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7.5/10
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Da grande appassionato del genere Death Game, non potevo lasciarmi scappare "Gantz".
Si tratta di uno dei manga seinen più famosi del suo genere e, già alla lettura dei primi volumi è chiaro il motivo. Una storia adrenalinica, in cui la morte è sempre ad un passo e i cui eventi tengono incollati pagina dopo pagina.

Partiamo subito col dire che "Gantz" non è un manga per tutti, anzi, è un manga adatto solo a chi ama un certo genere di storie. La violenza e la sessualità sono il perno delle vicende e tutti gli eventi sono permeati da una tragicità e un pessimismo che renderanno difficile la lettura per chi soffre ed empatizza troppo con i personaggi. Detto questo "Gantz" è un manga fondamentalmente riuscito, anche se con notevoli e pecche nel mezzo. Una storia di questo tipo, molto basata sull'azione e poco sulla narrazione, aveva forse bisogno di una maggior velocità e 37 volumi non sono pochi e in alcuni punti si vede che l'autore era in affanno nella ricerca di idee. Si nota subito, infatti, come la parola d'ordine di Oku sia stupire. Ogni capitolo ci lascia sempre con un colpo di scena, ogni nemico è preludio di quello dopo, i protagonisti non hanno mai un attimo di tregua e la situazione cambia sempre, passando dal senso di vittoria a quello di sconfitta in pochi istanti.
Se questo dà certamente una mano a tenere un ritmo praticamente perfetto, sul lato della narrativa e dello sviluppo dei personaggi a volta diventa inconsistente. Spesso manca il tempo per godersi e analizzare un determinato momento della psicologia di Kei, il protagonista, perché si è già impegnati nel costruire il passo successivo.

I personaggi sono difficili da inquadrare. Sono molti e alcuni meglio riusciti di altri. Un buon numero è carne da macello, anche ben presentata, altri invece saranno parte integrante della squadra del protagonista. La gran quantità e il continuo evolversi delle vicende non permette a tutti loro di brillare e alcuni riescono ad avere un percorso soddisfacente, altri meno.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

Andando un pochino più nello specifico, Kei è un personaggio che ho apprezzato molto. Parte come un ragazzo normalmente sincero e attaccato alla sua vita da adolescente, contrapposto a Kato, che invece vorrebbe essere di suo un eroe da shonen, ma è chiara la sua costante paura nell'esserlo che lo rende un personaggio credibile. Il folto gruppo femminile è invece difficile da definire in quanto sono quasi tutti personaggi ancillari a quelli maschili. Reika credo quella alla fine più rotonda e sviluppata, mentre Kei l'ho trovata quella meno interessante e sono stato contento di levarmela.

Un discorso a parte merita la coppia Kei-Tae-chan. La loro storia d'amore, per tutta la prima parte, è stata una di quelle che più mi ha conquistato. L'idea che Kei alla fine trovi l'amore in una ragazza assolutamente ordinaria in un mondo di modelle super sexy e la sua difesa di quel sentimento, oltre che dai nemici soprattutto da sé stesso e i suoi desideri, l'ho trovata la parte più interessante dello sviluppo del personaggio. La sopravvivenza di Tae-chan mi ha sinceramente appassionato e credo sia stato l'unico personaggio che ho seriamente sperato sopravvivesse.
Tutto questo fino alla parte finale della storia, dove il salvataggio di Tae-chan diventa un escamotage costante per muovere il protagonista, esasperando un sentimento e una storia che aveva già dato tutto.
Intere scene al grido di "Tae-chan!" e "Kei-chan!" subisseranno il manga, ad un tale livello di romanticismo e tragedia da rendere il tutto stucchevole. Peccato.

Altro discorso va fatto per i vampiri. Personaggi inseriti a metà della storia e poi scomparsi nel nulla, portandosi via anche Izumi. Quest'ultimo meritava sicuramente un epilogo migliore di quello che ha avuto, che pare quasi essere un modo per troncare il personaggio per mancanza di idee. I vampiri stessi paiono un riempitivo in attesa di occuparci di cose più importanti, ma più che la mancanza del loro sviluppo, non ho sentito da principio il bisogno della loro presenza.
L'arco finale è il più controverso un po' per tutti. Sicuramente la scelta di andare verso una guerra aperta ha dato pregi e difetti. Il pregio è aver portato il manga in territori nuovi e ad una complessità maggiore, tirando fuori anche altri temi e imprevedibilità. I difetti sono una generale confusione che alla lunga stanca e rende difficile seguire gli eventi.
La conclusione della storia la trovo però soddisfacente, almeno sul lato misteri e la natura di Gantz.

Fine parte contenente spoiler

Il disegno è incredibilmente accurato, anche grazie alla computer grafica utilizzata per realizzarlo, anche se più fredda del disegno a mano. Un disegno sicuramente ricco e particolareggiato, ma che in alcune tale, in particolare sul finale, si fa anche troppo dettagliato. Ma genericamente un manga ottimamente disegnato.

L'ultimo aspetto, non di poca importanza, è quello dell'ecchi e del sesso in generale. La nudità gratuita è costante per tutta la narrazione, a volte con una certa intelligenza nell'inserirla, a volta al limite del ridicolo. é talmente gratuita che metà delle copertine sono, di fatto, immagini erotiche. Bisogna però dire che andando avanti si perde un poco la morbosità iniziale e si è più liberi di seguire la storia.

Il voto finale è quindi un 7,5, facendo media tra il suo valore oggettivo e il mio amore per il genere.
Per gli amanti di violenza, morte e sesso è però un'opera imperdibile, i cui difetti sono assolutamente secondari ai pregi.