei Fantastici Quattro), che compare in sei episodi su ventisei complessivi, tutti collegati assieme, che formano una trama composita ben sceneggiata. Questo Spider-Man, poi, può finalmente incontrare altri super-eroi Marvel, come Capitan America, Ka-Zar (il Tarzan della Marvel, signore della Terra Selvaggia e amico della tigre dai denti a sciabola Zabù), il principe Namor d'Atlantide, sua cugina minore Namorita, Thor (ma solo nelle vesti dello zoppo dottor Don Blake) e l'inumana Medusa dai capelli rossi e viventi (ringiovanita ad hoc - sembra, infatti, una giovane Lorella Cuccarini - per farla flirtare con Spider-Man).

È una serie che in patria ha avuto meno fortuna della sua gemella "L'Uomo Ragno e i suoi Fantastici amici", ma non per questo disprezzabile, anzi da sette e mezzo, per via dei primi episodi animati in continuity.