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2.0/10
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"Offensivo". Ecco il termine che reputo più indicato per descrivere questa serie. È offensiva nei confronti dello spettatore e della sua intelligenza, e nei confronti di una tematica importante come quella del suicidio. Una serie che tenta di forzarsi in discussioni profonde e filosofiche, ma pecca visibilmente a causa di premesse fallaci, ragionamenti scorretti, conclusioni stupide e affrettate. Fatico a trovare argomentazioni per consigliare la visione di questo prodotto a chiunque: non è adatto a nessuno, perché nessuno merita di sentirsi preso in giro in questo modo.

Prima di tutto, dividiamo l'anime in tre segmenti. Il primo di questi tre segmenti è composto dagli episodi 1-3, l'arco narrativo del thriller: un'indagine che conduce a un suicidio sospetto, a cui presto si aggiungono un omicidio, e un complotto ad alti livelli della politica. Tutto sommato, l'introduzione della serie è solida e interessante. Personalmente ho trovato la rivelazione finale piuttosto irrealistica, ma di fatto sono stato in grado di accettarla seguendo la norma del "suspension of disbelief", la sospensione dell'incredulità. Credo che parte del fascino della fiction sia partire da premesse irrealistiche per vedere dove possono portare, e per questa serie non ho voluto fare eccezioni.

Procediamo col secondo arco narrativo, quello degli episodi 4-8: Qui il thriller lascia il posto ad un poliziesco. Due cacce agli uomini (o meglio, ad un uomo e ad una donna) e una corsa contro il tempo prima di una fatidica votazione. Già qui l'anime dimostra la sua totale inettitudine nell'affrontare quello che diventerà uno dei temi cardine della serie, cioè il suicidio. Particolarmente di cattivo gusto ho trovato l'ultimo episodio, dove il dibattito tra "pro" e "contro" poteva essere riassunto in "bambini che dicono la prima cosa che gli capita a tiro" (i "contro") e "adulti che turbano le acque mescolando argomenti diversi per giungere a conclusioni fallaci" ("pro").
Qui è doveroso fare una lunga deviazione su quello che è l'argomento del suicidio, le mie opinioni a riguardo - perché credo che da ciò dipenda, in parte, il mio giudizio - e ciò che l'anime si propone di insegnare.

Primo, il suicidio non è eutanasia. L'anime tocca il tema con una breve one-line che distingue tra eutanasia passiva ed attiva (sostanzialmente, la distinzione è tra morte raggiunta tramite stop dei trattamenti medici, e morte somministrata attivamente ad un paziente che potrebbe altrimenti sopravvivere), ma qui non stiamo parlando di questo. Qui parliamo di suicidio, ovvero persone sane che decidono di togliersi la vita per i più svariati motivi. Favorevoli o contrari all'eutanasia, non importa ai fini di questo dibattito.
Secondo, il suicidio non è salvare qualcuno. Nel dibattito poc'anzi citato, il "cattivo" sostiene, tra le sue varie argomentazioni, quella per cui vorrebbe uccidersi per poter donare il suo cuore al figlio malato, e permettere ad altri di fare lo stesso. Ora, è senza dubbio un'intenzione nobile, ma questo non è suicidio, o meglio, non è il suicidio come trattato dalla serie stessa. Se questa era la sua intenzione, avrebbe potuto far passare una legge che annoverasse questa possibilità, cioè di terminare la propria vita per donare i propri organi se il tempo fosse avverso ad aspettare. Ma il suicidio come da lui annunciato permette di gettarsi da palazzi, annegarsi in un fiume, e quant'altro, tutte cose che precludono la possibilità di donare organi, e solo perché la persona in questione ha deciso di farlo. Questo è turbare le acque: si mischiano insieme suicidi immotivati col sacrificio disinteressato.
Ma soprattutto, terzo punto: chi non vuole suicidarsi non inizierà a pensare al suicidio solo perché è legale, ma chi vuole suicidarsi non è in grado di pensare lucidamente. Legalizzare il suicidio, in questa serie, significa permettere a chiunque, quando lo desidera, di gettarsi da un palazzo o ingoiare una "pillola del suicidio". Dobbiamo davvero discutere sul perché questa sia un'idea stupida? Il concetto a cui voglio arrivare è che il suicidio è complesso. Non si tratta di svegliarsi un giorno annoiati e togliersi la vita. E la soluzione ad un tale problema non è vendere pilloline magiche alla farmacia sotto casa che ti uccidano senza sofferenza.
Io non sono contrario al suicidio. Sono pienamente convinto che a chiunque debba essere permesso disporre del proprio corpo e della propria vita come meglio ritenga. Non ho alcuna convinzione religiosa - di fatto, non mi faccio governare da dogmi, credenze e superstizioni di qualunque tipo, né mie né di gente morta migliaia di anni fa. Di fatto, sono anche conscio che proibire il suicidio sia inutile, perché se uno vuol togliersi la vita, cercherà di farlo comunque a prescindere da cosa ne pensa la legge.
Ma qui stiamo parlando di vendere "pillole del suicidio" a chiunque, senza alcun controllo sullo stato di salute o lo stato mentale dell'acquirente al momento dell'acquisto. È una cosa come un'altra, vado in discoteca stasera, ti unisci? No, credo che mi toglierò la vita. Ah, okay, salutami la mia nonnina quando la vedi. E sapete perché lo fa? Perché questa serie è fastidiosamente inetta. È priva di spessore, manca di stile, è incapace di metter su un ragionamento coerente e corretto ma ci prova lo stesso per tentare di sembrare un anime profondo e intellettuale - e fallisce miseramente.

Attenzione: parte contenente spoiler

Ma non abbiamo finito. Il suicidio è al centro del dibattito filosofico dell'anime, ma poi si aggiunge un cattivo che può (e qui si va in territorio di spoiler, ma ad essere sincero vi consiglio di leggere qui di seguito anziché guardare la serie) letteralmente fare il lavaggio del cervello e spingere le persone al suicidio. Nonostante ciò, l'anime prosegue imperterrito per la sua strada: È un bene o un male suicidarsi? Boh!

E qui ci spingiamo nel terzo ed ultimo blocco narrativo, cioè quello pseudo-filosofico degli episodi 9-12. Negli ultimi quattro episodi ci spostiamo in America. Qui la narrativa subisce una brusca frenata. Niente più indagini, niente più nulla, persino il protagonista finisce in secondo piano. Invece, ci cicciamo profonde riflessioni filosofiche su cosa siano davvero il bene e il male. C'è un G7 in cui sette capi di stato (fortunatamente fasulli; anche se ammetto che vedere i nostri veri capi di stato discutere di bene e male avrebbe trasformato una serie orribile in uno spettacolo trash imperdibile) decidono di discutere della legge sul suicidio prendendola incredibilmente larga e decidendo che potranno compiere una decisione informata solamente decidendo cosa sono davvero il bene e il male, la legge e la giustizia, tirando pure di mezzo la Bibbia e Dio. Sapete, mi rimangio cosa ho detto prima: Questa serie è trash, veri o finti che siano i capi di stato. Ah, ho già menzionato che il presidente degli Stati Uniti è un top player di un simil-World of Warcraft? Mamma mia, magnifico. Se ho dato alla serie 2 e non 1, è per le trovate geniali come questa.

Ma sulla discussione in sé e la sua conclusione? Credo di non poter dire molto. Ho finito quest'anime solo ieri, ma ho già dimenticato questa parte. E sapete perché? Perché non ha senso, perché era stupida e immotivatamente inserita a forza in una narrativa che non le apparteneva solo perché voleva apparire profonda e filosofica quanto ho più visto più profondità e coerenza in uno spot del McDonald. Abbiamo sette capi di stato che improvvisamente decidono di discutere di cosa sia il Bene e cosa sia il Male perché devono decidere se permettere alle persone di buttarsi giù da un palazzo sia giusto. Ma mi prendete in giro?

Tutto quanto ho appena scritto basta e avanza a ritenere questa serie un'orribile accozzaglia di pseudo-filosofia vuota e vana, ma voglio essere sincero: c'è anche dell'altro.
Il cattivo in grado di fare il lavaggio del cervello? È in grado di volare da una parte all'altra del globo senza che nessuno riesca a trovarla, a cambiare identità da un giorno all'altro in modi misteriosi, e di convincere le persone a suicidarsi semplicemente con un gesto ammiccante, ma la serie non ci spiega mai come lo faccia, né tantomeno il perché.
Un suicidio di massa di persone che non avevano la minima voglia di suicidarsi il giorno prima della fatidica votazione della legge sul suicidio? La polizia insabbia tutto perché "vuole evitare uno scandalo". Ma diamo i numeri? In quale universo parallelo?
Delle città in giro per il mondo (tra cui una italiana) decidono a casissimo di approvare la legge sul suicidio, anche se non hanno alcun potere legale di farlo dato che esiste lo stato? Nessuno lo mette mai in discussione. E sì, quello della città con poteri superiori alla norma era il punto cardine dei primi tre episodi dell'anime, quindi non so perché se ne siano infischiati per il resto della serie.
Il giorno dopo la legalizzazione del suicidio in una città, una tizia decide di buttarsi giù da un ponte, e poco prima di farlo, interrogata sulle motivazioni, risponde "Beh, tanto le autorità hanno detto che è giusto". Ma cosa sei, un umano o un robot? E quando lo dicono al politico che ha approvato la legge, egli risponde tirando fuori gli argomenti di bene e male e che la scelta della ragazza fosse corretta perché l'ha resa felice. Altro che robot, qui stiamo parlando ad un alieno di un'altra galassia.
Alla fine della serie, nella città in cui il suicidio è legale, a una ragazza viene permesso di suicidarsi buttandosi giù da un palazzo. Seriamente, siete sicuri che non causerebbe alcun problema agli altri? Ah, e non sa ancora neanche lei se vuole suicidarsi o no. Ma sono certo che non sia un dettaglio rilevante, quindi permettiamole comunque di sporgersi dal cornicione e di fare una decisione affrettata di cui si pentirà in quei secondi che intercorrono tra la caduta e l'impatto al suolo.
E non voglio parlare del fatto che la mettano a contatto col presidente degli Stati Uniti in persona per fermarla. Anzi, sì, ne voglio parlare, perché il presidente se ne esce con (parafraso, ma siamo a questi livelli): "Beh, sai, non so cosa siano il bene e il male, quindi mboh, non so se sia giusto che ti ammazzi o no... Ti sta bene aspettare? Ti richiamo io quando ho deciso, magari ci buttiamo giù insieme!" e tutti lo trattano come se fosse un genio e avesse detto una cosa incredibilmente profonda. Ricadiamo sempre nel fatto che l'anime sia stupido ma continua ad atteggiarsi come se fosse il primo della classe.

Fine parte contenente spoiler

Ci sono serie così brutte che strappano una risata. Ci sono serie brutte, ma con alcune parti interessanti che sono da sole meritevoli di essere viste, o che quantomeno rendono la visione dell'opera nel suo complesso decente. Ci sono serie che non sono belle, ma non fanno neanche schifo, e sanno quantomeno essere dignitose anche se non lasciano assolutamente nulla dopo la visione.
"Babylon" non è nessuna di queste. "Babylon" è una serie inetta, pretenziosa, incapace di raccontare una storia coerente e nemmeno di mettere in piedi un discorso con un capo e una coda senza denigrarsi da solo. Ma soprattutto, è una serie offensiva. Mi sono sentito preso in giro costantemente mentre guardavo questa serie, durante i discorsi dei politici, durante le argomentazioni pseudo-filosofiche, durante i frequenti plot-hole della serie, e ogni qualvolta l'argomento del suicidio venisse discusso in termini così qualunquisti. Sconsiglierei la sua visione a chiunque, perché provoca solo rabbia e frustrazione.