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7.0/10
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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Mi duole dirlo, ma non posso definirlo uno degli anime più belli visti in assoluto… anzi, tutt’altro.
Di per sé tutti gli anime che hanno episodi da dieci minuti, perché togliendo l’opening e l’ending sono dieci minuti effettivi, non mi sono mai piaciuti. Mi dico, piuttosto fate meno episodi, anche dodici se volete, ma da almeno venti minuti! Invece con le loro tempistiche non facevo in tempo ad alzare gli occhi un attimo che l’episodio era già finito.

I personaggi. Nessuno di loro mi ha particolarmente conquistata, se non forse Keiichi e Mattsun, in quanto sono gli unici ad avermi espresso qualcosa. Nacchan mi è sembrato un personaggio del tutto privo di carattere, pronto a farsi travolgere ogni cinque secondi dalle emozioni. Anna è estremamente noiosa e priva di mimica facciale, si accorge solo dopo ventiquattro episodi di provare qualcosa per Nacchan e parla come se non avesse mai visto nessun ragazzo in vita sua, quando è una studentessa al primo anno delle superiori, ma dai. Tsuyoshi è troppo passivo e monotono, mai un’espressione diversa in ventiquattro episodi. Yukirin forse è un po’ più passabile degli altri, ma comunque anche lei non è riuscita a trasmettermi granché; era semplicemente la fidanzata di uno dei quattro ragazzi che, pur di farli accoppiare bene o male tutti, doveva per forza di cose essere inserita. Quantomeno si può dire che un suo carattere lo avesse, a differenza degli altri personaggi. Mattsun anche lui in parte si salva, ha una personalità ben definita ed è il classico playboy che ci si aspetta di vedere in un anime; nonostante fosse sempre stato attratto in modo molto effimero da diverse ragazze, trova qualcosa in Mari da farlo ricredere, per scoprire poi di essere innamorato di lei. Mari è inverosimilmente la persona più odiosa che io abbia mai visto in un anime, e vi assicuro che ne ho visti parecchi di questo genere. Al di là del fatto che questa ossessione per Anna la rende anche un po’ inquietante ed è del tutto fuori dagli schemi, ha una voce insopportabile. In nessun episodio è stata capace di parlare con un tono di voce normale, e giuro che la cosa mi costringeva ad abbassare il volume ogni volta che apriva bocca. In ventiquattro episodi non si è capito quasi nulla di lei, se non quanto sia estremamente insopportabile e polemica. Passiamo poi a Keiichi, indubbiamente ha una personalità contorta, soprattutto per quanto riguarda la sfera sessuale, però quantomeno lo si può definire “originale”. Ad ogni modo, il suo lato un po’ sadico non arriva mai ad essere pesante nelle scene, anzi, molte volte le rende divertenti. Nozomi, la sorella di Mattsun, è una ragazza carina e gentile, l’esatto opposto di suo fratello. Si innamorerà di Keiichi, e anche dopo aver colto, in parte, la sua personalità, continua ad essere innamorata di lui e promette di impegnarsi per far sì che anche agli occhi di Keiichi lei possa diventare degna di attenzioni da parte di lui, per poter poi coronare il suo sogno. Mi è sembrata l’unica ragazza veramente combattiva, dato che si parla di anime shoujo, nel conquistare il ragazzo che le piace, nonostante abbiano dedicato a questa bella coppia solo metà di un episodio.

I disegni sono belli, nulla da dire, e anche le ambientazioni ci stanno.
Il finale lascia molto perplessi, perché sembra non concludere niente, si è tornati esattamente all’inizio. Nessun ragazzo è riuscito a dichiararsi alla propria ragazza, se non Mittsun (tanto rispetto per lui), che però non ha mai ricevuto risposta.
È un anime che avrebbe potuto avere del potenziale, ma che, come molti, non è riuscito a sfruttarlo correttamente. Un anime un po’ vuoto, insomma.
Dato che tuttavia alcuni personaggi mi sono piaciuti, si merita la sufficienza, ma nulla di troppo. Peccato.