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Dopo Shibuya e Akihabara, questa volta la serie delle "Science Adventure" ci permette di viaggiare nell'isola di Tanegashima, dove la realtà aumentata e i robot sono all'ordine del giorno.

Molti avranno sentito parlare di "Steins;Gate", grazie al celebre adattamento animato realizzato da White Fox. Quest'opera, in realtà, rappresenta solamente un tassello di un intricato e vasto universo narrativo a sfondo fantascientifico, costituito da una miriade di visual novel. Purtroppo gli altri capitoli della serie non vantano la stessa fama di "Steins;Gate", principalmente a causa delle trasposizioni animate non proprio eccellenti. Soprattutto i "Chaos" non rendono pienamente giustizia ai prodotti originali, a causa della regia deludente e tempi di produzione ristretti.

Tra l'altro differenti studi di animazione si sono occupati degli adattamenti animati, non prestando la giusta attenzione ai collegamenti tra i vari videogiochi del franchise. Un vero peccato, dato che risulta interessante vedere come certi concetti vengano ripresi in altri contesti. La diversità di temi tratti nei differenti filoni, in cui si snoda la serie, costituisce un altro grande punto di forza. Da questo punto di vista, le "Science Adventure" non propongono sempre gli stessi contenuti, anzi sono molto varie e mai ripetitive. "Robotics;Notes" si focalizza sulla realtà aumentata e i robot. In realtà il titolo recensito è "Robotics;Notes Elite", ovvero una versione migliorata, rilasciata da Mages nel 2012, della visual novel originale. Quest'ultima, invece, non ha mai ricevuto una localizzazione in occidente.

La storia è ambientata nove anni dopo il "true ending" di "Steins;Gate" e segue le vicende del club scolastico di robotica di Tanegashima, che si pone l'ambizioso obiettivo di costruire un robot a grandezza naturale. Praticamente il sogno di ogni appassionato di Mecha. Per quanto possano sembrare strane, le premesse appiano senza ombra di dubbio interessanti, in quanto una storia di questo tipo scritta in modo "realistico" è unica nel suo genere.

La componente fantascientifica si attesta su alti livelli, quanto gli episodi precedenti delle "SciADV". Tuttavia vi anticipo che gli eventi di "Robotics;Notes" sono una conseguenza logica dei suoi due predecessori: "Chaos;Head Noah" e "Steins;Gate". Siccome l'ordine di visione di una serie non è arbitrario oppure dettato dalle proprie opinioni personali, bisogna assolutamente recuperarli entrambi affinché si possa apprezzare pienamente il worldbuilding di "Robotics;Notes". Non lascia, infatti, nulla al caso ritraendo un futuro coerente con i giochi che lo precedono. I collegamenti con le visual novel citate poc'anzi sono molto espliciti, infatti il gioco non solo riprende molti elementi dei titoli passati ma anche tematiche; in primis il tema delle illusioni di "Chaos;Head", ma questa volta applicato alla realtà aumentata.

L'universo di "Robotics;Notes", oltre ad essere originale, risulta tutto sommato realistico. I protagonisti affrontano la realtà, incassando numerose sconfitte e delusioni. Solo rimboccandosi le maniche e lottando per i propri ideali portano a termine i propri obiettivi. Ma proprio i fallimenti li spronano a continuare a perseguire i loro sogni senza arrendersi.

Il tema principale del gioco viene affrontato, quindi, con un certa maturità. Questo grazie anche alla presenza di un protagonista davvero indimenticabile, Kaito Yashio, un ragazzo che inizialmente appare apatico, in quanto consapevole dell'impossibilità che non tutti sono in grado di soddisfare le proprie aspirazioni nella vita. Se fosse il contrario, il mondo non funzionerebbe come dovrebbe. Ma di fronte ad una verità sconcertante e una sconfitta che ferisce profondamente il suo orgoglio, non può che mettersi in gioco e ottenere la sua rivincita contro una realtà "folle" e ingiusta.

Non solo Kaito evolve nel corso della storia, ma anche il resto dei comprimari godono di una propria personalità ben definita. Il cast di "Robotics;Notes" si è rivelato il migliore del franchise, o per lo meno uno dei più riusciti. La possibilità di vedere le vicende da diverse prospettive, non unicamente dal punto di vista del protagonista, permette di dare una caratterizzazione aggiuntiva ai personaggi secondari. Anche il personaggio all'apparenza più inutile dispone un proprio ruolo e spazio all'interno della trama.

Il ritmo di "Robotics;Notes" non si discosta dal suo predecessore, "Steins;Gate", effettivamente entrambi spendono molto tempo nell'indagare i rapporti interpersonali tra i personaggi. Questo stato di equilibrio e di tranquillità, creato grazie alle scene di carattere slice-of-life, viene in seguito spezzato bruscamente, rendendo in questo modo molto efficaci i colpi di scena a storia inoltrata. In particolare gli ultimi capitoli riescono a tenere incollato allo schermo il videogiocatore.

Nel corso della nostra avventura, il titolo ci consente di utilizzare liberamente il PokeCom, una sorta di tablet. Tramite l'applicazione Twipo, simile al nostro Twitter, possiamo aumentare l'affinità tra Kaito e gli altri personaggi, in particolare Junna, Frau e Airi, optando per una serie di risposte. In questo modo possiamo sbloccare le loro route. Oltre alle scelte obbligatorie per portare a termine il gioco, ne abbiamo anche altre facoltative, che rendono "Robotics;Notes" una visual novel molto interattiva rispetto agli standard del genere.

Invece l'applicazione IRUO ci permette di visualizzare Geotag, che annotano informazioni su luoghi o persone e collezionare i Kimija Report. Non mi dilungo sul contenuto di questi ultimi, dato che rappresentano il principale mistero, che si cela nell'isola di Tanegashima. Tuttavia per ottenerli non basta IRUO, ma bisogna anche rintracciarli, spostandosi nei diversi punti della mappa attraverso Deluoode, una sorta di Google Maps.

Ultima applicazione, ma non per importanza, Kill Ballad: un videogioco picchiaduro e principale passatempo del protagonista. Si tratta di un vero e proprio minigioco, dove bisogna premere una sequenza di tasti, rispettando un tempo limite. Non è assolutamente da sottovalutare, infatti una vittoria o una sconfitta può determinare un bad ending.

Per quanto riguardo il comparto sonoro, Takeshi Abo riesce a rappresentare alla perfezione sia le scene spensierate che i momenti di pathos. Sul versante tecnico, non deludono nemmeno gli ottimi modelli dei personaggi estremamente espressivi. Di pregevole fattura anche le CG e i fondali, che raffigurano luoghi reali dell'isola di Tanegashima con precisione nei dettagli.

"Robotics;Notes Elite" si conferma un eccellente "Science Adventure" all'altezza delle aspettative. L'unico piccolo ostacolo, che ho riscontrato, è aver letto i due capolavori che lo precedono "Chaos;Head Noah" e "Steins;Gate" per apprezzare appieno la trama. Tuttavia non lo considererei un difetto effettivo, siccome si tratta di una saga di visual novel con un ordine corretto da seguire. Una volta soddisfatto questo requisito, troverete un visual novel con un cast mamorabile, una storia avvincente, un sistema di gioco sui generis e un comparto tecnico di pregevole fattura.