Recensione
Per me, per poter scrivere una storia di questo calibro è obbligatorio suddividersi il lavoro, ossia chiamare un esperto scrittore per la trama e chiamare un disegnatore per il lavoro riguardante il lavoro artistico di quest'opera. Perché riassumere in così pochi capitoli delle tematiche così forti e potenti è davvero un lavoro quasi impossibile. Non c'è da sottovalutare poi il lavoro del disegnatore perché deve far risaltare le emozioni attraverso il disegno, deve fargli prendere vita, in questo senso l'opera è un capolavoro. I due autori devono essere riusciti a trovare una sinergia incredibile e questa è ben visibile in tutta l'opera.
Quest'opera riesce ad incorniciare le emozioni umane come il dolore, la sofferenza e la solitudine e dargli nuovi prospettive; emozioni che esistono da quando esiste l'uomo, ma questi autori riescono a dargli un interpretazione nuova e soprattutto interessante. E' uno degli slice of life che sia più riuscito nella mia opinione, poiché il senso di realtà, di vita vera è palpabile.
Seppur breve la narrazione non è veloce e affrettata, ci si prende il giusto tempo per raccontare i fatti e soprattutto si danno i giusti spazi di riflessione e di pensiero al lettore, attraverso dialoghi mai futili, mai scontati e delle inquadrature da mozzare il fiato.
Il lato artistico di quest'opera è divino, a mio parere quando un disegnatore si impegna unicamente nel disegnare si possono raggiungere delle vette artistiche (che si possono raggiungere anche scrivendo, ma gli autori che riescono in questo si contano su una mano) assurde.
Il disegno si concentra su un utilizzo delle ombre e delle luci magistrale, anche solo osservando la tavola priva di dialoghi si percepisce l'emozione che l'autore intende comunicare.
L'opera a mio parere, vuole criticare la società giapponese, una società che difficilmente da una mano a chi né ha bisogno, una società chiusa, in cui si tende a giudicare molto le persone in base all'utilità che hanno nei rapporti della società stessa; ovviamente essendo io un outsider ho percepito questo, non vuol dire che sia davvero ciò che l'autore vuole esprime. Una critica alla società giapponese e sicuramente presente, che io sia riuscito a cogliere il giusto significato è un altro discorso.
Il realismo nell'opera è assolutamente palpabile, non vi sono edulcorazioni, se bisogna mostrare qualcosa di duro e crudo, va mostrato senza mezzi termini, non lo diluiscono per niente, ed è una cosa che ho assolutamente apprezzato ( anzi a mio parere hanno utilizzato dei cliché famosi nei manga per far illudere il lettore che la trama si stesse spostando verso una direzione per poi tirargli una doccia di acqua gelida di realismo).
Manga che raccomando caldamente, anche a chi pensa di non apprezzare il genere, fidatevi un'opera così non la si legge tutti i giorni, anzi è più rara di quanto si possa sospettare e vale la pena provare a leggerla a priori dai propri gusti personali; soprattutto considerando che è molto breve e la si legge tranquillamente in meno di un ora, ma consiglio di soffermarsi su alcune tavole e apprezzare le emozioni che ci suscitano e finirla tranquillamente.
Quest'opera riesce ad incorniciare le emozioni umane come il dolore, la sofferenza e la solitudine e dargli nuovi prospettive; emozioni che esistono da quando esiste l'uomo, ma questi autori riescono a dargli un interpretazione nuova e soprattutto interessante. E' uno degli slice of life che sia più riuscito nella mia opinione, poiché il senso di realtà, di vita vera è palpabile.
Seppur breve la narrazione non è veloce e affrettata, ci si prende il giusto tempo per raccontare i fatti e soprattutto si danno i giusti spazi di riflessione e di pensiero al lettore, attraverso dialoghi mai futili, mai scontati e delle inquadrature da mozzare il fiato.
Il lato artistico di quest'opera è divino, a mio parere quando un disegnatore si impegna unicamente nel disegnare si possono raggiungere delle vette artistiche (che si possono raggiungere anche scrivendo, ma gli autori che riescono in questo si contano su una mano) assurde.
Il disegno si concentra su un utilizzo delle ombre e delle luci magistrale, anche solo osservando la tavola priva di dialoghi si percepisce l'emozione che l'autore intende comunicare.
L'opera a mio parere, vuole criticare la società giapponese, una società che difficilmente da una mano a chi né ha bisogno, una società chiusa, in cui si tende a giudicare molto le persone in base all'utilità che hanno nei rapporti della società stessa; ovviamente essendo io un outsider ho percepito questo, non vuol dire che sia davvero ciò che l'autore vuole esprime. Una critica alla società giapponese e sicuramente presente, che io sia riuscito a cogliere il giusto significato è un altro discorso.
Il realismo nell'opera è assolutamente palpabile, non vi sono edulcorazioni, se bisogna mostrare qualcosa di duro e crudo, va mostrato senza mezzi termini, non lo diluiscono per niente, ed è una cosa che ho assolutamente apprezzato ( anzi a mio parere hanno utilizzato dei cliché famosi nei manga per far illudere il lettore che la trama si stesse spostando verso una direzione per poi tirargli una doccia di acqua gelida di realismo).
Manga che raccomando caldamente, anche a chi pensa di non apprezzare il genere, fidatevi un'opera così non la si legge tutti i giorni, anzi è più rara di quanto si possa sospettare e vale la pena provare a leggerla a priori dai propri gusti personali; soprattutto considerando che è molto breve e la si legge tranquillamente in meno di un ora, ma consiglio di soffermarsi su alcune tavole e apprezzare le emozioni che ci suscitano e finirla tranquillamente.